Nel luogo della memoria

Il camino di palazzo Catini’ è il punto d’incontro tra passato e presente

Progetto: Vito D’Attolico e Salvatore Viola, architetti
Località: Santa Vittoria in Matenano (AP)
Foto: Aquilino Rampichini

Nel luogo della memoria Il palazzo è stato oggetto di un delicato e sapiente restauro statico e funzionale che ha permesso di impostare una nuova organizzazione planimetrica. Si sono ricavati due ampi appartamenti al primo e al secondo piano, con caratteristiche spaziali diverse ma omogenee nell’uso dei materiali: pavimenti e scale in cotto toscano, pareti con intonaco civile liscio colore bianco avorio, infissi interni ed elementi di arredo in legno olmo. L’appartamento, qui presentato, è quello al secondo piano, caratterizzato da una dinamica configurazione spaziale che si svolge su più livelli (soppalco per la zona biblioteca e musica, torrino per studio e osservazioni astronomiche) con solaio di copertura a doppia falda e controsoffittatura a doghe larghe di legno di olmo con la stessa inclinazione.

Il camino è posizionato al piano di ingresso sulla parete che separa il grande soggiorno della sala da pranzo; la composizione dei volumi prismatici da cui esso è articolato, tutti di muratura intonacata e dello stesso colore della parete di fondo, incorpora, nel vano predisposto, un prefabbricato di media dimensione e di grande affidabilità. Il piano del basamento, di forma, trapezoidale è coperto da una lastra di granito marrone, mentre l’alzata, in continuità con il pavimento, è rivestita in cotto.

Matenano: il luogo e la storia

Lo storico comune piceno sorge sul colle pre-appenninico del Matenano dal quale si gode una splendida vista dei ‘Monti Sibillini’. La storia di S. Vittoria è legata al feudo della Imperiale abbazia di Farfa; nel 934 prese questo nome quando l’Abate Ratfedo dalla Sabina trasferì il corpo di S. Vittoria costruendovi Chiesa e Monastero. Nell’attuale Corso Matteotti che gli abitanti chiamano ‘piazza’ per la sua ampiezza e ricchezza di fabbriche monumentali, compresa l’imponente Torre dell’Abate Oderisio trovasi il Palazzo Catini di sobria e severa eleganza. Nel paramento di mattoni della facciata è incastonata una pietra con la data MCCLXX e due gigli di Carlo D’Angiò che richiamano la vittoria dei Guelfi sugli Svevi.

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