Milano
Il Card. Federico Borromeo mai avrebbe potuto immaginare una cosa simile, quando nel 1609 diede vita alla Biblioteca Ambrosiana. Col suo prezioso deposito storico di incunaboli, manoscritti, libri, disegni, l’Ambrosiana, che è anche uno dei più prestigiosi centri studi del mondo, si aggiorna e entra in Internet. Il sito è: www.ambrosiana.com Il catalogo online dei libri a stampa contiene attualmente 120.000 volumi e permette di reperire facilmente le informazioni attraverso chiavi di ricerca basate su autore, titolo, editore, parole chiave, accedendo non solo alle descrizioni delle diverse edizioni ma anche a informazioni sugli aspetti storici delle raccolte e dei singoli esemplari. L’indice elettronico dei manoscritti, unico in Italia nel suo genere, contiene più di 60.000 nomi di personaggi e consente ai ricercatori di individuare rapidamente le fonti storiche necessarie ai loro studi e di accedere a oltre 5.600 immagini degli indici stessi. Grazie all’inventario delle pergamene, che contiene circa 12.000 documenti provenienti da antiche canellerie medievali, è possibile effettuare ricerche su reperti storici che altrimenti non potrebbero essere più consultati a causa della loro fragilità. La collezione di opere d’arte del Borromeo Con atto notarile in data 28 aprile 1618 il Card. Federico Borromeo donò all’Ambrosiana le sue raccolte d’arte. «La scienza – scrisse il Borromeo nel suo trattato Pallas compta – può anche essere scarna e nuda, ma sta meglio ornata, come la bellezza delle fanciulle non è affatto oscurata, ma anzi resa più luminosa dalle gemme e dall’oro». La storia Spaccato della Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana dopo i più recenti restauri. Fondata dal Cardinale Federico Borromeo nel 1607, l’Ambrosiana fu concepita come un centro di studio e di cultura, con un Collegio di Dottori, una biblioteca attrezzata per i differenti ambiti del sapere e una pinacoteca con dipinti dei più rinomati autori italiani e stranieri. Aperta al pubblico nel 1609, nei suoi quattro secoli di esistenza è stata più volte aggiornata nelle sue strutture e rilanciata nella sua azione. Nel corso del ‘900 l’Ambrosiana ha subito una serie di ristrutturazioni dovute essenzialmente agli amplmenti dell’edificio e al danno inferto dai bombardamenti del 1943. Si ricordano quindi i lavori del 1905- 1906, eseguiti sotto la direzione di Luca Beltrami, Antonio Grandi e Luigi Cavenaghi; quelli degli anni 1932-38 sotto la guida di Ambrogio Annoni; il riassestamento del 1963 curato dall’architetto Luigi Caccia Dominioni per finire con l’attuale riordino compiuto negli anni 1990-97 (cfr. CHIESA OGGI architettura e comunicazione n° 29/1998). L’Ambrosiana ha riaperto nel 1997 offrendo in forma pienamente rinnovata il suo servizio culturale alla società. La Biblioteca ha carattere storico, letterario, religioso, particolarmente classico retrospettivo, ossia volto allo studio del passato; è retta da due Collegi, uno dei Dottori – presieduto del Prefetto – che sovrintende alla sua attività culturale e l’altro dei Conservatori, preposto alla sua Amministrazione. Agli studiosi di ogni provenienza, italiana e internazionale, che frequentano quotidianamente l’Ambrosiana, la Biblioteca rende disponibile il suo patrimonio, che è in continuo aumento grazie alle nuove acquisizioni e ad alcune donazioni . La conservazione dei beni è garantita da una costante opera di restauro cui sono sottoposti periodicamente i beni più fragili. La Pinacoteca Ambrosiana, costituita da Federico Borromeo pochi anni dopo l’istituzione della Biblioteca, raccoglie straordinari dipinti di maestri come Botticelli, Bramantino, Breughel, Luini e alcuni capolavori assoluti come la “Canestra di frutta” del Caravaggio, il “Musico di Leonardo” e il car tone della “Scuola di Atene” di Raffaello. Il patrimonio della Pinacoteca, che ha il suo nucleo originario nella donazione del Cardinale Federico Borromeo, è andato accrescendosi grazie a continue donazioni, di intere collezioni o di singole opere ed è attualmente quantificabile attorno ai milleseicentocinquanta pezzi (tra dipinti e oggetti artistici). Di questi, trecento sono esposti nel percorso pubblico della Pinacoteca, gli altri sono conservati nei depositi o nelle sale della Biblioteca come arredo. Tutte le opere sono tutelate quanto a climatizzazione e quelle in esposizione sono protette anche da particolari sistemi di allarme. Il programma della Pinacoteca prevede un piano continuativo di restauri, con imponenti recuperi di opere fino a ora mai esposte; i restauri sono di solito finanziati da sponsor privati o da istituzioni pubbliche. L’Ambrosiana partecipa normalmente attraverso prestiti alle più importanti mostre internazionali e nazionali. In seno all’Ambrosiana si svolgono anche diversi eventi di carattere culturale. Si ricordano il Convegno Santambrosiano nell’occasione delle celebrazioni del sedicesimo centenario dalla morte di sant’Ambrogio di Milano, convegni su Seneca, Parini, Origene; attualmente ospita parte del percorso della mostra “Fiamminghi e Olandesi,” organizzata dal Comune di Milano, dal ministro van de Vlaamse Gemeenschap in collaborazione con l’Istituto universitario olandese di Storia dell’Arte di Firenze. Per l’ottobre 2002 è in programma la mostra “Miniature Ferite”: saranno esposte miniature strappate dai codici originari nel corso dei secoli. Nell’aprile 2003 si aprirà la mostra “Illuministi, massoni e garibaldini all’Ambrosiana” e nell’autunno 2003 la mostra “Musiche e musicisti”: un’immagine inedita della musica attraverso codici antichi, preziosi manuali e autografi di musicisti.
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