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In questa pagina, un esempio pratico di come sia possibile utilizzare la prefabbricazione anche per ampliare strutture preesistenti. L’architetto alberto Torsello, infatti, ha completato un’abitazione, di circa 80 mq in cemento armato a vista e copertura in eternit, con una struttura prefabbricata della ditta Belwood, adibita a spazio
relax per gli adulti e a locale dei giochi per i bambini.
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La parte vecchia è stata rivestita con intonaco rustico bianco, mentre quella nuova è stata rivestita con tavole d’abete disposte orizzontalmente: il progetto, infatti, non voleva mascherarele due fasi della realizzazione, ma sottolinearla grazie alla scelta di materiali diversi che si sposano, però perfettamente tra loro. |
Le parziali separazioni degli spazi permettono di collegare visulmente, attraverso, una serie di sfori e prospettive, gli ambienti più privati e gli spazi di relazione. La pendenza del nuovo tetto ha permesso la realizzazione di un soppalco abitabile sopra le camere.
Le tipologie costruttive più in uso, per quanto concerne la prefabbricazione, sono essenzialmente tre: puntuale a pilastri, con struttura a reticolo ed a pareti portanti (blochbau). La ditta Wood Albertani utilizza quest’ultimo che
prevede essenzialmente l’impiego di tronchetti in legno (massiccio o lamellare di varie essenze e dimensioni, squadrati e stondati, con doppia o tripla lavorazione a maschio e femmina) che vengono sovrapposti verticalmente tra loro fino a formare la parete divisoria o portante: staticamente il sistema si regge grazie agli incastri orizzontali,
realizzati ad ogni incrocio di parete.
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La sua solidità e le sue prestazioni in fatto di isolamento termico ed acustico, la sua durabilità ed il comfort abitativo ( la sola parete in legno formata da elementi di 9 cm di spessore ha lo stesso potere isolante di un muro in mattoni pieni di 50 cm) hanno contribuito al diffondersi di questo tipo di sistema abitativo già molto diffuso nei paesi del nord Europa.
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Gli CHALETS della ditta Case Dani sono costruiti in semitronchi di abete dello spessore di mm 90, con arrotondamento sulla faccia esterna (oppure lisci su entrambe le facce), con doppio incastro sulle facce di appoggio.
Il collegamento delle pareti negli angoli del prefabbricato, avviene mediante incrocio (vedasi disegno particolareggiato) intagli ed incastri fra di loro al fine di evitare deformazioni irrigidendone la struttura stessa.
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La struttura di base è costituita da una serie di murali di appoggio della sezione di cm 10×5, posti ad interasse di cm 50, sui quali appoggia la pavimentazione in legno dello spessore di mm 22, debitamente ancorata agli stessi. I divisori interni sono in tavolato di abete dello spessore di mm 5, incastrati fra di loro con giunto a maschio e femmina, collegati alle pareti esterne con incastro a coda di rondine, contribuendo conseguentemente all’irrigidimento e stabilità del prefabbricato stesso. |
La prefabbricazione permette, oggi, grande flessibilità tipologica ed estetica, come dimostra la casa bifamigliare, di queste pagine, realizzata dalla Rubner Haus in Val d’Ossola e personalizzata con balconi e colonne in pietra. In questo caso è stata scelta come base la serie “Residenz” caratterizzata da un sistema costruttivo a “pannello”, costituito da un telaio portante modulare in legno massiccio, tamponato con pannelli lignei coibentati e, a seconda della loro funzione, rifiniti esternamente ad intonaco o perlinato in legno. Il sistema d’isolamento termico utilizzato
consente il controllo degli sprechi enegetici e, conseguentemente, dei costi: il consumo dei combustibili per il riscaldamento di questa casa,infatti, è inferiore a quello di una casa tradizionale. Anche per l’interno ogni dettaglio viene studiato insieme al cliente: dalla scelta di serramenti e porte, a quella dei pavimenti e dei rivestimenti
delle pareti e dei soffitti.
Nelle foto: grande vista d’insieme della casa in Val d’ossola e a sinistra particolari dell’interno.
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