GERMOGLIO SCULTOREO SULLA RADICE DI JESSE

Un grande presepio in legno di cirmolo per la nuova chiesa Maria SS. Regina a Gorizia: un’opera assolutamente nuova e originale, ricavata da un unico blocco di legno, malgrado le dimensioni cospicue (cm 260×150), eseguita dai Ferdinando Perathoner Scultori. Uno degli aspetti inconsueti di questo presepio, consiste nell’essere posto su un albero che si dilata nella sua radice che sorge dal terreno, a rappresentare plasticamente la profezia dell’Antico Testamento di Isaia: “Un germoglio spunterà dalla radice di Jesse, un fiore verrà su questa radice, e sopra di Lui si riposerà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, lo riempirà lo spirito del timore di Dio, egli non giudicherà secondo quello che apparisce agli occhi, non condannerà secondo quello che si sente cogli orecchi, ma giudicherà con giustizia i poveri, e prenderà le giuste difese degli umili della
terra …“ (Is 11, 1-9). Se il tronco di Jesse era ormai senza vita, ecco che per grazia divina spunta un nuovo germoglio che permetterà alla stirpe di Davide di legare la propria dinastia al Messia. Il  germoglio, che proviene dalle radici del tronco di Jesse, sarà Gesù che prenderà dimora nella storia e nella vita degli uomini. Questa magnifica immagine tratta dal libro del profeta Isaia, ci mette a contatto con le promesse di Dio, già registrate dai profeti, e il desiderio dell’uomo di incontrarsi con Dio. Questo momento si realizzerà a Betlemme, e la scultura lignea della natività vuole dare corpo a tale passaggio che sta al centro della storia della salvezza: dalla profezia di Isaia, che esprime la promessa del padre, al suo compimento nella natività. Il virgulto della famiglia davidica, pieno di vita e di benedizione, mette ora a disposizione di ogni uomo il dono dello Spirito, la vita divina, che con il suo soffio era già presente fin dalla creazione e nei filoni della storia biblica, rappresentati dai sette rami che si aprono al suo compimento con la nascita di Gesù. L’opera scultorea è semplice e complessa assieme alla forma inconsueta, già vista da lontano ha il potere di attirare e di sollecitare interesse: la forma arborea di per sé esprime l’inarrestabile vitalità della natura, la forza generativa
che permea il Creato. Una visione più ravvicinata e attenta consente di scoprire figure e immagini: il rilievo ha la vivacità delle pitture quattrocentesche. La conformazione della superficie è elaborata in modo tale da dare il senso del confluire dai lati verso le figure centrali: la scena della natività risalta, come se le energie delle persone, degli animali, delle cose che le attorniano le spingessero in primo piano. Gli edifici della città si perdono sullo sfondo disegnando una prospettiva ammirevole che dona un forte realismo all’insieme, fin nel dettaglio delle finestre o dei sassi per la via. Al rilievo articolato delle persone si alternano le specchiature di superfici murarie dando luogo a un insieme armonico. L’arte riassume l’evento, ricongiunge la profezia veterotestamentaria al suo dispiegarsi nella storia della salvezza con una sintesi di rara efficacia.SCULTORI ARS SACRA
http://pro.dibaio.com/ferdinando-perathoner-scultura

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