Parliamo di illuminazione


La creazione di una piscina

Servizio a cura di: Gianni Focolini, architetto lighting designer
Disegni di: Rita Ghisalberti, architetto

La luce, energia impalpabile, invasiva e allo stesso tempo sfuggente, contribuisce a rendere abitabile l’ambiente
esterno oltre le ore diurne. Senza luce artificiale i parchi e i giardini diventano isole buie, come tali lasciate deserte.
Diventano porzioni di territorio abbandonate che incutono timore.
A differenza degli ambienti interni, la mancanza di grandi piani riflettenti (pareti, soffitti, pavimenti) accentua il carattere sfuggente della luce, tuttavia ne è sufficiente una modesta quantità, di notte, per rischiarare in modo efficace anche se localmente. L’unico caso in cui il progettista può usufruire del contributo della riflessione è dato dai bacini d’acqua, in particolare dalle vasche delle piscine.
Qui la luce, quando è sapientemente dosata e distribuita, riempie l’invaso grazie sia al rinvio delle pareti e del fondale, che di solito hanno rivestimenti di colore chiaro (azzurro, verde, giallo, bianco), sia alla riflessione interna che avviene nel piano di separazione tra acqua e aria.

L’effetto è potente: la vasca diventa un grande volume luminoso, una specie di gigantesca lampada diffondente che illumina in modo discreto, non abbagliante, tutto ciò che si trova intorno al bacino (le bordature, gli elementi di arredo, la vegetazione).
La lieve increspatura del pelo d’acqua provocato da un lieve alito di vento crea un effetto di dinamismo della luce che si riproduce sugli oggetti investiti dai raggi uscenti dall’acqua.

Diventa poi molto piacevole fare il bagno di notte. Immergersi in una piscina illuminata è un’esperienza unica. Chi ha provato difficilmente dimentica le inconsuete sensazioni avute. L’acqua è cristallina, scintillante, carica di energia, e il corpo è inondato dalla luce incorporata nell’acqua.
L’unicità dell’esperienza è data dal ribaltamento della percezione che abbiamo comunemente di giorno: la luce del sole e del cielo piovono dall’alto e la massa d’acqua è più scura (a meno che non si faccia il bagno in un mare tropicale!).
Di notte il "sotto" è più chiaro del "sopra"; la luce sgorga dal basso verso l’alto come se un piccolo cielo irraggiasse sotto il nostro corpo. Per dare risalto alla vegetazione e all’acqua si utilizzano gli apparecchi subacquei, costruiti per funzionare in immersione. I raggi luminosi subiscono una deviazione nel loro cammino rettilineo passando dall’ acqua all’ aria secondo le leggi ottiche della rifrazione.

È necessario tener conto di questo cambiamento di direzione quando si proiettano i fasci luminosi verso il verde (arbusti, alberi) sopra il pelo dell’ acqua.
Molto suggestivo e scenografico è l’effetto prodotto dalla luce che penetra nelle colonnine d’acqua delle piccole cascate o degli zampilli di una fontana.
La luce si trasmette rischiarando uniformemente l’acqua in movimento.
Dinamismo che si tramette agli oggetti intorno all’acqua che ricevono e rinviano la luce verso i nostri occhi.

 

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