Una struttura in legno che lo Studio Perini pone come dinamico aggetto che si protende dal declivio sulla vallata, in un villaggio turistico in Trentino. La vetrata sul lato nord riempie l’aula liturgica della suggestione derivante dai segni e dalle cromie artistiche che si mescolano con i profili degli abeti. Anche la preghiera abita il sito dedito allo sport. Il fenomeno del turismo di massa è relativamente nuovo, è una delle manifestazioni del modo di vivere attuale. Tranne che per pochi gruppi di persone – o quelle privilegiate per stato sociale, o quelle portate per vocazione lavorativa a viaggiare – fino a pochi decenni or sono la popolazione era generalmente stanziale. Da quando si è completato il processo di inurbamento invece, si è affermato uno stile di vita diverso: nei periodi di vacanza i luoghi di lavoro, prevalentemente nelle città, si svuotano e la gente si disperde nei molteplici siti di vacanza, al mare o ai monti. I paesi caratteristici di queste zone, spesso svuotatesi di popolazione residente, si sono riempiti di nuove abitazioni: seconde case prevalentemente o esclusivamente riservate ai periodi di vacanza.
Dall’alto: pianta della chiesa, pianta della sala riunioni, prospetto nord. La casa del parroco sta su due livelli nel lato sud (a sinistra nei disegni). È l’essenza della ricerca dell’identità umana – che non può interrompersi o variare di indirizzo a seconda che avvenga nel luogo di vita usuale o di vacanza. E per la chiesa il sito, il suo meraviglioso scenario montano di ampie valli e splendenti cime, e i vicini edifici a vocazione turistica, hanno suggerito un’architettura agile, movimentata, frastagliata e realizzata in legno. Il materiale tipico del luogo ne favorisce il rapporto con l’intorno. Il disegno slanciato, che protende la copertura composita in diversi vertici, richiama il profilo delle cime montane. L’edificio si presenta come un organismo che si eleva dal pendio, in cui è in parte interrato, spingendosi verso nord con un ampio aggetto superiore che copre la parete angolata interamente vetrata posta dietro l’area presbiterale della chiesa.
I banchi sono stati forniti da C.B.M. e realizzati in legno di larice stagionato ed essiccato in modo da evitare qualsiasi movimento della struttura nel corso del tempo. La struttura a piramide rovesciata e base ellittica segna il centro della chiesa. Qui convergono a raggiera le travi portanti dell’edificio, che è tutto in legno. A destra, l’aula si allarga con l’avvicinarsi all’altare che resta nella parte protesa verso il bosco. Pagina a lato, la vetrata absidale è posta verso nord, a garanzia che chi guarda l’altare non resti abbagliato. Tale soluzione fa sì che la chiesa sia protetta echiusa verso meridione (la parte interrata), mentre è aperta verso settentrione (il lato verso cui si slancia). Una disposizione insolita, dovuta al fatto che
Chiesa di Marilleva 1400 Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo a Marilleva (Trento) Progetto: Studio Perini Associati, Meano (Trento) La forma complessiva che ne deriva, per quanto articolata in spigoli vivi, appare plastica, espressione di un’energia pronta allo scatto in avanti. Il contatto tra esterno e interno è stabilito, oltre che dalla vetrata istoriata, da un lucernario posto in posizione baricentrica ed evidenziato all’esterno da una cuspide a piramide, che all’interno è ripetuta rovesciata a segnare il luogo mediano, nonché centro della struttura che resta a vista nell’aula ecclesiale e si riveste immediatamente anche di una valenza estetica. La pianta è rastremata e l’ingresso all’aula è posto nella parte stretta verso monte, talché l’effetto per chi entra è di incedere verso le dimensioni più libere, ampie e luminose man mano che si approssima all’altare.
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