LUCIO RICCOBONO – URBANISTICA E PAESAGGIO – PROGETTO VINCITORE

Riflessione teorica e metodologica sulla nozione di Genius Loci, Storia e Memoria, con riguardo ai loro rapporti e reciproche influenze e come esse debbano divenire materiale per il Progetto

Il progetto si definisce quale lettura, interpretazione, valutazione dinamica fra passato e futuro, memoria ed innovazione, per produrre trasformazioni socialmente legittimate e sostenibili, improntate al presente e tese al futuro, concepite al soddisfacimento delle esigenze contingenti ed a quelle avvenire.

Dal quadro che emerge dall’analisi della città e da una conferenza dei servizi mediante interviste agli attori coinvolti, le parole risolutive sono “transizione” e “multimodalità”.Posto nel cassetto il sogno quaroniano, se ne sogna uno attuale, figurando per la “Rossani” un nuovo paesaggio urbano, per una centralità urbana da rifondare.

Ricordando una icona dell’immaginario collettivo urbanistico, il “falco” di Quaroni, l’area della “Rossani”, grande vuoto sopravvissuto nel tessuto della città consolidata, ne rappresenta il cuore.

Con duplice ruolo propulsore si è progettata l’area: grande crocevia transfrontaliero e intermodale e parco urbano, centro cittadino rispondente alle lacune della città, polo di aggregazione, del loisir e di interscambio culturale.

Da un lato sono presenti interventi poco impattanti quali il mantenere inalterato il sedime del fascio ferroviario, d’altro canto sono dichiarati interventi radicali per rifondare senza compromessi una nuova identità e centralità.

La scelta formale evoca la tradizione costruttiva e materiale in pietra concia della Puglia, così come la declinazione in pianta del tema del “muro cavo” e del “contrafforte”, tipici della cultura costruttiva militare dei castelli.

Il progetto assume quattro dati di partenza: il “Vuoto 2D”, la “Cittadella fortificata”, l’“Interscambio”, la “Monumentalità”; i primi due, caratteri del sito, i restanti due comuni denominatore di Bari.

Con la volontà di comporre paratatticamente l’Architettura dell’orizzonte, del cielo e ctonia nasce il progetto per la “Rossani”, come gesto della mano pubblica che con interventi di project financing traccia un segno ordinatore e distintivo rispetto alla caotica mano privata dell’edilizia circostante.

Si è pensato ad un gesto di per sé monumentale e generatore di monumentalità: uno “Scavo 4D” che fondesse spazio e tempo tenendo assieme i caratteri del sito e le sue invarianti storiche.La monumentalità è nei gesti di: incidere il suolo per rifondare l’onfalos della città; nell’impiego dell’elemento ordinatore del recinto a dare rigore geometrico nell’informe contemporaneo, ripristinando la primigenia regolarità del perimetro militare come da planimetrie di archivio; nello scavare per dilatare l’alzato degli edifici preesistenti; nel dotare lo scavo di margini terrazzati ad enfatizzarne l’invaso.

Agli angoli del recinto vi sono dei bastioni angolari che ospitano quattro edifici  specialistici: la biblioteca, il teatro, il multisala, la sala espositiva.
Sui lati sono stati indagati quattro diversi gradi di permeabilità.

Sui lati lunghi si contrappongono un margine terrazzato architettonico (il mercato ed un edificio polifunzionale) ed uno ottenuto per modellazione del suolo. Il lato di via Capruzzi è una parete verticale inaccessibile dal livello stradale, ma permeabile, grazie alla successione di portali monumentali che immettono nello shopping-mall, consentendo l’attraversamento in sotterranea sino a p.zza Moro. Su via Gargasole, una modellazione del suolo a mo’ di stratificazioni geologiche (le gradinate del Teatro all’aperto) riconquista la quota stradale.

Ripensando il giardino murattiano su scala urbana, agrumeti accolti nel ventre degli isolati, giardini perimetrati dall’edificato, ecco nascere l’idea di un grande parco urbano perimetrato: una pineta, dei giardini tematici sulle coperture dei bastioni angolari, dei giardini incisi nel suolo della pineta, tutti tenuti dentro lo spessore variabile del recinto.Con la stazione ponte, lo shopping-mall, il metrò, il People Mover, l’autostazione ipogea per linee extraurbane, urbane e taxi, aree rent a car e kiss&ride, si è posto in essere un nodo intermodale che riconnette in quota ed in sotterranea le due sponde di settori urbani storicamente e morfologicamente differenti.

L’idea principe del progetto è portare a valore i diritti aerei ferroviari perseguendo l’idea di un basamento di inviluppo del fascio ferroviario lungo l’extramurale che: lo doterebbe del secondo fronte, oggi rappresentato dallo spoglio muro di perimetrazione dell’area ferroviaria; genererebbe un suolo artificiale per l’edificazione di nuove residenze e funzioni urbane. Formalmente si riammaglierebbe il tessuto a ridarne un continuum, e finanziariamente si ripagherebbe l’intervento; garantirebbe la permeabilità del fascio grazie a sovrappassi pedonali che nel basamento troverebbero sede con il People Mover.

Per via Capruzzi inoltre è previsto: l’ampliamento della sede stradale a boulevard, consentito dall’agevole interramento della linea in trincea delle FAL e delle FSE; la realizzazione ai suoi estremi di due fermate ipogee. Diverrebbero la porta est ed ovest, sopprimendo il passaggio a livello ad est; l’ampliamento del sottopassaggio di Q. Sella e realizzazione di una autostazione ipogea.

Essa assorbirebbe il ruolo svolto da largo Ciaia e largo Sorrentino di capolinea per le linee extraurbane, e lo diverrebbe anche per le linee urbane, che dirette nelle aree della città più depresse e aventi capolinea in p.zza Moro, ne sono da sempre, nelle ore notturne, causa di degrado; così, da largo Ciaia, un sottovia immetterebbe nel parco e due rampe consentirebbero l’accesso all’autosilo ipogeo.

L’intervento di p.zza Moro, completa il processo di ricucitura, consentendo l’attraversamento dell’area ferroviaria in due tempi: uno veloce mediante due corridoi a cielo aperto al cui interno, rampe di scale, immettono nello shopping-mall, nel parco urbano o consentono la risalita sull’extramurale, l’altro lenta mediante piani inclinati che, conducendo a livelli intermedi con giardini pensili e negozi ipogei, permetterebbe l’attraversamento col ritmo del viandante.

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