UN DIVERSO CONCETTO DI TEMPO

Come anche altri progettisti che hanno operato nel secondo dopoguerra, Alexander von Branca, autore di questo edificio, pur seguendo un approccio moderno cercava di rifuggire la moda del momento, sia nel disegno, sia nei materiali. Muri, torri e la fontana che gorgheggia sul sagrato hanno un che di monastico.

Una visione universale “…che include tempo ed eternità, questo mondo e il prossimo, i bisogni economici, sociali, etici, politici e religiosi di tutti, inclusi i diseredati, le grandi masse… sotto la guida della Vergine e interpretando in modo nuovo i principi originali del Cristianesimo, per ristabilire il legame tra l’individuo e la società, gli affari, la tecnologia, il progresso…”: sono parole di p. Joseph Kentenich e individuano una  missione. Questi era sacerdote dell’Ordine missionario dei Pallottini quando nel 1914 diede vita in Schönstatt al nuovo Movimento, il cui nome deriva dal luogo di fondazione. Qui sta un antico santuario mariano, e dovunque il Movimento si radica nel mondo (oggi è in oltre 40 paesi) ne erige una replica. Ma a Schönstatt, vicino all’antica chiesetta, era necessario un più ampio luogo di culto: il progetto fu affidato a Alexander Freiherr von Branca, grande architetto di Monaco (autore di molte chiese, del restauro del centro storico di Regensburg e di altre opere quali la Neue Pinakothek di Monaco o l’ambasciata tedesca presso la Santa Sede). La chiesa della SS. Trinità (o dell’Adorazione) a Schönstatt fu completata nel 1968. Von Branca costruiva non secondo le mode, ma guardando al di là del tempo: lo testimoniano i muri intervallati da torrette, simili a quelli dei castelli sul Reno. Qui il linguaggio del Moderno si scopre capace di parlare dell’eterno.

Schönstatt sorge su un rilievo vicino a Vallendar (campagna del Reno presso Koblenz). La chiesa della SS. Trinità: all’esterno, sul lato verso il pendio, ha un che delle chiese incastellate medievali (foto in alto a sinistra), sul lato opposto una fontana (foto qui a destra) allieta il sagrato. Nella pagina a lato, vista verso il presbiterio: a destra si nota il dipinto “Mater Ter Admirabilis” (Luigi Crosio, 1898), uno dei simboli del movimento Schönstatt;http://pro.dibaio.com/movimento-schönstatt

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