LINEE NITIDE


Vedere e essere visti: il dialogo di sguardi si attiva nella luce.
Ma anche la luce ha la forza dello sguardo, se plasmata dal design, sensibile all’essere.

Ci si sorprende a guardarla. E ci si interroga.
“L’occhio che vedi non è / un occhio perché lo vedi / è un occhio perché ti vede”: i versi di Antonio Machado ispirano
l’immagine dello scambio intenso e infinito che si stabilisce nello scambiarsi occhiate: sorpresa, incertezza, ambiguità, interesse…

Celex (foto 1) presenta questa complessità in un oggetto luminoso, testimone d’emozione. E nulla più della trasparenza si associa al bagliore: fatta a mano con riflettore opalino posato su un calice che può essere nero, rosso o trasparente, Anastasia (foto 2) sembra levitare sopra uno stelo di alluminio. La luce acclara, ma qui si riveste anche di mistero nello svolgersi di forme a conchiglia, che sono come custodi di una vita preziosa secondo un disegno di estatica sorpresa (designer Alfonso Fontal).
Nasce nel segno dell’esplicitezza Carmen (foto 3) una lampada col paralume di assoluta trasparenza come un solco aereo di geometria perfetta.
C’è l’assoluta certezza del senso e del fine. “Il tempo è trascorso troppo rapido, Carmen, ma ci ha regalato questi riflessi rossi, grigi e arancione. Sono il mio faro e mi mostrano la rotta per navigare…” ha scritto Neruda, racchiudendo in quel nome di donna la splendida sicurezza di un abbraccio (design A. Fontal). (Produzione Modiss).

L.S.

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