Protetti da un tetto a crociera

Un mini appartamento, in uno spazio senza separazioni, ha come elemento unificante il soffitto preziosamente materico.

Entrando in questo piccolo ma comodo appartamento si ha subito una piacevole sorpresa: le falde del soffitto mansardato (in legno di abete e travi di ferro) s’intersecano come ali strutturate di una farfalla formando una crociera. Una crociera molto architettonica e nello stesso tempo materica, che con le sue forti innervature ricorda un manufatto tipico del cuneese: le grandi botti di rovere cerchiate di ferro. L’altra raffinatezza materica si trova nel pavimento, un parquet in “cabreuva alburnata”, un legno di grande durezza proveniente dal Brasile che ha un effetto zebrato. Tutto il resto è bianco, reso abbagliante dalla luce proveniente dalle grandi finestre.Le falde incrociate del tetto, foderate con listoni di abete e sorrette da travi in ferro verniciato di nero, diventano un elemento molto caratterizzante di questo spazio interno. L’altro elemento determinante è la grande luce che entra dalle finestre aperte sulla  terrazza che contorna l’appartamento. La luce viene filtrata e resa magica dalle vaporose e fitte tende di voile bianco.Centralità del progetto: il tetto a falde incrociato con due larghi abbaini determina un soffitto a volta dalle forme architettonicamente interessanti. Viene valorizzato con una copertura a listoni di abete e travi in ferro verniciato nero.
Innovazione: aver reso visibile il soffitto da ogni angolo dell’appartamento.
Uso dei materiali: magistrale l’abbinamento del legno di abete e del ferro sul soffitto, con il pavimento in Cabreuva Alburnata ad effetto zebrato.Tutti gli spazi, che si aprono l’uno nell’altro lasciando sempre visibile la grande crociera del soffitto, risultano molto suggestivi, lo prova il seguente aneddoto: l’architetto Cristina Pilone l’aveva progettato come “appartamento arredato chiavi in mano”, ma quando si è fatto avanti un cliente si è scusata, ha preso le chiavi ed è andata lei stessa ad abitarvi. Le piaceva troppo, non poteva lasciarlo acquistare a un estraneo. Un atteggiamento molto umano, ma pericoloso per un architetto.CRISTINA PILONE, architetto
Si laurea in Architettura alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino nel 2001. Dopo un periodo di pratica, dal 2002 si dedica alla libera professione in modo autonomo collaborando con altri architetti per alcuni progetti.
Tra i suoi lavori più interessanti: la ristrutturazione parziale di un palazzo storico di Mondovì per ricavarvi un ristorante/vineria con due foresterie; i nuovi uffici della LPM Prefabbricati; la palazzina per La Coccinella srl; il negozio d’abbigliamento “Sporting” e il Centro Fitness a Mondovì.
All’estero ha curato ristrutturazioni e allestimenti di appartamenti a Saint Tropez (Francia).
Dal 2005 collabora alla conduzione delle aziende familiari “Vincenzo Piloni Laterizi” ed “LPM Prefabbricati”, entrambe attive nel settore edile. Attualmente, per ragioni di famiglia, è maggiormente orientata all’imprenditoria più che alla pura progettazione architettonica.

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