Occupare il passato con segni forti


Recuperare la memoria

Porte e quadri fuori misura

Ristrutturando un appartamento fine anni ‘20 nel quartiere Trieste di Roma si sono salvati i volumi originali e i bei pavimenti in graniglia

progetto di Filippo Bombace, architetto
con la collaborazione di Paolo Priori
servizio di Maria Galati, architetto
foto Luigi Filetici

Prima dei lavori l’immagine dell’appartamento era quella originale degli anni ‘20, sia per la distribuzione interna sia
per le finiture ormai fatiscenti, desueti erano anche gli impianti andati fuori norma. Si è cercato di conservare il più possibile i volumi e le geometrie, oltre ai pavimenti decorati con marmette di graniglia colorata, che sono stati restaurati e valorizzati da una fascia perimetrale nera, in carattere con l’arredamento. Sono state invece eliminate le meno pregiate marmette nei corridoi e nei disimpegni, sostituite da una nuova pavimentazione in parquet di rovere trattato ad olio. Per quanto riguarda gli arredi, si è cercato d’intervenire in maniera incisiva riproponendo nei mobili i colori e i motivi decorativi presenti nelle pavimentazioni: come in sala da pranzo dove, montato su un sistema di scorrimento a soffitto, vi è un “traspaquadro” dell’artista romana Paola Romoli Venturi che ingigantisce il disegno delle marmette.

Tutto quel che sapete
far bene contribuisce alla vostra felicità.
Russell, Bertrand

Tavolo pranzo “Judd”, Acerbis.
Consolle sospesa, Cappellini.
Sedie in tondino d’acciaio “Wire Chairs”, Vitra.
“Traspaquadro” di Paola Romoli Venturi che scorre su binario Silent Glass.
Divano in pelle bianca, Edra.

Interparete e contenitore

Materiali in contrasto

Un’illuminazione d’interni con lampade alogene che con riflessi colorati creano effetti molto speciali

Nella stessa logica è stata scelta una consolle sospesa a parete e un tavolo di cristallo in materiale riflettente con intorno leggerissime sedie in tondino d’acciaio. Il sistema di tendaggi con teli scorrevoli di lino riveste anche le altre
finestre dell’appartamento, compreso il soggiorno caratterizzato da un divano di pelle bianca con schienale a forma di dita.
Le pareti sono color corda con fascia-zoccolo dipinta a smalto, mentre gli infissi originali sono stati ridipinti di bianco e i vecchi vetri cambiati con quelli moderni più coibenti.

Letto da centro su disegno rivestito in foglia d’argento eseguito da Dolmen s.n.c. di Roma.
Luci alogene, DeltaLight.

Uno stralcio di muratura portante, lasciato a vista, ricostruisce la simmetria con il vano d’accesso alla cucina che collega anche la camera. La camera da letto è stata organizzata con un letto da centro di esecuzione artigianale rivestito in foglia d’argento e ridisegnato dall’illuminazione fluorescente.
La sera, con la luce artificiale, l’atmosfera risulta calda e accogliente grazie all’utilizzo di lampade alogene a incasso sia
a soffitto sia a pavimento. Un’illuminazione che continua anche sul terrazzo, dove valorizza la bella balaustra preesistente e le nuove grate realizzate in ferro riprendendo il disegno di quelle originali.

QUALITÀ DELL’INTERVENTO
L’idea base del progetto: rispettare il contesto architettonico degli anni ‘20 reinterpretandolo in una chiave di lettura contemporanea.
Uso dei materiali: alcuni sono affini a quelli preesistenti; altri, come la pietra santafiora e basaltina nei bagni, sono naturali; altri ancora sono decisamente attuali.
Innovazione: un uso particolare della luce artificiale che riflettendosi su oggetti molto colorati crea una scenografia suggestiva.
Le nuove tecnologie: vetrocamere negli infissi originali; un comando centrale per le serrande.

 

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