Piscina

Servizio di: Walter Pagliero

In Catalogna, sopra una posizione privilegiata da cui si domina la costa e un mare veramente blu, il proprietario voleva realizzare una piscina per la numerosa famiglia che avesse due caratteristiche: una forma semplice e un’aria antica in armonia con la vecchia casa contadina che le sta sopra. Il colore ha fatto il resto: le piastrelline blu intenso della vasca
fanno sembrare l’acqua simile a quella del mare mentre l’intonaco color mattone continua i colori della casa.

Personalizzare la piscina è importante non solo per toglierle quell’aria prefabbricata che spesso ha, ma per renderla più omogenea all’ambiente naturale e all’architettura che la circonda. Qui vi sono due esempi di piscine esterne
alla casa: la prima, spagnola, con la forza dei colori si adegua a un paesaggio rude ed essenziale; la seconda, nei dintorni di Barcellona, essendo inserita tra cipressi, robinie e pini marittimi, è incorniciata da un bordo in doghe di
legno per non interrompere il fascino arboreo che la circonda. Il terzo è un esempio “alto” di piscina al coperto: in una villa ottocentesca il precedente acquaio viene trasformato in un ambiente pompeiano con vasca natatoria.

Il magico colore delle piastrelle di questa vasca è l’azzurro caraibico, lo stesso delle mitiche “lagune blu” delle isole Antille. Un colore che ben si addice a una piscina che sorge su terre rosse e con lo sfondo di un mare, quello catalano, che visto dall’alto ha un colore molto intenso. Ma non è altrettanto adatto alla tavolozza meno intensa delle pianure del nord.

La scelta di una pavimentazione che circonda tutta la vasca in doghe lungitudinali di legno scuro esalta la forma rettilinea e slanciata della piscina. Il legno scelto, che si chiama “ipé” ed è di provenienza coloniale, ricorda molto i pontili degli yacht e la somiglianza non è certo casuale. Anche le piante di banano contribuiscono a creare un’atmosfera da crociera.

Sotto il piano nobile di una villa ottocentesca Rinunciando all’acquaio, con relativo stenditoio, costruito quando ancora si facevano grandi bucati nelle tinozze con la cenere, il proprietario di una villa neoclassica nel centro di Bergamo ha voluto creare al suo posto una sontuosa piscina in carattere col gusto tardo impero del resto dell’abitazione. L’architetto Pino Gavarini ha studiato a fondo la statica del progetto per non interrompere lo spazio con fastidiosi pilastri di sostegno, vista la mole della costruzione eseguita più di un secolo e mezzo fa con mattoni pieni. Una volta ottenuto lo spazio, si è dato il via a un’impegnativa operazione decorativa che ha riempito le pareti di delicati
trompe-l’oeil floreali ispirati a certe decorazioni parietali degli antichi romani.

Così la piscina ha assunto l’atmosfera di un prezioso giardino pompeiano molto in carattere col gusto neoclassico della villa. La suggestione è tale che ci si aspetta di veder entrare, dalle quinte praticate nelle pareti dipinte, gli schiavi citaredi come nella fomosa cena di Trimalcione del “Satiricon” di Petronio. Artefici della suggestione sono i fratelli Regonesi dello studio “Arte & Arte” di Zanica.

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