Monovolume Pluriemozionale

Progetto di: Andrea Lupacchini, architetto

Sempre più spesso capita di imbattersi nella progettazione ed ottimizzazione di mini appartamenti come questo,
che addirittura arrivano ad avere una superficie complessiva interna che si attesta attorno ai 29 mq, ed ogni volta si rinnova la sfida a creare delle forti emozioni in dimensioni così essenziali. In questo intervento, credo che per l’ennesima volta la sfida dei piccoli ambienti è stata vinta, dimostrando che attraverso l’uso sapiente dei volumi e
non solo delle superfici, anche da piccoli spazi come questo si possono ricavare delle ottime disposizioni che consentono di ottenere contemporaneamente un buon vivere in un bel vivere. Il progetto ha previsto la creazione di un unico volume completamente aperto (chiaramente ad esclusione del bagno), sul quale si articolano su differenti livelli tutte quelle funzioni distributive che normalmente compongono unità abitative di dimensioni maggiori, senza compromettere l’usabilità degli spazi, sfruttandone viceversa l’azione sinergica a livello prospettico distributivo.
Tutti gli arredi sono stati ricavati in volumi intersecantisi al fine di non occupare spazi vitali preziosi.

SPAZIO COTTURA/BAR
Appena si entra nel monovolume si è accolti da un bancone Bar fortemente illuminato dall’alto da una mensola sospesa a soffitto, che scherma nel suo retro il piano mosaicato della cucina in muratura. Essendo questo ambiente sempre visibile l’idea è stata di non realizzare semplicemente un angolo cottura, bensì una sorta di angolo Bar con gli elettrodomestici a scomparsa, più consono al dialogo visivo con il soggiorno.

SPAZIO PRANZO
Una panca sfruttabile all’interno grazie alle sedute apribili, chiude un angolo reso molto suggestivo dall’apertura di una finestra (meglio taglio di luce orizzontale), costituita da un unico vetro fisso che si affaccia sul giardino
esterno. Questa finestra oltre ad allietare durante i pasti il proprietario ed i suoi ospiti con la luce naturale, guadagna un importante rapporto interno-esterno, che rendendo visibile dal soggiorno, dallo studio e persino dallo spazio letto il giardino crea una sorta di continuità spaziale tra il fuori ed il dentro.

SPAZIO SOGGIORNO
In parte ricavato sotto il soppalco dello spazio notte, è stato collocato un divano letto (in caso di ospiti), che ha come sfondo sul retro una libreria ed un sovrappiano portaoggetti in legno ad altezza dello schienale, sul lato finestra una nicchia illuminata. Di fronte, sotto al piano dello spazio Bar, sono stati collocati su di un carrello mobile gli elettrodomestici (TV, DVD, ecc.), in modo tale da poter essere utilizzati contemporaneamente da tutte le posizioni.
Sul lato soggiorno-studio, la scala metallica in scatole di lamiera mandorlata di alluminio, oltre ad assolvere ad
una funzione di filtro tra i due ambienti si può usare come scomparti e piani di appoggio indistintamente dai due ambienti.

SPAZIO NOTTE
Partendo dalla considerazione che lo spazio notte per il proprietario poteva sintetizzarsi nel mobile letto, si è pensato di ricavare un soppalco posto relativamente in basso rispetto al soffitto, che si va ad incassare in parte nel volume
bagno ed in parte aggettante sul soggiorno (l’altezza dell’appartamento è di 3 metri). Questo piano realizzato con una struttura metallica a vista è raggiungibile attraverso la scala/scaffale sopraccitata ed è schermato per la parte relativa al materasso da due pannelli removibili in metacrilato traslucido satinato, infilabili sulla putrella perimetrale
di bordo. Una serie di luci, delle librerie ed alcuni corpi radianti per il riscaldamento completano l’allestimento di questo spazio.

SPAZIO STUDIO
Una parte rialzata di pavimento del monovolume (pensata per i passaggi impiantistici e per una ulteriore variazione spaziale dell’ambiente), ospita lo spazio studio consistente in una postazione di lavoro per computer rivolta verso la zona soggiorno ed agganciata sotto la scala della zona notte.

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SPAZIO BAGNO
Di semplice disposizione, contiene tutta una serie di vani ricavati negli incastri murari che ospitano ad esempio anche la lavatrice, e risulta in parte soppalcato dal penetrare dello spazio notte in corrispondenza di una parete che non abbisognava di particolari altezze sottopiano. Pensare per volumi essenziali è il segreto adottato dall’arch. Lupacchini in questo progetto, che gli ha permesso di utilizzare la
sua esperienza nelle diverse tecnologie e discipline legate all’ergonomia, all’antropometria, alla progettazione di spazi interni dedicati al diporto nautico, alla progettazione
di unità abitative trasformabili,ecc., come strumento creativo e risolutivo.

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