Nel fasto e nel nascondimento sul mare dei faraglioni

Da quando Tiberio vi si rifugiò nel 27 d.C., enigmaticamente rifiutando i fasti, gli intrighi e gli oneri paludati della capitale imperiale, Capri è vissuta sempre nell’ombra del suo ponderoso e ambiguo ricordo. Eppure non v’è sito al mondo più solare e ridente di questo: con i suoi pendii lussurreggianti di una vegetazione ridente di fiori, mite di angoli romiti, profumata nel limpido cielo percorso da zefiri che sono carezze marine. Nei suoi punti estremi, le salite si fanno erte, aspre: i panorami forti e maestosi. Gli strapiombi preannunciano le cale, le grotte, il frastagliarsi delle coste. E allo splendore solare si unisce allora un tocco di mistero: quel fremito di incertezza che ammanta tutto d’un velo: lo stesso che circonda l’eredità lontana di Tiberio e del suo enigmatico autoesiliarsi in questo paradiso terrestre, dalla natura sensuale e florida.UN TETTO, UN NIDO
Vi sono due origini dell’abitare umano: la grotta e il tetto. A Capri si ritrovano unite nella tradizione storica: le grotte come meta turistica, la costruzione abitativa esterna nelle sue diverse tipologie, e quindi anche nella sua forma primigenia: protezione dal sole e dalla pioggia. La tettoia in canne, un angolo balconato, il prorompere inarrestabile della vegetazione.
Così si abita autenticamente il panorama. La leggera copertura vi si posa sommessamente, senza scalfirlo, e diviene punto di osservazione.La ristrutturazione, secondo i canoni attuali, ha teso a rispettare anzitutto il rapporto col luogo.
La casa si articola su tre livelli digradanti verso il mare; quello superiore è riservato alle stanze padronali: oltre alla camera da letto e allo studio, si distingue una “sala da  bagno” la cui vasca gode di una vista panoramica sui faraglioni. L’appartamento si sviluppa secondo una serie di quote diverse, che seguono l’andamento del terreno e generano sorpresa nei passaggi che li raccordano.
Per conseguenza i diversi ambienti si presentano un poco come momenti di stasi entro una logica di flussi verticali, che trova all’esterno una conferma nella conformazione del terreno e nel dilatarsi del panorama, con i suoi scoscesi declivi che precipitano nel mare. Sopra di tutto sta un orto: il giardino belvedere che è culmine ultimo.CLASSICITÀ MARMOREA
La piscina dà una dimensione in più alla casa: ne segna la quota di base. Vi spicca la forma geometrica accentuata dai bordi dagli spigoli netti, che ricordano la classicità latina di cui è intrisa la tradizione dell’isola.
Il paragone con le terme romane risulta particolarmente consono per una piscina i cui bordi marmorei potrebbero esprimere un impatto estetico anche a vasca vuota.
QUALITÀ DELL’INTERVENTO

Centralità del progetto: ristrutturazione di una villa del 1935. Nata come casa unifamiliare, è stata divisa in tre appartamenti.
Innovazione: l’accostamento di stili diversi, in un melange armonico che vive di accenni, privi di ponderosità impositiva.
Uso dei materiali: i materiali sono tradizionali, per esempio, il cotto posato di taglio per la scala di accesso, e la valorizzazione dei materiali esistenti.
Nuove tecnologie: come in ogni approccio restaurativo, le nuove tecnologie sono dosate con cura e compaiono là dove aiutano nella gestione degli elementi esistenti. Per esempio, negli impianti per il riciclo dell’acqua.La disposizione degli ambienti su tre livelli fa sì che i passaggi siano sia interni, sia esterni: dal terrazzo a orto superiore si può arrivare al terrazzo di ingresso come in una passeggiata panoramica.
Gli arredi ruotano attorno a soluzioni tipo anni ‘50: ma non in modo omogeneo. In una zona stratificata come Capri, la stratificazione di epoche è cifra interpretativa consona anche ai decori.IL LUSSO E LO SPAZIO
Se lo spazio in quanto tale rappresenti “un lusso”, è argomento dibattuto. Nelle ristrutturazioni degli edifici esistenti, soprattutto se ubicati su terreni con forti variazioni di quota, l’economia spaziale diventa una virtù che porta a inventare soluzioni originali, ricavando momenti significativi anche in condizioni anguste: basta una mensola o una finestrella per allegrare un ambiente.

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