Design e mobili di famiglia in uno spazio libero e luminoso. Progetto Michelangelo Chiti architetto Una casa borghese dell’800 è stata frazionata in più lotti. La mansarda è piaciuta all’architetto Michelangelo Chiti, che dapprima ha pensato di farci il suo studio, poi in un secondo tempo, vi ha aggiunto la sua abitazione.
Sopra il grande letto realizzato con canne di bambù, la lampada a parete “Luna piena”, Non voleva rinunciare a nulla, né alla sua formazione di architetto post – moderno, né alle memorie che gli venivano dalle tradizioni locali: in quello spazio avrebbe dovuto convivere tutto, anche la sua provocatoria tendenza ad accostare funzioni che solitamente vengono tenute separate, come ad esempio il letto e la vasca da bagno. E perché legarsi a una ortodossia razionalista che impone per l’arredamento solo mobili di design? Nel soggiorno e nell’area pranzo convivono vecchi mobili di famiglia con pezzi di design contemporaneo tra i quali spicca la cucina a isola in acciaio, Schiffini e le lampade a sospensione sul tavolo da pranzo “Etc – e”, Terzani. Nemmeno per idea: ben vengano le trovate funamboliche di Philippe Starck, ma accanto ai vecchi mobili di famiglia ben conservati nella loro patina nobile. E la vasca da bagno nera perché è così irrazionale con quelle quattro zampe dipinte di bianco come se avesse i calzini? E la grande luna che si alza spettrale dal canneto del letto? Dov’è il rigore, perché tutta questa fantasia? Perché oggi siamo fatti così, e nella testa dell’architetto c’è libertà, gioia di vivere e anche un po’ di poesia. W.P.
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