Premio alla semplicità di De padova e Designboom

Premio Vico Magistretti – living simplicity in furniture design

Un premio internazionale di design giudicato da Lord Norman Foster, Patricia Urquiola, Carlo Forcolini, Paola Antonelli, Paolo Imperatori, Birgit Lohmann, Maddalena, Luca e Valeria De Padova.

De Padova ha indetto con design boom il Premio Vico Magistretti, un concorso di design rivolto a giovani creativi di tutto il mondo. Vico Magistretti credeva nella semplicità, gli bastavano pochi schizzi sul retro di una busta per comunicare i suoi progetti: “(…) il progettista dovrebbe essere capace di spiegare al telefono come è fatto il suo progetto e perché è realizzato in un certo modo – così semplice da rendere l’oggetto unico”. Gli iscritti al concorso sono stati più di cinquemila. Il primo premio è stato assegnato a Line Depping, architetto danese che ha ideato Borrod, (Foto 1) un tavolo da lavoro con un’apertura a scorrimento dotata di un involucro in materiale flessibile utile a liberare il piano in un istante ed a contenere cavi elettrici o simili. La coppia argentina formata da Luciana Gonzalez Franco e Cristian Mohaded si è aggiudicata il secondo premio con Teo Stool, (Foto 2), uno scultoreo sgabello che nasce dalla piegatura di un unico foglio. Terzo premio per Enrico Fratesi e Stine Gam per Yuki, (Foto 3), kimono che si trasforma in divano. La prima menzione d’onore è andata ai cinesi Han Li e Yan Hu, ideatori di Boo, (Foto 4), una libreria formata da contenitori montabili a piacimento dentro una grande scatola. 

G.Cornelio

Vico Magistretti (1920-2006), architetto e industrial designer. Illustre esponente del Modernismo. Si laurea al Politecnico di Milano nel 1945. Nel 1959 partecipa in Olanda al CIAM di Otterlo dove presenta progetti radicali con architetti italiani come BBPR, Gardella e De Carlo. A partire dagli anni ’50 si concentra sull’attività di industrial designer. Nel 1956 è tra i fondatori dell’ADI. Dodici suoi progetti sono nella Collezione Permanente di Design del MoMa a New York. La maggior parte dei suoi prodotti è tuttora in produzione. Ha ricevuto la medaglia d’oro alla Triennale del 1951, Il Grand Prix alla Triennale del 1954, il Compasso d’Oro nel 1967 per la lampada Eclisse, nel 1979 per la lampada Atollo ed alla carriera nel 1995. Perenne l’attività di architetto si esplica in straordinari edifici.

In Edicola

Una scelta di progetti selezionati:

5 seconda menzione d’onore per Prop, di Peter Marigold: il contenitore è sostenuto da un bastone munito di un giunto ad angolo e da un sacco di sabbia; 
6 Tilt, di Peter Marigold: ripiani sorretti da ceppi di legno tagliati secondo angoli non ortogonali; 

7 Empathy, di Ricardo Jerònimo: la struttura in policarbonato abbraccia l’intelaiatura in acciaio;
8 Sleepy Lagoon, di Kazuhiro Yamanaka: un piano ondulato sotto il tavolo per giornali, libri etc. ;
9 Waiting Cabinets di Francesco Cappuccio: credenza che segue il “libero sviluppo del colore e della forma” di Lucio Fontana;

10 Roccoco di Patrizia Bertolini e Christof Burtscher: i pannelli laterali estendono la struttura della libreria; 
11 Sproing, di Michael Ashley: seduta metallica leggera; 
12 Trinity, di Ruby Piterek: permette posizioni del corpo confortevoli; 
13 Global Warming, di Di Shen: serie di divani che si sciolgono come i ghiacci polari; 
14 Whale Chair, di Liang Meng: poltrona a forma di balena; 
15 Snuggle Armchair, di Magdalena Paprotna: invita ad affondare nei suoi strati; 
16 Glupss, di Switch Design: nata per inghiottire il fruitore;
17 Porous Chair, di Daisuke Nagatomo e Minnie Jan: seduta dotata di un dispositivo per inserire nei fori schermi, luci o piani. 

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)