IIl messaggio che proviene dall’architettura messicana riflette il carattere del luogo e della sua gente. Le piante crescono tra le case; le case crescono tra le piante. La vegetazione tropicale nelle località marine del Messico e il clima caldo ma temperato dall‘oceano suggeriscono architetture intrecciate con la natura. La baia di Zihuatanejo fronteggia l’oceano Pacifico a sud-ovest del paese. Lo splendore dei panorami ne ha fatto una zona di vacanza tra le più privilegiate: in tali condizioni è importante che il progetto architettonico eviti la banale ripetitività che porta alla massificazione degli insediamenti. In queste case si trova il gusto per la conservazione delle caratteristiche locali, pur nell’uso di tecnologie nuove. I muri in cemento sono trattati in superficie con finiture che li rendono simili a quelli di terra cruda: gli spigoli sono stondati, i colori sono tradizionali. Soprattutto domina la presenza degli alberi, coi loro tronchi dalle molteplici diramazioni intrecciate. Le leggere coperture di paglia sono rette da colonne lignee che nel loro ordinato allinearsi uniscono il richiamo del classicismo alla sensibilità del prodotto locale. Sono architetture artigianali, con elementi pensati da sempre per misurare la luce, che è intensa per tutto l’anno. (L. Servadio) Lo spazio costruito si introduce tra i tronchi con pacato 1. L’architetto Manuel Mestre ricerca la continuità di superfici e l’apertura al panorama, non solo nella piscina che sfiora l’orizzonte, ma anche nella casa che si dilata nei diversi ambienti.
1 L’architetto Marco Aldaco interpreta il soggiorno come un tempio che, con la scansione ritmica del colonnato, dà ordine a un ambiente pur aperto e dai tratti etnici.
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