Ordine degli Architetti di Roma


PROGETTO VINCITORE EX AEQUO – PROVINCIA DI ROMA

Località: Roma, zona Torrevecchia

Il progetto prevede la riqualificazione, risolta positivamente, di un terreno di proprietà di una congregazione religiosa in un quartiere periferico della città. La soluzione attuale è di occupazione di alcuni edifici a destinazione assistenziale, scolastica e asilo nido. Viene prevista la locazione di due impianti sportivi al coperto, collegati fra loro da una spina avvolgente contenente i servizi. Inoltre sono previsti anche degli spazi sportivi all’aperto. Interessante la soluzione di sfruttamento dello spazio e l’utilizzo di interventi ecosostenibili. (Giudizio della Commissione Nazionale)

Ordine degli Architetti di Roma

Arch. Federica De Vito

Arch. Federica De Vito

Federica De Vito (Roma, 1974). A Roma studia fino alla laurea in Architettura conseguita col massimo dei voti con la tesi in Tecnologie di ripristino e protezione del territorio dal titolo:
“Riqualificazione bioclimatica del Comprensorio Tiburtino: il Parco di Tor Sapienza”. La sua formazione è improntata all’ ecosostenibilità, con il continuo approfondimento delle tematiche della bioedilizia e del risparmio energetico. Partecipa
al Glenn Murcutt Master Class 2004 a Sydney, con Glenn Murcutt, Richard Leplastrier, Peter Stutchbury, Lindsay Johnston, tra i più eminenti rappresentanti internazionali dell’architettura ecocompatibile.
Si ferma in Australia e collabora prima con lo studio di architettura Stutchbury & Pape, poi con Lindsay Johnston per il "Concorso 2004 di progettazione di case ecosostenibili a basso prezzo" (Adelaide, premio di merito).
Dal 2003 opera a Roma, presso la società di ingegneria “Infrastrutture e Impianti”, dove si occupa di progettazione ferroviaria, civile e residenziale, nelle varie fasi progettuali. Federica De Vito

L’area oggetto dell’intervento è di proprietà delle Piccole Operaie del Sacro Cuore (insediatesi nel quartiere da 40 anni), situata a metà della Via Torrevecchia – arteria principale della zona, che congiunge Monte Spaccato con la Trionfale – facilmente raggiungibile da Primavalle, Casalotti, Quartaccio. La superficie ad oggi comprende un corpo principale dedicato alla scuola elementare, un blocco a parte che ospita gli anziani e uno per l’infanzia; le ampie
aree verdi non sono state finora sfruttate se non con strutture di base (campo da calcio, campo da basket), lasciandone però inutilizzata gran parte.

Il progetto
In un’ottica di riqualificazione urbana, il Centro Giovanni Paolo II intende rispondere a tre obiettivi principali:
1) il centro sportivo in quanto polo di attrazione rivitalizza il quartiere, grazie alla organizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi, e apre il quartiere ad una prospettiva più ampia;
2) la collocazione in periferia non appare più come disvalore ma come “plus” anche per chi non appartiene alla comunità locale;
3) costituisce un nuovo centro di aggregazione: – per i giovani (disoccupati o non scolarizzati): lo sport si intende non soltanto come agenzia di formazione, ma come vera e propria ricetta sociale;
– per le famiglie: si crea uno spazio comunitario, che diventa luogo di incontro e di scambio, coinvolgendo le famiglie in tutti i loro componenti (sale per attività ricreative, eventi culturali e “loisir”) spazio restituito alla collettività;
– in quanto centro polifunzionale, restituisce al quartiere una risorsa in termini di spazio, di accoglienza, di opportunità di crescita.

L’organizzazione dei diversi servizi entro l’area in progetto; rendering a “volo d’uccello” del nuovo
impianto. A sinistra: inquadramento dell’area nel contesto della città; vista dello stato attuale dell’area.

Il centro, dallo sviluppo complessivo di 26.000 m3, comprenderà: una piscina da 25 m – per adulti, bambini, disabili – palestra, 2 campi da calcetto, 2 campi da bocce, servizi di accoglienza (bar, parcheggi, aree di sosta attrezzate, ludoteca). In una zona dove l’urbanizzazione è per buona parte disordinata, cresciuta per singole iniziative senza guardare al bene della collettività, l’iniziativa delle Piccole Operaie riporta agli abitanti uno spazio condivisibile.
Il Centro Sportivo Giovanni Paolo II si caratterizza per l’inesistenza di barriere architettoniche, e soprattutto per l’abbattimento delle barriere economiche e sociali che tuttora affliggono il quartiere. L’oggetto architettonico è concepito secondo i principi dell’architettura bioclimatica.

 

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