Look

Servizio di: Nausicaa Ferrini

Qualche pagina da leggere la sera, o in piedi in cucina aspettando l’acqua che bolle, con gli occhi che inseguono le parole per sapere come va a finire un racconto o un romanzo. Amici silenziosi ricchi di storie e di fascino: così sono i libri. Presenze graditissime, a volte indispensabili, accompagnano i momenti clou della nostra vita. Lo spazio per contenerli sembra non bastare mai, perché nel tempo aumentano di numero, la libreria in soggiorno spesso è stracolma e si finisce per riporli nell’armadio accanto ad abiti e golfini in attesa di ricavare nuovi spazi. Il luogo dei libri è molto soggettivo; la libreria a tutta parete in rovere, in noce o in ciliegio è un must per gli interni classici, per le case
antiche, per i collezionisti, per chi ritiene che il libro, in quanto oggetto bello ed elegante, abbia bisogno di un consono contenitore. Ma la produzione attuale di librerie è vastissima, studiata per tutti gli ambienti e, spesso, colorata e imprevedibile. Acciao, legno, ferro battuto e plastica per creare forme anche bizzarre. Ron Arad ne è un esempio:
la libreria che si attorciglia su se stessa in una plastica traslucida, è realizzata per Kartell. Nelle tre foto: libreria in metallo (Halifax by Tisettanta); divano “Mahon” (Gruppo Doimo); scrittoio (Tisettanta).

Nella foto la libreria del Designer israeliano Ron Arad; può assumere forme diverse a seconda delle esigenze e della fantasia

Un ex show-room di moda ha cambiato volto trasformandosi in uno spazio abitabile dagli effetti scenografici. Nella ristrutturazione sono stati demoliti i tanti ambienti che fungevano da uffici e spogliatoi ed è stato costruito uno spazio unico per contenerli tutti. L’intervento ha mantenuto la disposizione e il carattere strutturale delle aperture industriali. ll pavimento è in teak e le strutture dei corpi illuminanti sono costituite da due lunghi tralicci ancorati al soffitto in origine utilizzati per illuminare le passerelle. La zona giorno è arredata da un tavolo ovale, da due divani di Magistretti e da un’amaca; la composizione è delimitata da un lato da una quinta scenografica, costituita da una libreria in
legno, e dall’altro da un sistema a parete con mensole estraibili che permette una visuale continua, creando un’area unica in un fluire di luce e spazio gradevolissimo che comprende la sala e lo studio. Nelle tre foto: libreria “Metropolis” (Tisettanta); lampada “Circe” (Leucos); libreria “Be-Bop” (Gruppo Doimo);

Un ex show-room di moda ha cambiato volto trasformandosi in uno spazio abitabile dagli effetti scenografici.

L’antica tenuta agricola dei marchesi Pallavicino ha perso la sua aura pomposa trasformandosi in una singolare abitazione. Padrone di casa un pittore, Flavio Pirovano, che ha deciso di arredarla in modo del tutto particolare. Come? Assecondando la sua naturale inclinazione: l’arte e la pittura. Ne nasce uno spazio “dall’intensità drammatica” come lui stesso l’ha definito che si esprime a cominciare dalle pareti, che hanno subíto un taglio “a segmenti” triangolari che nessun architetto avrebbe osato proporre, per espandersi poi a macchia d’olio su tutto l’arredamento costellato di sculture e oggetti di paesi lontani.

La libreria, se così si può chiamare, in realtà è un’enorma ruota di legno, scelta come luogo dove riporre libri e riviste, su cui spiccano due statue antropomorfe che ricordano nelle loro esili allungate figure “L’Ombra della Sera” di Giacometti. Nelle tre foto: “Lighterie” (Tonelli); composizione per il soggiorno (Gruppo Doimo); tavolino “Figura” in vetro colorato (Tonelli).

Un’enorme ruota di legno ha cambiato funzione d’uso trasformandosi in un’originale contenitore per volumi e riviste; una libreria sui generis.

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