Testo di: Walter Pagliero Nel centro storico di Pietrasanta A Pietrasanta in Versilia una casa borghese dell’800, costruita con larghezza di mezzi per l’amministratore dei conti Digerini Nuti, è stata frazionata in più lotti. La mansarda è piaciuta all’architetto Michelangelo Chiti, che dapprima ha pensato di farci il suo studio, poi in un secondo tempo, trovandocisi bene, vi ha aggiunto la sua abitazione. L’intenzione di partenza era di realizzare uno spazio unico dove disporre le varie funzioni come in un loft; nello stesso tempo era In un sottotetto mai abitato, il nuovo proprietario ha creato uno spazio libero, luminoso, con mobili modernissimi accanto a quelli di famiglia. Si tratta di un realismo esasperato che vuole togliere il velo a certi pudori ottocenteschi che imponevano: mai vedere la cucina quando si pranza, mai farsi vedere mentre ci si lava. E perché legarsi a una ortodossia razionalista che impone per l’arredamento solo mobili di design? Nemmeno per idea: ben vengano le trovate funamboliche di Philippe Starck, ma accanto ai vecchi mobili di famiglia ben conservati nella loro patina nobile. E la vasca da bagno nera perché è così irrazionale con quelle quattro zampe dipinte di bianco come se avesse i calzini?E la grande luna che si alza spettrale dal canneto del letto? Dov’è il rigore, perché tutta questa fantasia? Perché oggi siamo fatti così, e nella testa dell’architetto c’è libertà, gioia di vivere e anche un po’ di poesia. Secondo Sonia Balestra in questo momento la classica cucina regionale italiana è la più amata, ma anche quella giapponese gode di forti simpatie. “Siamo in grado di fare le maggiori cucine internazionali e se ci chiedono cose per noi |