Modernità e tradizione

serivizio di maria luisa bonivento foto tiziano canu – art dir. m.l.b.

in un edificio a torre delle prealpi bresciane

Sergio Rossi, architetto milanese, adora Bagolino, una città in montagna che confina con il Trentino, non lontana da Salò, Desenzano e Lago d’Idro. Bagolino conserva intatti sia il tessuto medievale, sia le antiche tradizioni artigianali: la lavorazione del peltro, l’intaglio del legno, la tessitura dei tappeti, tutte attività di cui i “bagossi” (così si chiamano i suoi abitanti), sono molto fieri. L’architetto milanese, dopo aver ristrutturato e restaurato per sé una delle vecchie case come luogo di vacanza facilmente raggiungibile anche solo per il weekend, ha posto mano, con interventi più o meno impegnativi, ad altri edifici del Tre fratelli hanno ricavato in una casa torre gli appartamenti in cui ora vivono, recuperando il fienile e condividendo il portico con gli spazi comuni.

Piccolo centro abbarbicato sul declivio della montagna, creando nuclei abitativi per residenti. La sua filosofia è il recupero, ove sia possibile, delle strutture preesistenti, intergrate da rifacimenti e completamenti in linea con la tradizione, rallegrati però da arredamenti giovani dai colori vivaci. Uno di questi progetti riguarda una casa a torre, posizionata ai margini dell’abitato, in località Salvì, detta così perché fu l’unica ad essersi salvata dall’incendio del 1779 che rovinò e decimò gran parte delle case. La primitiva costruzione era un edificio rustico, utilizzato come stalla o fienile. Negli anni ’60 aveva subìto una ristrutturazione “selvaggia” che ne aveva stravolto aspetto e tipologia. Tali superfetazioni sono state rimosse nel corso della ristrutturazione operata recentemente. Ciò che è rimasto sono tracce della cantina posta sotto la strada attuale, i contorni in granito di una porta e di un finestrino a piano terra e le parti in muratura estena in pietrame ai piani più bassi. Al corpo di fabbrica esistente, abbassato per ritornare alle proporzioni originarie, è stato aggiunto un secondo corpo che ne ha raddoppiato il volume. La differenziazione tra le preesistenze e le nuove realizzazioni è leggibile nella scelta di serramenti . Nell’appartamento del terzo e quarto piano vi è una scala che fa da schermo divisorio in entrambi i piani: sotto, tra zona pranzo, cucina e soggiorno, e sopra tra zona camino e studiolo.

 

I colori primari giallo, rosso e blu, in vari toni, sono il leit motiv che continua in tutta la casa. di uso tradizionale in un caso e in alluminio verniciato a polveri in colore verde scuro, nell’altro. Inoltre, gli intonaci di facciata presentano volutamente tipologie e colori differenti. Alla base del nuovo corpo, c’è ora un ampio porticato, realizzato avvalendosi di tecniche costruttive locali tradizionali. Oltre ad architravi in legno per le finestre ed a cantonate in granito, sostenuta da una struttura portante principale in travi di ferro, è stata creata una soletta di copertura con travi di legno accostate ed intasate negli interstizi con cls e ghiaia. Incorniciato da un’arcata nel piccolo giardino è stata posizionata una fontana. Si tratta di un vecchio manufatto recuperato scavando nei pressi di un fienile nei dintorni. Per realizzare il condotto di adduzione dell’acqua si è pensato ad un tubo in bronzo ricurvo. Il porticato, una lavanderia ed una taverna costituicono le parti comuni che tre fratelli e le loro famiglie, condividono distribuendo le proprie zone abitative sui tre piani e mansarda di cui è composto l’edificio. I 140 mq. che costituiscono l’appartamento più alto sono su due livelli messi in comunicazione internamente da una scala centrale, segno forte del progettista. Al livello inferiore, posto al terzo piano, costituisce l’elemento divisorio tra la zona soggiorno e la zona pranzo cucina. Le pedate e le alzate in legno listellare di faggio richiamano le sedie, fatte dal padrone di casa in faggio evaporato. Il tavolo è di recupero, come la vecchia credenza azzurra portasecchi. Il pavimento, in graniglia di vari colori a disegni geometrici, corre anche nelle camere da letto. Divertenti le scale che, regolate da un contrappeso, si sollevano e si abbassano ad un tocco della mano. In mansarda, l’arrivo della scala, protetta da librerie in multistrato di pioppo, serve a separare le varie zone.

 

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