TRAMA DI LEGNO, VETRO, ARDESIA

L’architettura, essenziale nella forma e nella sostanza, è opera di JSA, Jensen & Skodvin Arkitektkontor: un quadrilatero dotato di orti e laboratori, con una chiesa intessuta di luce.

Diciotto monache cistercensi, provenienti da diversi Paesi, in prevalenza dagli USA.
Hanno voluto fondare un nuovo monastero sull’isola di Tautra, dove ancora si vedono le rovine di un precedente edificio costruito 800 anni or sono. L’architettura nasce dal desiderio di compaginare diversi aspetti: adattare la tipologia cistercense alla tradizione locale, contenere i costi, permettere che dal refettorio si possa godere di una bella vista sul fiordo.
La soluzione è stata quella di progettare un edificio privo di corridoi: ognuno dei quattro corpi del quadrilatero (che circonda un chiostro in cui si trovano sette orti) è stanza e corridoio assieme. Leggerezza e trasparenza sono assunti come momento fondativo della struttura, che si traduce in una soluzione strutturale originale, capace di rispondere anche alle necessità economiche. Questa consiste in una intelaiatura di travi in legno lamellare disposte in modo tale da contrastare le sollecitazioni del vento, ma senza seguire una scansione ripetitiva.Nella logica cistercense, l’essenzialità e la povertà, interpretate secondo modalità consone con la più schietta attualità progettuale, diventano ornamento, nel momento stesso in cui instaurano una relazione dialettica con l’ambiente e con la luce. E tale logica si apprezza in particolare nella chiesa, la cui copertura esterna è totalmente vetrata, talché i raggi del sole la inondano, ma interrotti e mitigati dal duplice intrico di assi che formano il telaio superiore del tetto e l’altro telaio orizzontale, sorta di soffitto che nasce dalla necessità di ottenere una “scatola” strutturale opportunamente  controventata.
L’intreccio di legni a vista, si presenta come momento di qualificazione spaziale.
Nella zona refettorio, la parete verso il fiordo è totalmente vetrata: le monache siedono a tavola in modo tale da guardare tutte verso l’esterno, in una sola direzione: “come si vede nel Cenacolo vinciano”, secondo quel che spiegano i progettisti. Il volume della chiesa risalta all’esterno, grazie alle sue dimensioni: la sua copertura vitrea si eleva più alta delle altre.E il campanile vi si appoggia al lato, accentuandone lo slancio. Le tamponature interne sono in legno, i rivestimenti esterni in ardesia e i materiali restano nella loro coloritura naturale. Seguendo la stessa impostazione fondata sulla irregolarità del disegno, anche le finestre non sono disposte secondo schemi ripetitivi: questo, insieme con la cangiante coloritura delle tavole di ardesia, dà un’immagine continuamente variata alle superfici esterne, quasi come se si volesse comunicare un senso di provvisorietà.
Ma, al contrario, l’edificio è inteso alla stabilità nel tempo: lo testimonia la sua integrazione materica e cromatica con il paesaggio.
Si tratta di un esempio che mostra come un approccio basato sulla semplicità e sull’essenzialità si possa bene inserire nel contesto naturale. Particolari, in questa architettura, le molteplici trasparenze: nel tetto della chiesa intessuto di cielo, nelle pareti degli ambienti comunitari quali il refettorio, che consentono di traguardare dall’esterno sino nel chiostro. In un contesto culturale luterano, questa inconsueta presenza cattolica si mostra totalmente aperta al dialogo.

Cerca nel nostro sito: norvegia1000 anni fa i Vichinghi scoprirono l’America, ora queste religiose americane riscoprono la Norvegia.
Non ci sono tanti conventi al mondo dove in estate è possibile farsi quasi ogni giorno una bella nuotata in mare. Nel Monastero di Tautra questo è possibile, infatti a soli sessanta metri dalla sua uscita secondaria si trova un sentiero che declina dolcemente nel fiordo. Sorella Gilchrist venne in Norvegia nel 1999 e non si sarebbe per nulla immaginata di rimanerci tutta la vita. “Ma il posto era così bello” dice, quasi a giustificare la decisione di restarvi. Lei, americana assieme ad altre sette consorelle, vivono su questa stupenda isola nel fiordo di Trondheim e hanno una storia particolare.
Hanno deciso di dedicarsi alla loro fede in un posto che sembra dimenticato dal mondo, ma grazie al loro impegno e tenacia sono riuscite a creare un luogo di culto straordinario, dove gli ospiti possono trascorrere alcuni giorni di meditazione, trovando conforto e serenità. Le otto suore hanno iniziato un’attività importante, proponendo alla società luterana norvegese una possibilità unica: di raccoglimento spirituale per persone anche non cattoliche, in un Paese dove i cattolici contano poco più di 5000 fedeli.Diamo vita alle tue idee
www.habitatlegno.it

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