Opinion leader, Giovanni Varisco


I risvolti estetici e attinenti al comfort che derivano dalle qualità tecnologiche

di Leonardo Servadio

"…più della metà degli incidenti
in ascensore negli ultimi anni
si è verificata al momento di entrare
o di uscire dalla cabina, a causa
del livellamento non preciso o della
chiusura precoce delle porte."

Ing. Giovanni Varisco

L’aggiornamento tecnologico degli impianti ascensore: aspetto fondamentale per la sicurezza. Ne parla l’Ing. Giuseppe Varisco, progettista di ascensori, consulente, esperto di fama internazionale, con riferimento al DM 23 luglio 2009, Miglioramento della sicurezza degli impianti ascensoristici anteriori alla direttiva 95/16/CE.

Può indicare a mo’ d’esempio alcuni dei punti qualificanti del Decreto?
La finalità è togliere la disparità delle condizioni di sicurezza tra gli ascensori installati in Italia nei diversi anni: il grado di sicurezza richiesto oggi è superiore a quello degli impianti installati 10 anni fa, a sua volta diverso da quanto richiesto 15 o 30 anni fa. Il caso più evidente è quello del dispositivo bidirezionale di comunicazione in cabina, imposto dalla normativa più recente, che consente una comunicazione diretta tra ascensore e centro di assistenza premendo un pulsante: in tal modo si evita che, in caso di blocco di una cabina tra due piani, la persona resti intrappolata fino a
quando qualcuno non sente il campanello dell’allarme. In certi casi l’attesa può essere anche lunga. Questi dispositivi sono presenti solo negli ascensori più nuovi: devono essere installati in tutti gli altri.

Questo dispositivo non può sollecitare burloni o teppistelli a un uso improprio?
La strumentazione lo impedisce: il segnale di allarme non parte se l’ascensore è fermo a porte aperte al piano. Per converso, in caso di allarme autentico, per esempio quando la cabina è bloccata tra due piani, il segnale parte anche se l’ascensore è temporaneamente privo di elettricità: c’è infatti una batteria di soccorso sempre attiva che deve avere una
carica sufficiente per consentire la comunicazione per almeno un’ora dopo che è stato lanciato l’allarme; un’ora è il tempo massimo entro il quale devono arrivare i soccorsi. Il sistema invia automaticamente un segnale al centro di assistenza quando la carica della batteria scende al di sotto di una soglia minima e a quel punto il centro di assistenza provvede alla sostituzione.

Si dice che gli aggiornamenti comporteranno una spesa media di 15 mila euro…
Non è così, a meno che l’impianto, oltre che vecchio, sia totalmente carente di manutenzione e richieda pertanto sostituzioni importanti. La spesa sarà proporzionale all’entità dei lavori da svolgere: ma se un ascensore, pur vecchio, è stato ben manutenuto e aggiornato, sarà relativamente ridotta. Com’è noto, l’economia di scala contiene ulteriormente i costi: per esempio, un dispositivo bidirezionale di comunicazione costa oggi sui 500 euro. Inoltre per la realizzazione degli interventi si prevede un lasso di tempo relativamente lungo: dai 7 ai 10 anni per quelli più urgenti, dai 12 ai 15 anni per quelli meno urgenti. Quindi l’attuazione potrà essere graduata nel tempo. Se invece vi fosse qualcuno
che comunque prevede la sostituzione dell’ascensore nel giro di una quindicina d’anni per altri motivi (ma questo riguarda non tanto i condomini, bensì grossi uffici per i quali si prevedono radicali modifiche, o istituti bancari o assicurativi che posseggono immobili di cospicue dimensioni la cui resa commerciale è proporzionata anche allo
stato di aggiornamento tecnologico), questi potrebbe trovare più conveniente installare un nuovo impianto invece di
aggiornare quello esistente.

Altri esempi di interventi urgenti?
Il sistema di livellamento al piano della cabina.
Nei vecchi ascensori l’apparato frenante è a ferodi, come quello delle automobili: il funzionamento è ottimo quando il ferodo è nuovo, ma basta che sia un poco consumato e anche dopo breve tempo l’allineamento al piano può essere non più perfetto.
Questo a sua volta fa sì che chi entra o esce possa inciampare su un gradino pur piccolo, e le conseguenze di una caduta, soprattutto per persone di una certa età, possono essere anche gravi. I sistemi attualmente in uso invece sono di tipo elettronico, e garantiscono il livellamento al piano a prescindere dall’usura.
Un altro aspetto urgente è quello che riguarda la chiusura automatica delle porte: il sistema deve essere tale da riconoscere, tramite strumenti ottici, la presenza di una persona senza toccarla, perché anche un piccolo urto può causare cadute a persone anziane. Non solo, ma vi deve essere anche un periodo (da 2 a 20 secondi) di attesa prima della chiusura, dopo il passaggio delle persone, così da dare tempo ai disabili di completare il loro movimento. Tali aspetti possono apparire secondari ma non lo sono: più della metà degli incidenti in ascensore nel corso degli ultimi anni si è verificata nel momento dell’accesso o dell’uscita dalla cabina, proprio a causa del livellamento non preciso o della
chiusura intempestiva delle porte.

Perché il decreto impone che le porte automatiche si chiudano a cabina ferma?
Perché vi sono casi nei quali, se la manovra di emergenza (cioè il trascinamento della cabina al piano se questa si è fermata durante la corsa) su ascensori a trazione elettrica è operata non da tecnici e in modo inappropriato, si può provocare l’apertura delle porte di piano al momento del passaggio della cabina. E, se non c’è la chiusura automatica, le porte possono restare aperte anche se la cabina non è ferma a quel piano: il che costituisce un grave pericolo.
Un altro caso di pericolo si può presentare negli ascensori idraulici: può accadere che,
soprattutto se restano fermi a
lungo, si riduca la pressione nel pistone e la cabina scenda al di sotto del livello di piano.
In questo caso, se la porta è aperta si verifica una condizione di rischio.

Il decreto appare utile e tempestivo…
In Italia abbiamo oltre 700 mila ascensori vecchi: è importante aggiornarli ai più recenti sistemi di sicurezza così che le loro prestazioni siano simili a quelle degli ascensori nuovi. Per fare un paragone: un’automobile di 50 o 60 anni ha un pregio storico e può essere esibita nelle manifestazioni amatoriali. Ma nessuno la userebbe per accompagnare i figli a scuola: è troppo insicura. Parimenti, un vecchio ascensore può avere pregi estetici, ma se non dispone delle strumentazioni di sicurezza aggiornate non deve essere usato.

 

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