Plastica: un materiale versatile

 

 

La plastica, un materiale che è diventato usuale nella nostra quotidianità, di cui però, normalmente, si conosce poco. Il termine plastica, molto generico, sottointende in realtà una grande quantità di prodotti. Innanzitutto bisogna sapere che le materie plastiche vengono chiamate così perché sono “plasmabili”, cioè si possono formare e stampare facilmente. Un altro concetto importante è che le materie plastiche sono polimeri. Il Premio Nobel Paul John Flory ha detto che “la nostra sarà ricordata come l’era dei polimeri”. In effetti, durante il XX secolo, di progressi in questo campo se ne sono fatti molti. Tutto comincia nel lontano 1861, quando l’inglese Alexander Parkers brevetta la sua invenzione: la Parchesine, capostipite della grande famiglia dei polimeri. Era un tipo di celluloide molto versatile presentata per la prima volta al pubblico durante l’Esposizione Universale di Londra nel 1862.
La vera celluloide nasce però nel 1870 grazie allo statunitense John Wesley Hyatt, che la scopre per sostituire l’avorio, che allora scarseggiava, per la costruzione delle palle da biliardo. La spinta determinante per lo sviluppo delle materie plastiche fu durante la Seconda Guer-ra Mondiale, quando scarseggiavano sostanze naturali come la gomma e bisognò trovare delle alternative. I poliuretani vengono così usati al posto della gomma naturale per ricoprire i palloni frenati che proteggevano Londra dalle incursioni delle V1 e V2, e come schiume isolanti nei sottomarini ed aerei tedeschi. Chi non ricorda la plastica Moplen? È un polipropilene, altro grande passo avanti nella storia della plastica, inventato da un italiano vincitore di premio Nobel, Giulio Natta. Prodotto dal 1957, oggi se ne realizzano circa 15 milioni di tonnellate. Dagli anni ‘60 gli studi degli scienziati si sono focalizzati sui tecnopolimeri, le cui caratteristiche fisico-meccaniche e di resistenza al calore sono così elevate da consentire di sostituire i metalli. Tra i tecnopolimeri più conosciuti c’è sicuramente il policarbonato, usato tra i molti impieghi, per produrre i caschi spaziali degli astronauti, le lenti corneali che sostituiscono gli occhiali e gli scudi antiproiettile. Le materie plastiche di ultima generazione sono le poliimmidi, che hanno una tale resistenza meccanica e termica, che hanno sostituito i metalli speciali nella produzione di parti dei motori degli aviogetti e delle automobili. In neanche 150 anni la plastica è diventata insostituibile, non solo per realizzare tanti oggeti di uso quotidiano a basso costo, ma anche negli impieghi più avanzati della tecnologia moderna.

MANGIARE I POLIMERI
Capita anche di mangiare i polimeri. I peperoni e il formaggio contengono pro-teine, polimeri naturali; anche l’amido (contenuto nel pane) è un polimero, co-me pure la gomma xantina. Esistono in-fatti polimeri naturali e polimeri artificiali, ottenuti chimicamente. Le plastiche sono ovviamente polimeri artificiali; tra le più comuni troviamo il polistirene, il polietile-ne, il polipropilene, il PVC, il nylon. La reazione chimica che dà origine ai poli-meri si chiama polimerizzazione. Ve ne sono di vari tipi, ma iniziano tutte con piccole molecole (monomeri) che si uni-scono per formare molecole giganti.

POLIETILENE È il polimero più usato nella vita quotidiana. Col polietilene si realizzano i sacchetti del supermercato, le bottiglie e i giocattoli per i bambini.

POLISTIRENE Secondo in classifica per l’uso, ha le caratteristiche di essere rigido ed economico. L’esterno dei computer, dei phon e di molti altri elettrodomestici, i bicchieri di plastica trasparenti e i giocattoli sono di questo materiale.

NYLON Il primo prodotto realizzato in nylon furono le setole per lo spazzolino da denti. È presente nei tessuti ma soprattutto è famoso perchè impiegato per la fabbricazione delle calze da donna, inventate nel 1940.

POLIMETILMETACRILATO Comunemente chiamato PMMA sostituisce brillantemente il vetro. Infatti quando il vetro diventa troppo spesso per vederci attraverso si usa il PMMA: fino a 33 cm di spessore la trasparenza è perfetta! (Usato negli acquari)

PVC Il nome corretto è polivinilcloruro. È resistente all’acqua e al fuoco. Con il PVC si realizzano i tubi per l’acqua e altre tubazioni delle case, le grondaie, i pavimenti di linoleum, gli impermeabili, le tendine da doccia.

POLIIMMIDI Sono un gruppo di polimeri con una incredibile resistenza meccanica, agli agenti chimici e al calore. In molte applicazioni industriali spesso sostituiscono il vetro e i metalli come l’acciaio. Sono usati anche per realizzare i forni a microonde e i contenitori per gli alimenti. Nelle automobili i poliimmidi sono utilizzati per costruire telai e i montanti, nonchè per tutte quelle parti sotto al cofano che contiene il motore che devono sopportare il calore elevato, i lubrificanti corrosivi, i liquidi refrigeranti e i carburanti.

POLIPROPILENE Questo polimero resiste al calore fino ai 160° C, per questo motivo si usa per realizzare piatti e altri contenitori per alimenti, tutti lavabili in lavastoviglie. Con le fibre in polipropilene si producono anche le moquettes, da interno e da esterno.

 

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