Le vecchie case riadattate


Vivere felici in un rustico

Lo stile rustico piace perché è semplice e immediato, parla alla nostra memoria con un linguaggio schietto in cui facilmente ritroviamo le nostre radici.
Le nostre campagne sono ricche di tanti piccoli tesori architettonici: piccole fattorie, cascine, stavoli, fienili; tesori architettonici che spesso, per un malinteso senso di modernità, vengono lasciati in abbandono fino al totale decadimento.

Quando queste antiche costruzioni vengono trasformate in moderne abitazioni, sia da residenza fissa o da semplice weekend, è importante che mantengano il più possibile all’esterno il loro aspetto originario. Si può quindi dire
che il loro antico fascino di architetture spontanee sia condizionato dalla capacità di ‘restaurare”
più che di “ristrutturare tutti gli elementi necessari ad un buon funzionamento dell’abitazione, ricordando che il modo migliore per vivere la semplice e rilassante atmosfera della campagna consiste nel turbare al minimo il circostante
ambiente naturale. Per quanto riguarda l’arredo degli interni (ed è ciò di cui si tratta nelle pagine seguenti) lo stile della vita di campagna induce ad una maggior semplicità e genuinità. Si può certamente intervenire con molta libertà e fantasia, dando la preferenza a materiali “antichi” e naturali come il legno, la pietra e il cotto così da ricreare ambienti autentici e di sapore contadino. Bisogna fare attenzione, però, a non esagerare, a non calcare la mano: il risultato deve essere quanto di più semplice si possa immaginare.

Nessuna marcata sottolineatura, dunque, ma un’opera paziente e attenta che permetta di ricostruire in modo ottimale l’ambiente preesistente, adattandolo, con molta sobrietà e senza forzature stonate, alle nuove esigenze abitative. Per far questo i nuovi padroni di casa non devono avere premura, in quanto è proprio la ricerca meticolosa e costante di ogni singolo pezzo che permette poi di ottenere un insieme naturale e di grande fascino, che richiami il più possibile la tradizione contadina e popolare.Una volta risolto il problema della ristrutturazione degli esterni, che sarà meglio affidare a professionisti seri e competenti, e dopo che saranno stati definiti anche i nuovi spazi interni, nell’assoluto rispetto di forme e materiali originari, ci si potrà dedicare agli interni, a cominciare dagli infissi, quali porte e finestre, scale e soppalchi, camini e stufe, e così via.
Anche qui, sempre meglio seguire i consigli degli esperti perché una volta eseguiti i lavori, è difficile, e spesso impossibile, tornare indietro se ci si accorge di aver sbagliato.
Ma quando questa importante “parte” è terminata ed è di soddisfazione, il nostro “involucro” di casa è pronto per essere arredato a nostro piacimento e con tutta la calma che il caso richiede.

In queste pagine: alcuni esempi di come arredare un rustico, in pieno rispetto degli ambienti originari e in sintonia
con le tradizioni contadine e popolari che costituiscono le vere ed uniche radici di questo tipo di abitazioni. E’ importante che gli ambienti rimangano ben spaziosi e liberi, come erano originariamente.

Sarà bene cominciare dagli ambienti essenziali per l’abitazione, e cioè la cucina e la zona notte, giacché se si vuole soggiornare nella nostra nuova casa, è pur necessario avere il posto e il modo per mangiare e dormire.
Naturalmente se il rustico è stato acquistato comprensivo di qualche mobile, è d’obbligo ogni tentativo di recupero e di restauro di quanto di originario si è trovato; in caso contrario, si può cominciare a cercare i pezzi più importanti, quali letti e armadi nel caso della zona letto e mobili base con elettrodomestici per la cucina (la cui realizzazione, in generale, sarà affidata a qualche buon artigiano), per poi, nel tempo, completare l’opera con luci ed accessori destinati a creare calde e suggestive atmosfere.
Nel contempo verrà arredato, almeno nelle sue parti essenziali, anche il bagno di casa, in cui sarà bene un richiamo al legno, ovviamente trattato come si deve, e a piastrelle artigianali.

Nella pagina precedente: due esempi di rustici in campagna, il primo immerso nel verde e il secondo nell’agglomerato
di un paese.

Infine arriviamo al soggiorno, per arredare il quale saranno particolarmente opportune calma ed attenzione: non è facile reperire vecchi mobili contadini, e ancor meno facile è riuscire a realizzare un insieme armonico con il resto
dell’arredamento, con i divani, con le luci, le librerie, persino con i tappeti e i tendaggi. Attenzione, dunque, agli acquisti, fatti perché piace l’oggetto di per sé; meglio sempre pensare a ciò che si compera come già inserito in un certo preciso punto della
casa (l’ideale sarebbe poterlo “provare”, cosa che ormai molti antiquari consentono di fare).
E poi non riempiamo i locali in modo eccessivo, ma facciamo in modo che risultino sempre ben spaziosi, in modo che ci si possa girare liberamente sia in pochi che in tanti perché non dobbiamo dimenticare che la nostra casa riadattata, proprio in quanto “vecchia”, ha bisogno del suo spazio e della sua libertà.

Gli spazi esterni

Nella grande maggioranza dei casi, il rustico da riadattare dispone di uno spazio esterno, per un diretto e desiderato contatto con la natura.

Le soluzioni possono essere le più varie: qui a destra il disegno di un ampio pergolato in legno con grande tavolo e sedie, in uno spazio ben definito dalle vasche con i fiori.
Sotto, un rilassante portico arredato con mobili di vimini in stile coloniale e sedie tipo transatlantico, dipinte in un tenue color celeste, che contrasta piacevolmente col il caldo colore del cotto. Nella pagina di destra, un bell’ingresso ad arco, con gradini e preambolo, completamente inondato di rampicanti. Sotto: un vecchio pozzo con tavolo e forno a legna.

“La felicità è un modo di vedere.”
(Ugo Ojetti)

Quale miglior benvenuto di questa
porta d’ingresso che pare uscita da
una favola? A rendere ancor più suggestivo
l’insieme, i listoni di legno
così grezzi e naturali, nonché la grande
cassetta e il tavolino con i fiori.

Portici e verande

Se si preferisce una soluzione pratica, veloce ma resistente, ombrosa ma solare nello stesso tempo, ecco un modello di estrema linearità, con struttura tubolare zincata e verniciatura epossidica.

C’è forse qualcosa di più attraente, romantico, riposante, ombroso, di un bel gazebo dove riposare, leggere, smangiucchiare, ridere e sorridere con chi si ama, con chi si vuole stare in libertà, a cuor leggero?
Nell’immagine che vediamo sopra, un esempio di struttura in legno, molto composta e ben delineata nei suoi spazi, destinata ad accogliere più persone e a completare in modo perfetto l’esterno di un rustico.
Sotto, un elegante gazebo con telo di copertura e pannelli guigliati che conferiscono alla struttura una migliore
estetica (Unopiù).

Questo proiettore è ideale per mettere in risalto
elementi di particolare interesse in esterni.
Ha il fissaggio a basetta o picchetto completo di
cavo di alimentazione e spina; il corpo dell’apparecchio
è in materiale plastico di elevata robustezza
(“Garden Spot, llesa, Sivi).

Disponibile nelle versioni bianco e giallo, questo gazebo è prodotto dalla Tecnofil S.r.l.
Gazebo e padiglioni, non solo offrono riparo dal vento, dalla pioggia o dal sole, ma diventano punto focale del
giardino: è quindi determinante studiare bene la loro collocazione, nell’angolo più pianeggiante e verde, ma anche più relativamente vicino alla casa, in modo da evitare lunghi percorsi che ne limiterebbero l’uso costante e quindi abituale.

Adatta ad accogliere una bella festa con tante persone, in quanto molto scenografica e spaziosa, questa struttura in legno e tela rappresenta un classico in tema di gazebo, ed è completata da luci e colonne con capitelli che rendono ancor più suggestivo l’insieme. Sullo sfondo, una recinzione in muro e del verde alto e fitto difendono la privacy, mentre il vialetto in pietra che si intravvede a destra in primo piano, riconduce comodamente a casa. Il gazebo è prodotto dalla Scolaro.

La differenza fra le due soluzioni di questa
pagina è quanto mai evidente, in quanto la foto di sopra evidenzia un angolo di verde posto in aperta campagna, mentre
sotto vediamo un tipico esempio di salotto
all’apert
o sul mare della Sardegna.

In Edicola

La terrazza

Pranzare all’aperto è il primo e forse il più grande piacere di chi possiede un rustico riadattato.
Qui sopra e nel disegno più in alto, due esempi di sistemazioni per cucinare e mangiare fuori: nel primo caso ad assicurare ombra e fresco sono alberi e fiori, nel secondo un bel pergolato.

MINIFORNO
Questa delizia è un pratico forno dalla struttura tradizionale, refrattario,
in grado di mantenere il calore per molto tempo (“Vetrokotto”, Vibrok).

Qui un comodo e pratico tavolo da esterni completato da sedie impilabili
(“Valencia”, Woodward).

A sinistra, nella pagina precedente, una terrazza originata dal prolungamento delle travi che reggono lo spiovente e che si appoggiano alla lunga trave perimetrale: si è preferito lasciare aperta la superficie del terrazzo per meglio godere aria e luce,considerato il clima molto favorevole.

Qui sotto un prezioso accessorio di grande utilità, che racchiude in sé delle pratiche e robuste sedie pieghevoli, e che serve anche come ripiano e mobile-bar.

Tende avvolgibili e a pacchetto per questa bella terrazza ben riparata in ogni senso, dalla luce del sole e dagli sguardi indiscreti. Il risultato è un ambiente molto soft, aereo e raffinato, sul quale si affacciano delle vecchie finestre con persiane, che contribuiscono a render ancor più romantica l’atmosfera.

Miniserra per una terrazza da intenditore appassionato

Un’oasi sempre verde, durante tutto l’anno, in cui immergersi per seguire e curare le piante che più amiamo, dà sempre grande conforto e soddisfazione.
Possiamo anche costruirla da soli: basta un po’ di pazienza e molta attenzione. il necessario si può trovare facilmente in qualsiasi negozio specializzato, e le misure possono essere ovviamente più grandi di quella che vediamo, a econda
dello spazio a disposizione.

 

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