Ordine degli Architetti di Chieti

CHIESA DI SAN MARIA DEL PORTO
(largo Don G. Argentieri 3, San Vito Chietino – CH)

Questo progetto propone un interessante spunto di ricerca nell’ambito della reinterpretazione del sagrato in chiave moderna, attraverso l’uso di materiali, tecnologie e forme innovative. (Giudizio della Commissione Nazionale)

Ordine degli Architetti di Chieti

Arch. Luigi Grazia (capogruppo)
Arch. Fulvio Biancatelli (coprogettista)

Luigi Grazia e Fulvio Biancatelli

Leggermente decentrata rispetto al sito storico di Marina di San Vito, la chiesa si inserisce in posizione dominante, rivolta verso il mare. La monumentale scalinata che porta alla chiesa costituisce un asse prospettico per tutto l’abitato. Ma la strada che passa davanti alla facciata interrompe il dialogo tra chiesa e scalinate: scopo del progetto è costituire tale continuità per valorizzarlo. Il sagrato quindi è inteso quale luogo in cui si incrociano due percorsi: l’uno, in asse con la chiesa e proteso verso il vuoto, l’altro, costituisce il collegamento tra le due aree verdi ai lati della stessa.

Tavola di progetto. La grande scalinata costituisce un asse importante e caratterizzante. L’intervento stabilisce
un raccordo tra le due aree verdi che affiancano la scalinata, e tra questa e la chiesa.
Tavola di progetto. Una struttura in legno regge una pavimentazione semitrasparente che si pone in continuità
col piano antistante la facciata. Sopra questo, si ergono alcune vele, ricche di valore simbolico.

Una pavimentazione in vetro semitrasparente poggia sopra una struttura in legno, come quella dei trabocchi, e i parapetti sono in corda marina. La tradizione costruttiva si incontra così con una soluzione tecnologica nuova che con la ricchezza di riflessi e trasparenze valorizza l’intero spazio antistante la chiesa. Sopra il tutto, teli bianchi semitrasparenti ricordano le vecchie reti da pesca e, poggiando su montanti in legno tenuti da tiranti in ferro, ombreggiano il luogo. Ne viene un senso di vertigine, una contrapposizione tra opposte polarità, una capacità evocativa delicata, fatta di luce plasmata nelle semitrasparenze.

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