Mansarda in Engadina


All’interno di un bosco di St. Moritz gli ultimi due piani di una vecchia casa sono stati completamente trasformati: sopra vi è il soggiorno con la camera da letto nascosta da un blocco centrale, e sotto l’accogliente sala da pranzo, la cucina e la stanza degli ospiti.

Quando fuori il freddo è pungente, il tepore del fuoco e il profumo del legno fanno sembrare questa mansarda
l’essenza sottile della felicità. Qui tutto è sobrio e curato ma assolutamente non vistoso; dalle boiseries ai mobili, dai quadri ai tappeti la scelta è stata molto selettiva e aveva un unico obiettivo: creare un ambiente di discreta signorilità come si addice alla proprietaria, un’olandese di famiglia nobile.
Sarà una suggestione dovuta al suo storico cognome, ma in questi interni sembra di respirare quell’atmosfera
ordinata e spirituale che contraddistingue i dipinti fiamminghi del ‘600, dove si vedono i ricchi borghesi di Amsterdam trascorrere piacevolmente la loro vita laboriosa in un comfort senza eccessi. Qui vi è lo stesso senso di rassicurante intimità, questa volta supportato dalle comodità tecnologiche che la civiltà di oggi mette a disposizione: un isolamento termo-acustico perfetto e un riscaldamento discreto e diffuso che si preoccupa di mantenere un giusto grado di umidità. Il camino serve solo a enfatizzare visivamente il calore, aiutato dall’antico tappeto rosso a disegni minuti che
con moderazione impreziosisce il pavimento in legno. I divani sono moderni e italiani, come è moderna la grande parete vetrata dietro di essi, mentre le tende sono decisamente classiche e servono a bilanciare nel senso della tradizione.

Nota dominante qui è il legno di cirmolo con
finitura “naturale” che ne conserva il colore.

Nelle foto: Le boiseries e la parte lignea del tetto è opera di Nando Picenoni che le ha messe a punto nel suo laboratorio di Bondo. I tappeti, i quadri e i mobili sono di famiglia e provengono dall’Olanda.

Divani rosa e azzurri, B&B di Novedrate (CO).

La boiserie, grazie alla sua stesura uniforme, ha un aspetto moderno; ma osservando in dettaglio le sue cornici decorative si rivela una pannellatura tradizionale. Tutta la parte in legno tetto compreso (rigorosamente in cirmolo come si usa in Engadina) è opera di un noto artigiano locale, ed è stata portata sul posto appesa a un elicottero. A questo proposito la proprietaria ci ha detto: “Abbiamo utilizzato a profusione il cirmolo perché è il legno tipico di questa zona e in più ha la piacevole caratteristica di profumare la casa. E’ un legno comune, non dispendioso, che ha il vantaggio di lasciarsi lavorare facilmente e di prestarsi alle modanature e agli intarsi. L’abbiamo lasciato naturale senza patinature e vernici (tranne che in cucina dove è stato impermeabilizzato) in modo che col tempo possa acquistare la patina giusta. Il pavimento, che ho voluto a larghe doghe trasversali per dilatare lo spazio, è stato scelto in un’essenza più resistente al calpestio, ma con un colore in armonia col resto dell’arredamento.”

Nelle foto: Le pareti e i soffitti sono foderati in legno di cirmolo com’è tradizione in Engadina, tranne alcune parti lasciate in intonaco bianco per rendere più luminoso l‘ambiente.
In bagno il soffitto e i mobili sono in cirmolo, ma le pareti sono in marmo chiaro e il pavimento in pietra della Val di Fex dai preziosi riflessi ramati.
Molto scenografica la zona pranzo che sfora su tre diversi ambienti: la cucina, l’anticamera d’ingresso e la scala che
porta alla mansarda. Quest’ultima, essendo in realtà un soppalco, lascia intravedere il soggiorno al di là della balaustra. Anche il pavimento della cucina è in pietra della Val di Fex tagliata a incastri irregolari.

La zona per il pranzo sembra appartata, in realtà
comunica sia con la cucina che con il soggiorno.

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