Leggendo insieme gli angeli

Leggendo insieme agli angeli

La nuova illuminazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, ubicata nella serie di sale cinquecentesche che fanno corona al Salone Sistino, è stata realizzata dal Gruppo Disano, utilizzando sorgenti luminose OSRAM, su progetto dell’Architetto Dal Lago. L’impegno dell’opera è consistito nell’apporto di innovazioni illuminotecniche scientificamente avanzate, nel rispetto dell’estetica e dei simboli dei luoghi originari. La Biblioteca Vaticana è nota al mondo, oltre che per la preziosità delle sue collezioni, per la ricchezza decorativa degli ambienti che ne costituiscono il complesso più antico.

 

Entrare nello Stato Città del Vaticano è un’esperienza unica. Entro le possenti mura dei suoi edifici si respira un’atmosfera che sembra abbracciare tutto il tempo e tutto lo spazio. Autentico centro della Chiesa Cattolica, racchiude in sé il senso immediato della universalità. Nei suoi saloni, nei suoi corridoi, nelle sale del suo museo, nelle logge si trovano opere d’arte che offrono uno sguardo che abbraccia tutto il mondo, testimonianze di ogni angolo più recondito della Terra. E nei depositi della Biblioteca Apostolica Vaticana si trovano volumi che documentano, come forse nessuna altra biblioteca al mondo, la vastità e la profondità della storia. Per questo è frequentata da studiosi provenienti da ogni continente. Le Sale di Consultazione e le sale aperte alla visita del pubblico richiedono particolari condizioni di illuminazione che consentano da un lato la conservazione delle preziose opere d’arte e dall’altro una confortevole lettura. Si deve al pontefice Sisto V, sul finire del XVI secolo, la costruzione della sede che potesse accogliere i numerosi manoscritti della biblioteca dei papi, salvati dal Sacco di Roma del 1527. Cento operai furono occupati nella edificazione e cento pittori nella decorazione tra il 1587 e il 1589. Ancora nello stesso luogo oggi, la Biblioteca Apostolica possiede un patrimonio di settantacinquemila manoscritti, altrettanti volumi d’archivio, oltre ottomila incunaboli, circa un milione di stampati e centomila incisioni. Sono aggregati alla Biblioteca il Museo Cristiano, il Museo Profano e le Gallerie di esposizione, nonché un Medagliere con quattrocentomila monete e medaglie. Il luogo scelto da Sisto V per la nuova biblioteca papale è quello che era occupato dalle grandi scale che univano la parte inferiore dell’immenso “Teatro”, o Cortile di Belvedere, opera originaria di Bramante, con le due parti superiori denominate poi Cortile della Biblioteca e Cortile della Pigna. L’architetto Domenico Fontana, incaricato dei disegni, ricavò così, nell’ultimo piano dell’edificio, la grandiosa sala a due navate lunga settanta metri e larga quindici che tagliava il cortile da levante a ponente collegando la Galleria orientale di Giulio II verso Roma con la Galleria occidentale di Pio VI verso i giardini. Si aggiunsero altre due stanze per l’Archivio segreto, le due sale Sistine; la grande galleria occidentale verso il giardino raggiunse, con Papa Paolo V, la forma di una “T” la cui barra trasversale continuò ad allungarsi nei secoli successivi. Furono aggiunte, sul lato opposto al Salone e alle due Sale Sistine, la prima e la seconda Sala Paolina: alla base delle volte ricorrono motivi architettonici in cui sono dipinti filosofi, poeti e dotti dell’antichità; nelle lunette sovrastanti le finestre sono raffigurati i monumenti costruiti durante il pontificato di Paolo V e i muri riportano avvenimenti del pontificato e biblioteche dell’antichità con valore di tappezzerie e di quadri.

 

IL NUOVOIMPIANTO DI ILLUMINAZIONE

L’illuminazione delle Sale di Consultazione e schedari della Biblioteca Apostolica Vaticana ha richiesto un impegnativo progetto che affronta tre tematiche fondamentali: la funzione primaria di una luce ottimale per l’individuazione e la lettura dei documenti cartecei archiviati in milioni di esemplari; la valorizzazione degli storici ambienti fastosamente affrescati e ornati da colonne di porfido e marmi policromi; l’attenzione alle emissioni delle sorgenti luminose in funzione della conservazione nel tempo sia del prezioso patrimonio bibliografico, sia dei dipinti seicenteschi e degli stucchi a vivaci colori. Sotto il profilo estetico si è privilegiata la scelta di corpi illuminanti rigorosi e il più possibile lineari che, seguendo le scansioni architettoniche preesistenti, non alterano gli equilibri di volumi e cromie. Per le aree centrali si sono adottate fonti di luce indiretta, con ottica asimmetrica che, dal basso verso l’alto, esaltano suggestivamente i colori dei decori e danno risalto agli angoli e agli archi delle maestose volte, sulle quali si evidenziano ripetuti riporti dello stemma pontificio e dei suoi elementi. Apposite mascherature a protezione termica realizzate in armonia con l’architettura degli interni delle sale, celano alla vista i proiettori. Le grandi Sale di Consultazione della Biblioteca Apostolica Vaticana hanno pareti laterali attrezzate a librerie che su uno dei due lati si sviluppano in altezza fino a raggiungere due piani, e banconi di lettura centrali oppure isole di scaffalature per libri. La scelta di apparecchi illuminanti lineari a tubi fluorescenti, montati a plafone o a staffa, è dettata dall’intento di seguire il percorso delle lunghe metrature dei corridoi e dei ballatoi, adattando la forma degli elementi luminosi al disegno geometrico delle scaffalature e alla ripartizione degli spazi. Si sono applicate ottiche non abbaglianti e tubi fluorescenti con tonalità di luce calda. Per le fonti luminose che valorizzano elementi architettonici e cromatici, l’attenzione è stata posta su tre aspetti fondamentali: la riduzione delle sollecitazioni termiche indotte nell’ambiente, l’eliminazione delle componenti ultraviolette contenute nello spettro di emissione, la resa cromatica. I proiettori, con ottica asimmetrica, montano sorgenti luminose ad alta resa cromatica per la valorizzazione dei dipinti e vetri speciali filtranti i raggi ultravioletti e infrarossi emessi dalle sorgenti luminose ai fini della preservazione delle opere d’arte. Le sorgenti luminose utilizzate nella Biblioteca Apostolica Vaticana sono prodotte da OSRAM, uno dei leader mondiale dell’illuminazione, con attività di ricerca e sviluppo, produzione e commercializzazione che coprono tutti i campi di impiego della luce artificiale elettrica.

Il miglior servizio agli studiosi

Le Società Disano e Osram, su iniziativa di Mons. Amerigo Ciani, Segretario della Biblioteca Apostolica Vaticana e su progettazione dell’Architetto Adalberto Dal Lago, hanno contribuito in modo determinante a migliorare il servizio agli studiosi, provenienti da tutto il mondo, realizzando una più efficiente e moderna illuminazione delle Sale di Consultazione. Il moderno impianto di illuminazione va a completare il piano dei nuovi importanti lavori di ristrutturazione della Biblioteca Apostolica Vaticana: le nuove pavimentazioni delle Gallerie Sistine, la nuova Sala dei Periodici e la Sala Barberini. Alle Società Disano e Osram gratitudine e riconoscenza.
Card. Luigi Poggi Bibliotecario e Archivista di S.R.C.

Vista prospettica della Sala Alessandrina, Prospetto d’ingresso del Museo Sacro, Veduta delle gallerie della biblioteca del Museo profano

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