PARAVENTIda oriente a occidente

Testo di Laura Perna
Le prime notizie sui paraventi risalgono al XVI secolo. Composto da sei o sette telai di legno ricoperti di finissime tappezzerie di seta ricamata, venivano utilizzati in tutti i locali della casa per arginare l’ingresso di insidiosi spifferi dalle porte o dalle finestre.

Il paravento riunisce in sé la storia di due culture, quella orientale e quella occidentale. Niente è più spontaneo infatti che cercare un riparo dal freddo. Oggi, abituati a caloriferi e pannelli radianti, a doppi vetri, a climatizzatori capaci di darci sempre la temperatura desiderata, non ci rendiamo conto del clima polare a cui erano costretti i nostri antenati. Il paravento (da qui il suo nome) nasce dunque come riparo evolvendo poi, col progredire dei sistemi di riscaldamento, in un semplice “complemento” utilizzato per lo più in camera da letto fungendo da spogliatoio. Innumerevoli le decorazioni: scene di caccia, stemmi reali, alberi genealogici e, dalla Cina, gli splendidi paraventi in lacca nera con intarsi in avorio, corallo e pietre dure.

1. Un immagine di ottimismo che rivela analogie con il periodo pop e con la new age. Un materiale povero come la plastica disegna nuove forme e il paravento diventa trasparente e coloratissimo. Un diaframma leggero e divertente disegnato da Fernando e Humberto Campana. Edra
2. Sempre in tema di trasparenze si distingue per l’intrigante eleganza il paravento disegnato da Paola Navone in black bamboo con cornice in noce canaletto. Gervasoni
3. La camera da letto di una pittrice ospita un paravento di forte impatto visivo. Rosso, oro e nero per scudi dal sapore etnico pensati per celare il momento del cambio d’abito e della toilette.
4. Alberobello è conosciuta per i suoi trulli, le costruzioni cilindriche, tutte bianche con il classico tetto a cono. E’ in una di queste abitazioni che alcune vecchie scale sono state unite per dar loro un’altra funzione. Originali i gradini utilizzati come passanti per il tessuto blu elettrico.

Di Liberty si iniziò a parlare in Italia nel 1895 sulla rivista “Emporium” con un articolo sui prodotti per la casa dei magazzini Liberty di Londra. A questa tendenza che ha segnato fortemente i primi del ‘900 è dedicato il volume The liberty Home dal quale abbiamo tratto le immagini di queste pagine. Scritto da Ljiljana Baird per MQ Publication – 254 258 Goswell Road, London – il volume illustra i decori delle stoffe e guida alla realizzazione di graziosi manufatti.

Per realizzare un paravento occorre far realizzare un telaio in legno delle misure desiderate e acquistare quattro cerniere da applicare ai bordi dei telai per ottenere l’effetto fisarmonica. La stoffa stampata utilizzata per i pannelli dovrà comprendere al momento del taglio un bordo di circa 4 centimetri per la ribattitura. I pannelli in stoffa possono essere applicati ai telai in due modi: con la colla o con chiodi corti a capocchia piatta per affrancare bene il tessuto. Per l’applicazione delle mantovane (che vanno applicate prima di montare i pannelli), dopo aver ritagliato il modello su cartoncino, si può procedere al taglio, ricordandosi sempre di lasciare tutto intorno circa 4 cm per le ribattiture. A questo punto è possibile applicare sulla parte ondulata (visibile nella foto della pagina accanto) il bordo in passamaneria. Il procedimento migliore in questo caso per evitare antiestetiche increspature è prima puntarlo con gli spilli, poi cucirlo con del filo da imbastire e poi procedere con la cucitura definitiva da effettuare a macchina, come illustrato nell’immagine a fianco. A questo punto potrete procedere all’applicazione dei pannelli.

 

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