Nella quiete della campagna,


La ristrutturazione molto personale di un antico casolare nel Monferrato

L’artista Marco Porta ha voluto trasformare una vecchia casa contadina in un’abitazione con atelier dove star bene e concentrarsi per la sua attività creativa.

Artist Marco Porta converts an old country house into a home with an atelier where he can concentrate on his artwork.

Servizio di Gabriella Anedi
Foto di Athos Lecce
Testo di Walter Pagliero

Non è la solita ristrutturazione rusticheggiante, ma un vero intervento d’artista che trasforma gli spazi lasciandoli materialmente come sono, ma dando loro un’anima nuova. Gli ambienti del suo studio di pittore e scultore sono volutamente spogli e inondati di luce, con un tetto rifatto per necessità di restauro che protegge i muri “autentici” della
rozza architettura contadina, dove viene esaltata la schietta brutalità dei materiali poveri. Per gli ambienti dove vive, come il pranzo-cucina o il salotto, la chiave arredativa è coerente: viene sempre esaltata la povertà contadina non nel suo aspetto convenzionale, ma ripescando nel mondo dell’usato i pezzi più fantasiosi che lo ispirano. Lui è un
artista difficile da definire, si muove tra arte povera, surrealismo e una forte tendenza a creare nuove mitologie. Per essere conseguente dev’essere “mitico” ogni oggetto che compone l’arredamento, come il divano letto contadino in ferro con spalliera a mezza luna o le sedie Anni ‘50 a colori alternati.

This is not the usual old-style renovation; it is a genuine work of art that transforms spaces by leaving them materially as they are while giving them a new spirit.
The rooms of the painter/sculptor’s studio have been deliberately left bare and are full of light.
The restored roof protects the original walls of the rough country architecture in which the genuine nature of poor materials is set off. Coherence is the key to furnishing the living areas such as the dining room/kitchen or the living room: the poverty of peasant life is underlined using some of its more imaginative pieces, rather than in the traditional manner.

Una nuova interpretazione del rustico

Le interpretazioni dello “stile rustico” con cui oggi si riarredano le vecchie case contadine non sono molte, questa è una delle più originali. Per spiegarla occorre ricorrere a un concetto che solitamente fa paura, il “trash”, traducibile con “robaccia”. E’ una categoria di solito considerata negativa, ma che molti artisti elevano a loro materiale preferito (per esempio le tele di sacco imbrattate di Burri). In questa casa rustica molti mobili sembrano ripescati da una discarica (perché abbandonati dai proprietari), ma una volta scelti con intelligenza e inseriti in un contesto che li valorizza,
creano uno stile del tutto imprevedibile e simpatico.

Uno straordinario salotto minimale fatto con mobili di recupero.

Un berceau essenziale con un tavolo fisso fatto con doghe di legno e mattoni a vista. Sui sostegni disposti ad arco si arrampica una pianta piuttosto diffusa nel Monferrato: la vite vinifera. Nella pagina a fianco, un salotto austero, fatto con mobili di recupero, organizzato attorno alla fiamma di un semplice ma elegante caminetto.
Qui viene riutilizzata come portalegna una vecchia fontanella in zinco, e come contenitore un mobile contadino dell’Asia Centrale.

A simple pergola with fixed table made of wooden planks and bricks. The arched supports have a viniferous vine climbing plant common in Monferrato. Facing page, an unadorned living room with salvaged furniture organised around the flame of a simple but elegant fireplace.
An old zinc drinking fountain is used here as a wood holder, and a rustic piece of furniture from Central Asia is used as a cabinet.

Uno studio completamente spoglio dove parlano i materiali murari riportati in vista,
in un gioco di non colori dal sabbia al beige.

Nell’arredo tutto è molto pensato e calibrato: il pavimento in cotto marmorizzato, il divano letto dell’800 in ferro verniciato tipico degli interni popolari, il mobile rustico dal colore blu consunto, il lampadario con un’aureola di cristalli: un interno contadino fuori schema e tendente all’onirico.
Lo studio è molto scarno e le opere d’arte in cantiere vi acquistano il massimo risalto; come nella foto qui sopra dove domina, in modo inquietante, la scultura di una figura umana a tre teste, quasi una creazione mitologica giunta a noi dal mondo classico. In tutta la casa gli oggetti tendono ad assumere un significato simbolico, un’aura di metafisica irrealtà.

Metodi di restauro

Il restauro moderno di ambienti storiciimportanti, quelli di cui si parla nei libri di storia dell’arte o di architettura, viene oggi eseguito sotto
l’insegna della conservazione, per cui ogni strato lasciato dal tempo va salvato e valorizzato. Ma quando si interviene in un rustico vale la pena utilizzare lo stesso metodo? Di solito no: si lasci sopravvivere quel che piace e si distrugge quel che disturba. In questo caso invece il proprietario si è comportato come se fosse una cappella dipinta da Giotto, e le pareti sono state accuratamente “discialbate”, cioè è stata tolta la mano di tempera data per nascondere le tappezzerie originarie. Il loro recupero ha sortito un grande effetto, è come se affiorasse un mondo arcano da decifrare: un effetto magico, una presenza stimolante per un artista.

La camera da letto è molto minimalista. Sul soffitto sono appese due gabbiette di ferro
molto decorative, riscoperte per la loro bellezza emblematica.

Porta is a difficult artist to define. He moves between Arte Povera, surrealism, and a strong disposition for creating long-lasting trends. In order to achieve transcendence, every furnishing item has to be a ‘classic’, such as the sofa bed in iron with half-moon headrest or the 1950s chairs in alternating colours.

 

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