Ordine degli Architetti de L’Aquila

CHIESA DI S.PIO X
(
Loc. Torrione, L’Aquila)

In un contesto altimetricamente articolato, il progetto propone la definizione architettonica e funzionale del sagrato in stretta relazione con la chiesa e il complesso parrocchiale esistente, attraverso una spazialità articolata in ambiti funzionalmente complementari caratterizzati dalla presenza di elementi simbolici. Anche in questo caso il progetto, oltre a raggiungere l’obiettivo prioritario, ricompone il rapporto tra gli elementi dell’isolato e tra l’isolato e la città. (Giudizio della Commissione Nazionale)

Ordine degli Architetti de L’Aquila

Arch. Barbara Di Loreto (capogruppo)
Arch.Alessandro Giordani (coprogettista)
Arch. Sandro Palleschi (coprogettista)
Arch. Giuseppe Tempesta (esperto di arte sacra)

A. Giordani, G.Tempesta, B. Di Loreto e S. Palleschi.
Barbara Di Loreto (L’Aquila, 1969) si è laureata nel 1998 a Roma ed ivi ha conseguito il diploma di Perfezionamento in Progettazione Architettonica “Teorie e Tecniche di recupero del Moderno”; nel biennio 2003-2004 ha seguito due corsi per operatori diocesani: “Architettura per la Liturgia” a Firenze e “Arte per la Liturgia” a Reggio Emilia; ha lavorato a L’Aquila con la società Archilab in opere di restauro e di urbanistica; attualmente ha uno studio proprio.
Giuseppe Tempesta (Roma, 1961) si è laureato in architettura nel 1990 presso l’Università di Roma “La Sapienza”, ha conseguito il Master di II° livello in adeguamento liturgico e costruzione di chiese presso l’Università degli Studi di
Roma “La Sapienza” e la C.E.I. Svolge la professione prevalentemente in Italia ed in Spagna.
Sandro Palleschi (Capistrello, 1962) si è laureato a Roma, alla Scuola di Paolo Portoghesi.Tra le sue opere, interventi di riqualificazione urbana, edilizia residenziale e industriale, architettura d’interni.
Alessandro Giordani (San Benedetto del Tronto, 1971) si è laureato nel 2000 presso la Facoltà di Architettura di Pescara. E’ esperto nel disegno tridimensionale e grafica digitale.

Inquadramento

La chiesa di San Pio X, edificata nel 957, sorge alla periferia nord della città, nel quartiere detto " Torrione "(la popolazione attuale è di circa 8.000 abitanti).

Progetto

L’ipotesi progettuale prevede di conferire identità al sagrato, con la creazione di una piazza che unisce il luogo della preghiera alla vita quotidiana, uno spazio filtro che non divide le due entità. L’incontro con i simboli iconografici (la croce, l’acqua, ecc.) è il tentativo di evadere dalla realtà per incontrare l’eterno. Per la riqualificazione del sagrato
l’intervento prevede inoltre la creazione di uno spazio interrato per la collocazione di un parcheggio ipogeo e lo spostamento della viabilità lungo il perimetro esterno come previsto da un progetto del Comune. Un percorso pedonale ricollega il sagrato agli spazi per le attività della comunità già esistenti.

Simbolismo

La presenza della fontana, quindi dell’acqua, in una vasca cruciforme dal cui centro si genera lo studio della geometria del sagrato, rappresenta l’inizio del cammino di fede (l’acqua madre che guida l’uomo): memoria degli antichi fonti battesimali posti fuori dall’aula. Sarà inoltre il luogo dell’inizio della celebrazione della liturgia della veglia pasquale. Il
percorso della Via Crucis, segnato da un serie di lastre di alabastro, rafforza la sacralità del luogo, mentre il muro posto ad est, presenta un’apertura che rappresenta la forza della parola ( il motto di san Pio X: "Instaurare omnia in Cristo") che deflagra le barriere che dividono la fede dal popolo. E’ pertanto un continuo cammino che avvicina l’uomo
a Dio, è il luogo del raccoglimento spirituale. La fontana cruciforme ed il monumento alla croce sono inseriti, nel disegno della pavimentazione, all’interno di un cerchio che rappresenta un luogo di stazionamento, così come negli antichi pavimenti cosmateschi.

Luoghi

Camminando in leggera salita attraverso l’ingresso, con alla destra il "muro esploso" ed alla sinistra una serie di lastre che in modo ascensionale portano alla croce, si accede alla piazza dell’accoglienza. Qui avviene il primo incontro tra il sacro ed il quotidiano: tale funzione è marcata dal suo disegno a forma circolare.
Una serie di rampe e dei gradini portano al sagrato che è l’anticamera della Porta della Chiesa, il luogo più sacro fuori da essa. La presenza nel braccio circolare della Via Crucis di una rampa trasmette la percezione visiva dell’ascensione della Passione di Cristo; ogni stazione è un grande parallelepipedo traslucido in alabastro illuminato dall’interno. Il muro, che divide la piazza dalla strada termina quando il piano del sagrato incontra il "chiostro" dei locali del complesso parrocchiale.

Materiali

La scelta dei materiali è in str
etta simbiosi con l’evidenziazione e l’importanza dei luoghi. L’ingresso ha una pavimentazione in pietra lavica con fasce di pietra bianca, per avere una gradualità con il grigio nero dell’asfalto.
La piazza ed il sagrato, saranno evidenziati con disegni diversi ma utilizzando gli stessi materiali: la pietra bianca e quella rossa, favorendo, così, un miglior inserimento cromatico con i colori della città. Le rampe, i percorsi, i gradini, i cerchi saranno pavimentati con pietra bianca lavorata a bocciarda. Le strutture in elevazione sono in cemento armato faccia a vista verniciato. La Croce e le stazioni della Via Crucis sono rivestite in lastre di alabastro per mettere in evidenza l’importanza delle opere. Uno studio di luci risalterà, durante le ore notturne, tutti i luoghi del complesso.
L’importo presumibile dell’intervento è di 450.000,00 euro.

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