Moderne trasparenzein spazi gotici


Spazio essenziale

In un antico palazzo del ‘300 a Brescia

Essendo destinata a un ragazzo giovane e sportivo, la casa è stata pensata in modo pratico, essenziale, con un bilanciato equilibrio tra pieni e vuoti.

Ricavato nell’ala più antica di un edificio situato nel cuore del centro storico di Brescia, questo appartamento porta le tracce di una lunga serie di sovrapposizioni architettoniche partite dall’originaria costruzione del 1300, che sono state tenute in evidenza nel corso delle opere di ristrutturazione e consolidamento dovute all’arch. Chiarella Cunico Cosciani
che vi ha aggiunto le sue personali soluzioni come l’ultimo capitolo di attualità nella storia della casa. Già salendo i gradini che portano all’ingresso si possono vedere questi segni del tempo nelle decorazioni murali che mostrano come fosse in origine la disposizione delle finestre, e per preservarne l’integrità è stata posta tra il muro e la scala una fessura che consente di coglierne la continuità. Anche sulle pareti, nella nicchia e intorno alla finestra tra le due stanze
sono rimaste testimonianze del passato decorativo di questa casa gotica.
La tipica apertura ogivale, che è il primo elemento a catturare l’attenzione, è stata messa in evidenza da un punto luce che la illumina dall’alto accostandola al vecchio tecnigrafo del nonno: ora l’insieme risulta una zona molto raccolta e personale. Lo sguardo è libero di muoversi, in questo che si potrebbe definire un open space, scoprendo continuamente nuovi episodi. Le porte preesistenti e quelle aggiunte, la struttura che forma il soppalco, le scale molto aeree e trasparenti, tutto questo rende lo spazio completamente fruibile pur separandolo in molte zone per restituire intimità alle stanze.

Selettivamente si possono mettere in comunicazione la zona TV con i servizi o con la sala da pranzo, separare la cucina grazie alla porta a vetri, isolare il bagno dagli altri ambienti. Il volume arioso dell’insieme è la diretta conseguenza della notevole altezza del sottotetto con travi a vista, sotto cui si è inserito il blocco notte e i servizi in modo grintoso ma non invadente, proprio nell’angolo di massima altezza del locale.
La sua pianta semicircolare, gli stucchi colorati, le aperture in vetro che si illuminano quando il bagno è in uso, sono segni molto riconoscibili dell’interior designer Cunico Cosciani che rimandano alla sua origine veneta: è così che l’insieme risulta ad un tempo funzionale e decorativo.
Anche un particolare come il taglio diagonale della putrella di sostegno contribuisce a mantenere la zona sottostante, che è pur sempre la parte più privata della casa, in un angolo discreto e poco visibile dall’ingresso.
La scala ripida (è per un ragazzo sportivo) che porta al letto viene sfruttata nell’area sottostante ritagliando lo spazio per un mobile bar, perché qui tutto è pensato per avere un uso, o anche più di uno.
La concentrazione di funzioni e l’arredamento sobrio, composto da pezzi di design di grande pulizia formale accostati a mobili di famiglia, sono i due elementi distintivi di questo interno.

La vista dalla finestra è sui più bei palazzi antichi del centro di Brescia; era giusto
che anche all’interno, fosse valorizzata l’eredità storica.
Come le finestre ogivali e le delicate decorazioni floreali ad affresco di età gotica.

I colori sono stati scelti in modo da essere coerenti con gli affreschi, di cui riprendono le note delicate anche nella parete curva e nella porta che collega la sala alla cucina.
Le fonti di luce seguono il criterio di una presenza discreta con forme che di volta in volta si accordano agli elementi che devono illuminare.
Questa casa, nonostante si sia voluto rispettare il suo spessore storico, è stata ristrutturata con molto senso pratico perché destinata a un ragazzo giovane che frequenta solo coetanei, anche se il risultato è comunque di notevole raffinatezza.
La sua superficie e la presenza dei reperti gotici avrebbero consentito una più tradizionale distribuzione, ma si è preferito non invadere pareti e spazi per ottenere un equilibrio molto “leggero” tra pieni e vuoti.
C’è un’età in cui il bambino diventa ragazzo e acquisisce una maggiore consapevolezza delle sue possibilità fisiche e razionali.

Una casa antica con affreschi gotici è
diventata, con elegante e apparente
noncuranza, lo spazio di uno sportivo.

In un grande e alto spazio mansardato, reso luminoso dall’intonaco bianco e caldo per la presenza di molto legno chiaro, l’architetto ha disegnato una sottile trama di tralicci neri dove arrampicarsi per raggiungerepiù che un letto, un
nido d’aquila.

L’esplorazione degli spazi domestici è la prima ma
nifestazione del nuovo status: il neo-ragazzo ama arrampicarsi sia sui letti a castello, se ci sono, sia sugli alberi del giardino o sugli attrezzi della palestra scolastica. E’ il momento giusto per apprendere gli sport, visto che ora è in grado di capire e accettare le regole di un corretto agonismo. Se il
ragazzo in questo periodo sceglie di essere uno sportivo, questo atteggiamento di disponibilità al movimento esuberante diventa duraturo. La casa più adatta per un giovane di questo tipo è l’albero di Tarzan, dove si sale con qualche difficoltà ma poi si è premiati da una situazione dominante sul resto della casa. E’ quanto deve aver intuito
l’architetto Cunico Cosciani quando si è messo a progettare un interno a misura del suo giovane cliente. Cosa c’è di più stimolante per un ragazzo sportivo che affacciarsi, svegliandosi ogni mattina, su un vuoto da percorrere con entusiasmo mettendo in gioco l’abilità del proprio corpo?

(w.p.)

 

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