Milano Campionesi del III Millenio

Mons. Erminio De Scalzi, Vicario Episcopale dell’Arcidiocesi di Milano, presenta l’esposizione “Campionesi del III Millennio Comacini e Antelami”, svoltasi dal 9 al 25 novembre alla Galleria civica di Campione d’Italia col patrocinio della Città di Campione, del Museo dello Stucco e Scagliola intelvese e di Di Baio Editore.

II riferimento all’antica terra di Campione che, con Civenna e Limonata, appartiene all’abbazia benedettina di Sant’Ambrogio, porta direttamente la memoria all’arte romanica dei maestri comacini. Senza entrare nell’annosa questione circa l’origine etimologica del nome di questa Scuola di sapienti artefici, sicuramente però appartenenti alla tradizione lombarda, risulta evidente come esista un legame tra queste terre ben oltre il rapporto feudale. La piccola chiesa, già antica parrocchiale, posta a fianco del Municipio Campionese, il santuario mariano a lago, le poche rare case rurali salvate alle trasformazioni del tempo, sono certamente un richiamo all’architettura romanica di Sant’Ambrogio. Non si può dimenticare la testimonianza comune che questi edifici comunicano. Due sono gli elementi diretti che, con maggiore evidenza di altri, collegano tra loro: San Fedele a Como e Sant’Ambrogio a Milano. Più che le rispettive cattedrali, oggetto di interventi di restauro ottocenteschi, o le non meno celebri basiliche di Sant’Abbondio e di San Lorenzo, anch’esse modificate da un pensiero architettonico di gusto romantico, sono proprio le due chiese di cui sopra a testimoniare il senso del loro esistere. Due chiese, San Fedele e Sant’Ambrogio, inglobate dalle case, strette tra un tessuto urbano superstite testimonianza di antichi tracciati dell’età romana. Quale Abate della basilica ambrosiana non posso che amare queste mura che parlano della bellezza del lavoro dell’uomo partecipe dell’originaria creazione divina. Qual è il significato del dare il nome alle creature se non il continuare l’opera creatrice dell’Increato, nelle parole della Genesi con cui inizia la splendida avventura dell’Adamo primordiale? Oggi il compito è quello di portare avanti questo spirito, recuperando la stessa oggettività di giudizio in una vasta libertà di espressione. Molte delle opere degli Artisti di oggi partecipano, come ebbe a dire il Santo Padre nella Lettera agli Artisti e il nostro stesso Cardinale nella sua Lettera sul tema della Bellezza, magari inconsapevolmente, a questo splendore divino. A noi, Pastori e singoli credenti, far sì che il cammino dell’arte recuperi la via della vera illuminazione e disveli quel che il tempo nasconde ancora.
S.E.R. Mons. Erminio De Scalzi

S.E. Mons. Erminio De Scalzi Il catalogo della esposizione, pubblicato da Di Baio Editore

L’area in cui si svolge il lavoro dei Maestri Campionesi abbraccia la Lombardia e si estende di qui all’ltalia e l’Europa del basso Medioevo. Sono scultori e architetti, artisti e ar tigiani di grande fede, che garantiscono nel tempo una produzione che caratterizza tutto un periodo storico. Così li descrive Floriana Spalla, organizzatrice dell’Esposizione: “Sono l’esempio della solidarietà, della sinergia tra le competenze… rispondenti tutti a un’unica mente-guida che faceva capo alla Chiesa…” Una tradizione che la mostra di Campione d’Italia riprende nell’epoca contemporanea. “La consapevolezza della propria storia e la capacità di investire il proprio passato nel presente e nel futuro sono sfide che connaturano la maturità e la potenzialità di una singola persona come di una Comunità” scrivono il sindaco di Campione, Dr. Federico Salmoiraghi e l’Assessore alla Cultura, Britt Marie Gustafsson Muzi. All’esposizione hanno partecipato 37 artisti: Gian Franco Arlandi, Dario Banaudi, Carmen Bedini, Ennio Bencini, Floriano Bodini, Sabina Capraro, Renzo Calzavara, Alberto Ceppi, Franco Cheli, Mario Ciufo, Fernando De Filippi, Noemi Degli Occhi, Gabriel Fekete, Davide Frigerio, Bruno Gandola, Piero Gauli, Domenico Inganni,Tarcisio Manta, Alessandro Nastasio, Edoardo Nonelli, Marco Odello, Luisella Patetta, Massimo Piazza, Lorenzo Pietrogrande, Giovanni Peduzzi, Romano Perusini, Antonio Pilato, Salvatore Scelba, Alberto Schiavi, Nicola Sebastio, Ivo Soldini, Giovanni Spinazzola, Luigi Teruggi, Jucci Ugolotti, Alberto Venditti, Ermanno Volpi, Michele Zappino. Il catalogo della mostra, pubblicato da Di Baio Editore, è introdotto da scritti di Carlo Capponi, Fiorella Capriati, Don Eugenio Mosca, Floriana Spalla, Rossana Bossaglia e Dario Banaudi.

 

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