Oriana Giovinazzi




Mutano i modi di attraversare il tessuto urbano e i sistemi di relazione, il concetto di confine perde progressivamente significato, cambiano i rapporti tra spazi pubblici e privati, i luoghi di incontro tradizionali diventano spazi indefiniti e i grandi contenitori spazi della nuova socialità. La città contemporanea trasforma forme, strutture e usi assumendo configurazioni tendenzialmente aperte, ma spesso indefinite e propone nuove immagini in risposta ai nuovi fenomeni sociali e culturali che stanno modificando rapidamente i processi economici, l’assetto spaziale, la pratica dei luoghi.
La città del XXI secolo, complessa e stratificata, può essere letta come un insieme di ‘frammenti’, di sistemi di relazione, di forme di fruizione e di compresenze diversificate, dove passato e contemporaneo convivono e dove l’evoluzione del tessuto urbano avviene per integrazioni, sostituzioni e connessioni, spesso su aree dismesse e su vuoti urbani. La necessità progettuale di ripensare ‘nuovi’ luoghi e ambiti territoriali, che sappiano interpretare in termini contemporanei valori storici e identità multiple, appare evidente.
In quanto ‘frammenti urbani’, in grado di intercettare risorse e di sfruttare opportunità per generare nuove economie e dinamiche di sviluppo territoriale, i waterfront urbano-portuali interagiscono con la città contemporanea in modo innovativo, configurando ‘luoghi’ di cui appropriarsi e in cui riconoscersi attraverso interventi di recupero funzionale e strutturale, di riqualificazione e di ri-significazione degli spazi.
Oggi le città portuali sono divenute città-porto, un’interfaccia tra terra e acqua non più identificabile come spazio fisico ordinato, ma come area di transizione specialistica dotata di autonomia e in costante evoluzione, una nuova centralità urbana caratterizzata dal persistere di interazioni e di conflitti, di situazioni consolidate e di equilibri da ridefinire. Il cambiamento avvenuto nel sistema di relazione tra la città e il porto ha generato un fenomeno urbano contemporaneo tra i più diffusi, il waterfront redevelopment – che ha prodotto episodi di grande interesse e di notevole successo – in cui i temi dell’architettura e del progetto urbano sperimentano modalità innovative di interpretazione dello spazio, ma si muovono di pari passo con quelli dello sviluppo economico e sociale, della tutela delle risorse e del patrimonio culturale.
Questi ‘frammenti urbani’ del XXI secolo più di altri possono raccontare l’evoluzione storica del territorio, favorire la comprensione delle trasformazioni più recenti e stimolare la creazione di scenari futuri. Si tratta di luoghi in costante evoluzione, in cui risorse e opportunità possono suscitare nuove rappresentazioni dell’immaginario e diventare
progetto, generando forme urbane, relazioni, nuovi paesaggi e simboli all’interno di rinnovate dinamiche di mercato ed esigenze sociali nel rispetto delle preesistenze e dell’identità locale.
Se da un lato la città-porto è espressione del mutamento (cambiano le funzioni e la distribuzione spaziale, il modo di appropriarsi di luoghi e tempi, i paesaggi e i simboli) che si manifesta in modo concreto attraverso metodi e strumenti del progetto urbano e dell’architettura, dell’innovazione e delle moderne tecnologie; è, dall’altro, un luogo di
conservazione della memoria e di tutela del patrimonio storico, risultato di un lungo processo di sedimentazione selettiva, che nel tempo ha mantenuto alcuni assetti da rileggere nel contesto-situazione specifico e cancellato altri elementi ritenuti incompatibili o inutili; in un processo di sviluppo che ha prodotto sintesi originali contaminandosi con
il preesistente.
Accanto quindi all’idea di un continuo mutamento che ha interessato nel corso della storia la città portuale occorre parlare anche di un perenne perdurare: da un lato elementi di continuità che si manifestano come tendenza a considerare gli interventi una prosecuzione delle linee naturali, storico-culturali nel rispetto del territorio e del patrimonio; dall’altro immagini contemporanee che si manifestano come trasformazioni urbane e mutamenti socio-economici producendo elementi eterogenei, discontinuità nel progetto e a volte immagini frammentarie.

Berlino
Liverpool
Rotterdam

La città-porto del XXI secolo può essere concepita un punto di vista privilegiato per osservare la città contemporanea e per leggere/interpretare in modo innovativo le sue molteplici fratture, discontinuità e articolazioni.
Per descrivere alcuni dei più frequenti processi innovativi e conservativi che avvengono sull’interfaccia città-porto sono state identificate alcune esperienze, che proprio a partire dalla ricerca di caratteri specifici, di elementi di continuità e di immagini contemporanee hanno permesso una lettura capace di restituire una sintetica interpretazione dei processi di trasformazione, dall’assetto storico a quello attuale fino ad arrivare ad un’eventuale visione del futuro, declinando quindi i caratteri intrinseci ed eterogenei della città-porto contemporanea.

Una grande risorsa: l’acqua
Il tema dell’acqua assume per la città-porto un significato fondamentale, in rapporto alla sua capacità di rimarcare visivamente elementi emergenti del paesaggio urbano-portuale. La cultura progettuale in questo particolare contesto di limite tra due sistemi deve diventare l’occasione per ‘ricucire’ la relazione tra città e porto, recuperando il valore simbolico dell’elemento ‘acqua’.

Berlino
La città di Berlino mostra tradizionalmente una forte relazione con l’elemento ‘acqua’, divenuto parte integrante di un tessuto urbano caratterizzato dalla presenza di un esteso sistema di laghi, rive e canali. Le architetture sono state realizzate in sintonia con il paesaggio e nel rispetto delle risorse naturali, rendendo il riverfront più attraen te e ripristinando l’equilibrio tra natura e costruito; i diversi modi di utilizzare l’acqua sono diventati una priorità e parte integrante delle proposte progettuali.

L’identità della città-porto
La città-porto prima ancora di essere uno spazio fisico è un’entità culturale, caratterizzata da processi di sedimentazione che nel tempo hanno preservato l’identità insediativa e proposto allo stesso tempo nuovi dispositivi spazio-funzionali, dando continuità alla storia e tutelando il patrimonio architettonico attraverso la rigenerazione urbana e la valorizzazione delle caratteristiche peculiari del contesto.

Glasgow
Amsterdam

Liverpool
Liverpool, sito di interesse dell’Unesco dal 2004, è un’esperienza esemplare di sviluppo sostenibile avvenuto nella tutela del patrimonio locale con l’obiettivo di rafforzare l’identità marittimo-portuale delle rive del fiume Mersey, mettendo in sinergia vecchie e nuove strutture con una molteplicità di destinazioni funzionali.

Il paesaggio urbano-portuale
Un territorio diventa paesaggio quando è riconoscibile nei suoi processi di trasformazione e nei suoi aspetti funzionali e operativi, quando la cultura del progetto svolge il ruolo di riconnettere parti di territorio, di integrare sistemi economici ed ambientali nelle politiche urbane.
È possibile identificare il paesaggio urbano-portuale a partire dalle sue caratteristiche peculiari (elementi universalmente connotanti quali gru, fari, bitte, magazzini, banchine, container, navi, etc.) in quanto spazio produttivo, dai modi e dall’intensità delle trasformazioni tra terra e acqua, dalle nuove forme di rappresentazione del progetto.

Rotterdam
A Rotterdam distinguere la città dal porto appare piuttosto difficile.
Le operazioni di riqualificazione hanno consentito da una parte lo sviluppo portuale e dall’altro il miglioramento della qualità della vita; la ristrutturazione funzionale-portuale è andata di pari passo con la rivitalizzazione urbana; la ricerca di soluzioni per rispondere alle esigenze legate alla crescita economica e allo sviluppo tecnologico, come ad obiettivi pubblici, interessi sociali ed aspetti ambientali ha dato ottimi risultati.

Il progetto sull’interfaccia città-porto
La città-porto è uno degli ambiti di rappresentazione e di valorizzazione del territorio più attivi nella città contemporanea. Il progetto urbano consente di sommare alle immagini preesistenti nuove situazioni, di integrare identità e tradizione, innovazione e sviluppo attraverso nuovi ambiti di relazione. L’obiettivo non è il riferimento ad un
modello, ma la ricerca di azioni progettuali eterogenee e specifiche e di strategia complessiva di intervento per generare nuove qualità ed economie urbane, di un codice comunicativo tra i due sistemi al fine di instaurare un dialogo.

Glasgow
Sulle rive del fiume Clyde, le operazioni di riconversione sono state portate avanti in rapporto alla diversa natura, alla specifica configurazione delle aree, alla collocazione rispetto al contesto urbano, a fattori legati alla visibilità e all’accessibilità degli argini; i diversi siti portuali presentavano infatti differenti potenziali di riqualificazione.

Il mix funzionale
Settore terziario, servizi logistici, polarità commerciali, sistemi di trasporto non sono funzioni incompatibili con le aree portuali ancora operative, sono al contrario attività di ‘cerniera’ tra città e porto. L’inserimento in ambito portuale di ‘funzioni altre’ rispetto a quelle tradizionali si traduce spesso in nuove opportunità per entrambi i sistemi.

Bilbao
Siviglia

Amsterdam
Dare priorità al mix funzionale, alla presenza di attività di natura diversa su uno stesso territorio è la scelta che ha costituito il punto di forza delle politiche pubbliche e degli investimenti privati nella città- porto di Amsterdam, orientati alla valorizzazione degli affacci sull’acqua e ad una fruizione diversificata nei diversi periodi dell’anno.
Spazi e servizi pubblici, gallerie commerciali, immobili residenziali e per il terziario, spazi ricreativi e culturali, hotel, centro congressuale, biblioteca conservatorio sono stati realizzati nelle aree portuali su una proposta progettuale di alto livello qualitativo dal punto di vista architettonico, tecnologico e ambientale.

Landmark urbani e spazi pubblici
La città-porto è divenuta nuovo spazio pubblico non circoscritto in cui funzioni, utenze, relazioni materiali e immateriali interagiscono, in cui accanto alle preesistenze architettoniche e produttive trovano collocazione le architetture contemporanee di contenitori culturali, spazi fieristici, luoghi per il tempo libero e il divertimento: elementi spesso
più appariscenti di altri se si tratta dei grandi landmark urbani, spesso opera di architetti di fama internazionale; emergenze urbane diverse per forma e genesi; elementi ‘attrattori’ di tipo lineare (strade commerciali, percorsi pedonali, passeggiate sull’acqua, etc.).

Bilbao
La trasformazione del fiume in uno spazio urbano riqualificato, su cui attestare le funzioni pubbliche più rappresentative, &egr
ave; stato l’obiettivo prioritario e condiviso del programma per l’incremento dell’accessibilità e della fruizione degli ambiti portuali, nonché del rilancio del settore economico-produttivo. Il recupero e la valorizzazione delle rive è avvenuto principalmente attraverso la riappropriazione continuativa da parte dei cittadini del luogo; landmark urbani,
piazze pubbliche e percorsi pedonali, itinerari culturali e naturalistici svolgono oggi la funzione di ‘attrattori’ sul territorio.

Il parco urbano nel porto
Il porto inteso come ‘parco urbano’, come bene pubblico fruibile da residenti e turisti, come dimensione territoriale e funzionale che può essere riconnessa alla città e al sistema dei valori ambientali e culturali è un concetto che ha trovato riscontri positivi in diverse esperienze di riqualificazione urbano-portuale, in quanto strategia per riconquistare il rapporto con l’acqua e restituire accessibilità e fruibilità alle aree.

Siviglia
Per superare la crisi successiva all’Expo ’92, Siviglia ha puntato sull’urbanizzazione dell’Isla de Cartuja e su un programma di riconversione e riutilizzo delle installazioni legate all’evento per la creazione di un grande parco culturale e ricreativo che, in sinergia con la sviluppo di un centro di alto livello dedicato al settore terziario, ha consentito da un lato il recupero e la valorizzazione di risorse paesaggistiche, architettoniche, storiche e culturali, e dall’altro il rilancio
socio-economico della città-porto orientato in particolare al turismo.

La città-porto come evento
Le città-porto hanno acquisito di recente un ruolo di assoluto valore nel campo della cultura, dell’innovazione e della creatività per quanto riguarda la gestione di eventi di carattere internazionale. Non si tratta esclusivamente di operazioni di marketing urbano e di promozione della propria immagine, piuttosto di una complessa serie di occasioni
capaci di valorizzare gli ambiti portuali come spazi di vita urbana, fortemente identificabili rispetto ad altri.

Valencia
Genova

Valencia
È accaduto a Valencia come in altri paesi: un grande evento ha permesso di trasformare la città marittima, di rigenerare l’ambito urbano- portuale attraverso interventi puntuali nel rispetto dell’esistente, ma secondo una regia unica. Impensabili i movimenti economici che la XXXII edizione dell’America’s Cup ha prodotto, come gli effetti indiretti e diretti distribuiti nel tempo, la disponibilità di nuove strutture e ambiti spaziali che potranno costituire un polo di grande attrazione, con ripercussioni positive anche dal punto di vista sociale.

La città-porto territorio in continua evoluzione
Per cogliere il binomio città-porto nella sua dinamica evolutiva occorre far riferimento non solo alla struttura spaziale, ma anche alla componente temporale. L’identità della città-porto non deve essere riferita ad uno stato di immobilità, ma al contrario ad uno stato di equilibrio dinamico che si annulla e ricompone nel progetto, di evoluzione continua non soltanto spaziale, ma anche di simboli e significati nella complessità delle sue relazioni materiali e immateriali.

Genova
Genova è una delle città-porto cresciute nel tempo attraverso un processo di riqualificazione urbana continuo, che ha interessato inizialmente il vecchio porto creando un polo di attrazione di livello internazionale. Alcune scelte politiche e tre grandi eventi (le celebrazioni per Cristoforo Colombo nel 1992, il G8 nel 2001, Genova Capitale della Cultura Europea nel 2004) hanno permesso nel tempo di legare nuovamente la città storica al porto. Mentre Renzo Piano disegna i prossimi 30 anni della città-porto con il suo Affresco, l’attenzione è attualmente rivolta a nuove aree, Ponte Parodi e la Fiera del Mare.

OG

Centro Internazionale Città d’Acqua, Venezia

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