Progettare la scale

In questo servizio presentiamo alcuni degli esempi più significativi di realizzazioni di scale progettate nelle diverse forme e con diversi materiali.
Soluzioni interessanti sia su interventi di nuova realizzazione che su interventi di restauro in edifici d’epoca. Esempi da seguire….e da reinterpretare ad uso dei nostri lettori.Progetto di: Arch. Giuseppe Scannella
Collaboratore: Arch. Anna Maria D’Imprima
La scala qui rappresentata è inserita nella riqualificazione e trasformazione di un vecchio fabbricato rurale fine ‘800 in resort agrituristico. In particolare l’ambiente ove si trova era una vecchia stalla. La scala è collegata alla passerella sospesa in legno, che corre sotto la copertura e in mezzo alle capriate realizzate con apposito disegno. Nella scelta dei materiali e del design si è tenuto conto del carattere “rustico” e al contempo produttivo insito nella storia dell’edificio. Per questo motivo si è pensato a un semplice assemblaggio di lamiera di ferro nero lasciato al naturale, con le sue alonature e i suoi “difetti”, che ben si accorda alle pavimentazioni in cemento industriale e legno grezzo. La ringhiera, con lo stesso spirito, è stata realizzata con semplici cavetti tesi in acciaio con agganci e tensori inox di tipo industriale.Architetto Samuel Joseph Drago (nella foto).
L’elemento centrale attorno al quale sono stati suddivisi gli spazi é la scala in ferro e legno che si snoda nei vari piani. L’uso di un legno quale Dracontomelon della famiglia dei Anacardiaceae, un legno duro dai colori caldi , anima l’insieme. Sul muro in pietra esistente si appoggia la scala e i disimpegni e definisce il contrasto tra il vecchio e il nuovo. Altro elemento importante sul quale si sviluppa la scala é il lucernario che è visibile a partire dal piano terra.Studio di architettura GEAeCo, arch. Giuseppe Mazzeo, Erica Bagarotti, Laura Levi, Paolo Morandi
I mattoni faccia a vista e le pietre piene della scala, si giustappongono alle pareti chiare ed ai profili squadrati delle cornici minimali in gesso che nascondono i corpi illuminanti e danno luce all’ambiente. In questo gioco di contrapposizioni la scala è come fosse un rustico, una preesistenza, l’origine di tutta la costruzione.
La scala è a rampa rettilinea preceduta e presentata da un pianerottolo e dai primi gradini ruotati di 90 gradi e orientati verso una nicchia decorativa. Essa è ospitata in grande vuoto introdotto dalla zona dei divani e del camino da tre ampi gradini, memoria dei gradini d’ingresso e dei basamenti delle grandi ville neoclassiche.La scelta materica effettuata dall’architetto per le finiture della casa si è basata sulla omogenietà dei materiali e sull’unicità degli stessi; la scelta è stata affinata mediante una ricerca dei materiali usati nelle realtà lombarde e il loro riuso, in chiave moderna, enfatizzandone le doti e le qualità. Lo stesso materiale lapideo, lavorato e rifinito nei diversi modi, ha consentito effetti estetici ed utilizzi gradevoli. Ne è un esempio il particolare disegno del pavimento e della scala, che grazie al taglio maestrale del blocco e alla disposizione a casellario sul pavimento consente di raggiungere un ottimo risultato estetico e l’effetto voluto, questo anche grazie alla sapiente mano delle maestranze dirette dal titolare della Colonetti Maurizio & C. di Trescore.Progetto di: Bruno Gabbiani, Marcella Gabbiani (nella foto), Sergio Peruzzo
Collaboratori: Massimo Turbian, Damiano Salvan, Stefano Rampon, Fortunato Dal Ponte
Il progetto riguarda la costruzione di una villa sull’Isola di Albarella, nel Parco Naturale del Po, in prossimità del delta fluviale, nella parte meridionale della Laguna veneta. L’isola, di proprietà privata, è collegata alla terraferma da un ponte privato e ospita ville, appartamenti, hotels, servizi comuni e un campo da golf, mantiene un contesto naturalistico interessante, che comprende sia un’ampia pineta costiera ricca di fauna selvatica e una porzione ancora intatta della Laguna. La scala di accesso alla zona notte è caratterizzata da una prima rampa in marmo di Carrara e legno. La seconda parte è costituita da una struttura autoportante sospesa in acciaio. Il corrimano è costituito da un piatto in acciaio su un parapetto in vetro doppiato e temperato; le pedate sono in legno di teak posate su una struttura ancora in acciaio inox.Progetto: arch. Rocco Valentini (nella foto)
Villa Mucchiarelli, un’elegante struttura residenziale d’epoca liberty degli anni venti-trenta nelle campagne abruzzesi, si articola su tre livelli più un sottotetto. Il lavoro di restauro ha portato alla luce l’antico splendore della villa, conservando l’originale pavimentazione decorata, i colori e gli stucchi delle stanze, la vecchia scalinata in graniglia. L’elemento che spicca in questo contesto di inizio novecento è la scala per accedere al piano sottotetto realizzata in acciaio e legno. Elegante e leggera nella sua semplicità lascia libero lo sguardo. Completata dalla ringhiera in acciaio, con elementi tubolari orizzontali e inclinati.Arch. Sophia Los,  Collaboratori Renza Mara Calabrese, Luca Fadini
Il progetto riguarda una piccola terrazza panoramica, prosecuzione all’esterno del soggiorno. Ciò che più stuzzicava i committenti era poter sbirciare nel parco che era al di là del muro. Per questo sono stati realizzati dei gradini che diventano piano di lavoro e lavello, evocando le scale piene di vasi nei borghi antichi, risolvendo con un unico elemento compositivo ludico e funzionale lo spazio della terrazza.
Per la zona relax, immersa fra le piante, scelte con Luca Fadini, e selezionate fra le essenze antiche della campagna attorno, ho disegnato un divano-letto apribile, di misure abbondanti, che consentisse di prendere il sole come in barca. La struttura è stata realizzata in compensato marino, rivestito da una spessa cartella in teak, fissata a un telaio metallico. Tutti gli elementi sono fra loro distanziati in modo da la sciar scorrere liberamente la pioggia. Il lavello in legno conclude il lungo piano in legno, verso la cucina.Progettista capogruppo: Pietro Carlo Pellegrini;
Collaboratore: Sirio Lazzari;
Il progetto prevede il “restauro creativo” di un fabbricato ad uso civile dei primi anni del ‘900 a Lucca.
La scala principale interna ha una struttura con cosciale interno in lamiera di ferro 40×80 mm tagliato a laser e lamiera di ferro sp. 5 mm affogata nel muro e piegata a seguire l’andamento dei gradini con rivestimento in legno di pero rosato. I parapetti sono realizzati profilati piatti in ferro 40×10 mm e tondini di diametro 14 mm per l’ultimo pianerottolo. La scala a chiocciola è stata realizzata totalmente in ferro con struttura portante in tubolare di diametro 100 mm e gradini in lamiera di spessore 5 mm e parapetti realizzati con tondini di diametro 14 mm.

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