L’esempio del “Centro delle Professioni”

Il luogo è lungo l’autostrada Milano-Venezia, a tre chilometri da Bergamo: al centro di una delle principali aree industriali d’Italia. Qui sta sorgendo un importante “Parco Scientifico e Tecnologico”: un campus dove si troveranno a operare molti centri di ricerca. Si prevede che in meno di dieci anni vi si insedieranno tra i 50 e i 70 centri, laboratori e nuove imprese, per un totale di 3000 addetti.
Se un tempo tecnologia e industria erano associati all’idea del grande consumo di energia, oggi avviene esattamente il contrario – e il “Kilometro Rosso” ne è un esempio: qui l’attenzione è volta alla massima riduzione del consumo, e quindi anche del costo, dell’energia. Il nome deriva dall’idea progettuale elaborata dall’architetto francese Jean Nouvel: un
muro metallico, tutto rosso.
Posto parallelo al rettilineo autostradale, ma a diverse decine di metri di distanza, il muro, alto una decina di metri, avrà la funzione di individuare e di separare: individuare, grazie al suo colore eclatante (ripreso da quello delle automobili da corsa Ferrari, perché una delle principali aziende coinvolte nel progetto, la Brembo, fabbrica i freni proprio per queste vetture). Ma separare anche, e proteggere: dai rumori delle automobili che corrono sull’autostrada, per esempio. E segnare un confine: si potrà entrare nel parco solo a piedi o in bicicletta. Oltre a Jean Nouvel, altre grandi firme dell’architettura internazionale sono state coinvolte per alcuni centri di ricerca che apriranno in breve: tra queste Skidmore Owings and Merrill (SOM) lo studio storico di Chicago specializzato in grattacieli, e Richard Meier. L’edificio che costituirà “l’agorà” del Parco, nonché la sua porta di ingresso, sarà pronto per la fine del 2007, su progetto dello Studio di architettura Blast di Milano (Luca Bombassei, Simona Traversa e Franz Siccardi). Ospiterà luoghi di servizio (ristorante,
caffè, sala dove i responsabili dei diversi progetti di ricerca potranno incontrarsi per confrontare le rispettive esperienze…). Si chiama “Centro delle Professioni” e, oltre alla sua funzione specifica, la sua importanza risiede nel fatto che è un edificio pilota per quel che riguarda il risparmio energetico. Come sottolineato dall’Arch. Luca Bombassei,
nel corso del Convegno organizzato per la presentazione del Progetto svoltosi alla Triennale di Milano il 7 novembre 2006, “è il primo intervento architettonico nella provincia di Bergamo con rendimento energetico certificato, ovvero che comunica i propri consumi, come già succede per automobili ed elettrodomestici”.

Rendering della sezione longitudinale del “Centro delle Professioni”: si notano aperture e rientranze, schermature atte a modulare la luce solare in funzione delle necessità energetiche.
Gli architetti Simona Traversa, Luca Bombassei e Franz Siccardi dello Studio BLAST di Milano.

L’esempio di questo fabbricato è tanto più rilevante, poiché il Decreto Legge 192/05 che recepisce la direttiva UE 91/2002, che a sua volta recepisce le indicazioni del “protocollo di Kyoto”, prevede che tutti gli immobili saranno gradualmente sottoposti alla regolamentazione riguardante il risparmio energetico, dovranno quindi essere
dotati di una certificazione energetica che implica l’ottimizzazione dell’isolamento termico tramite opportune schermature e l’ottimizzazione del sistema di riscaldamento che per il 50% dovrà essere realizzato con i pannelli solari.
Nel Centro delle Professioni di Bergamo, le facciate sono opportunamente orientate e schermate, così che la luce solare possa contribuire al riscaldamento d’inverno e non provochi un eccessivo calore durante l’estate.
La certificazione del rendimento energetico degli edifici, che riguarderà necessariamente anche le chiese, richiederà che questi si approssimino sempre di più a standard come quelli stabiliti dal protocollo “Casaclima”.
Nel rispetto di tali standard, il Centro delle Professioni avrà un fabbisogno energetico per il riscaldamento inferiore a 20 Kilowatt/ora e otterrà una riduzione del 70% delle emissioni nocive, rispetto a quel che avviene in un edificio “convenzionale”.
Ha scritto Giancarlo Magnoli, esperto, consulente nella progettazione del Centro delle Professioni del Kilometro Rosso:“Il settore edile può contribuire al rispetto ambientale con la costruzione di edifici sostenibili, ovvero a basso costo, ambientale e sociale, durante tutto il loro ciclo di vita”.
Ma come, se costruire edifici che risparmiano energia implica costi maggiori per la realizzazione?
“Per garantire prestazioni senza aumentare i costi di realizzazione – risponde Magnoli – l’unica alternativa plausibile sembra essere una maggiore e progressiva industrializzazione dei processi costruttivi”. In pratica, utilizzando pannelli prefabbricati per le pareti si risparmia tempo e manodopera per la costruzione, si ottengono edifici dalle prestazioni migliori e si risparmia sui costi di produzione, consentendo di aumentare la disponibilità di spesa per tutti quegli
accorgimenti architettonici e tecnici (pannellature esterne, schermi, isolamenti, pannelli solari e fotovoltaici, ecc.) che portano al risparmio energetico. Nel Kilometro Rosso si vede oggi il destino dell’industria delle costruzioni nel futuro immediato: oltre agli elettrodomestici, anche gli edifici dovranno essere di “classe A”.

(C. Malaspina)

 

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