MATERIALI TRA ARTE E NATURA


Nell’originale rifugio della pittrice inglese Pat Steel.

Servizio e testo di Maria Luisa Bonivento
Foto Tiziano Canu

Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a scegliere S. Pantaleo come sua residenza permanente ?
Ho trascorso la mia infanzia in un piccolo paese della Cornovaglia, nel Sud – Ovest inglese: un villaggio in solido e grezzo granito, ubicato in una zona percorsa dai venti e dalle tempeste dell’Atlantico, un luogo in realtà non molto
diverso da S. Pantaleo. Anche qui a volte il vento soffia violento e la natura, irta di rocce, appare selvaggia: ma
siamo al Sud e quando esce il sole, sembra riscaldi il corpo ed anche lo spirito, predisponendo a lasciarsi andare a fantasie ed immagini poetiche da cogliere e trasmettere sulla tela attraverso colori forti e pieni di contrasto.

L’arredamento di diverse provenienze geografiche
ha valorizzato il “genius loci” di questa casa.

Lo “stazzu” è un insediamento rurale tipico della Gallura, nel nord della Sardegna e della Corsica ma presente, seppur con utilizzi diversi, in gran parte del meridione d’Italia. Il termine "stazzu" deriva dal latino "statio", stazione, luogo di sosta, ed ha rappresentato in Gallura il fulcro della vita rurale di pastori e agricoltori.

La sua stessa poetica casa sembra la raffigurazione di uno dei suoi quadri che la precisa minuziosità rende quasi irreali. Fino a che punto vi si rispecchia?

La camera da letto con il tetto spiovente, il soggiorno, la cucina, con il tavolo per il “brunch”, lo studiolo e poi il piccolo giardino che ho riempito di piante di olivo, di aranci, di mandarini, di limoni, di buganvillea, sono nati da un sogno ricorrente ed inquietante: nel sogno mi trovavo in una casa inesorabilmente vuota e, per fugare la sensazione di solitudine e di abbandono, mi accingevo ad arredarla, la riempivo di oggetti, per renderla abitabile. Così, prima di risvegliarmi, avevo sempre alla fine, la rassicurante sensazione di stare in un ambiente che percepivo accogliente
ed amico: la mia casa.
Il gusto della decorazione artigianale era stato in auge tra il 1780 ed il 1840 fino all’avvento dell’industrializzione dei rotoli di carta da parati, ed era stato rivalutato poi da William Morris e dal movimento Art & Crafts.
Ora in un’epoca di ripensamenti e di transizione, forse a causa della sua economicità, ritorna a rallegrare le case, tra gioco e illusione, come era stato per le massaie delle prime comunità rurali d’America.

Qualità dell’intervento

Centralità del progetto: la costruzione è costituita da un’abitazione di forma rettangolare in blocchi di granito. Pur restando fedele alla sua origine rurale ha acquisto un nuovo stile.
Innovazione: lo stile etnico ottenuto mescolando differenti tradizioni locali (Cina, Egitto, Marocco).
Uso dei materiali: granito, legno e materiali di recupero utilizzati in modo non usuale.
Nuove tecnologie: nel soggiorno la canna fumaria del camino è diretta (la luce naturale si riflette sulla legna).

La sua scelta è legata a motivi di nostalgia, per i ricordi di una tradizione insita nell’immaginario inglese, o ad altre ragioni sentimentali?
Lo “stazzu” dove vivo ora, l’antica abitazione dei pastori sardi, e la vecchia casa rurale in Inghilterra, dove sono cresciuta, hanno molto in comune: la leggerezza del gusto della decorazione artigianale legata alla tradizione, che riconosce, come estranei, interventi in materiali plastici, piuttosto che strutture in alluminio così presenti in certi moderni arredamenti di case di campagna che vanno per la maggiore.
Non appagata di dipingere i suoi quadri, Pat Steel ha cominciato a creare realistici pannelli che raffigurano scaffali e piccole allegre librerie, e poi, secondo uno squisito gusto inglese, ha cominciato a giocare con le mascherine dello stencil, scegliendo l’ananas, non a caso simbolo dell’ospitalità, dando sfogo al suo spirito decorativo.

In Edicola

La camera da letto e il soggiorno sono vestiti da tutte le tonalità del rosso, dal fucsia all’arancio, alle tonalità dell’oro, in un susseguirsi di fantasie che vestono pareti, mobili e imbottiti. Il gusto per la decorazione e per l’artigianato locale
è evidente in tutta la casa. Un intimo nido dove la presenza tangibile del “genius loci” si contamina con altre tradizioni locali più vicine al Sud del mondo. Per Pat Steel l’idea dello stile etnico evoca quella del legame nostalgico con le proprie radici.

Biografia

PAT STEEL, pittrice
Ama dipingere quadri naïf in cui rappresenta animali, selvatici o domestici: spesso li vede ironicamente coinvolti in ruoli, abiti e atteggiamenti umani, altre volte è attratta da immagini lineari, schematiche, allora ritrae scaffali con oggetti decorativi, vasi,vassoi, tazze o piatti in visioni “trompe – l’oëil”.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)