MARIA SS. ANNUNZIATA A S.ALESSIO IN ASPROMONTE (RC) Sopra: veduta della Chiesa. A lato: “Annunciazione”, scuola di A. da Messina. SCHEDA 02002 Località: S. Alessio in Aspromonte (RC) Sant’Alessio in Aspromonte è un comune di circa 500 abitanti, nella provincia di Reggio Calabria, composto dal centro e da case sparse. Il territorio, kmq 4,16 – confina con quelli dei comuni di Laganadi, Reggio Calabria, Santo Stefano in Aspromonte. L’abitato è in pendio sul fianco destro della media valle fiumara di Gallico, a 567 m di altezza. I primi registri parrocchiali dei matrimoni in S. Alessio risalgono al 1590. La chiesa di Maria SS. Annunziata si trova al centro del paese. Nel 1561 S. Alessio, che gravitava attorno alla parrocchia di S. Anna, fu incendiato dai Turchi, i pochi abitanti furono costretti ad abbandonare il vecchio sito, quasi completamente distrutto, per trasferirsi nella parte alta, sotto i contrafforti dell’Aspromonte, intorno alla chiesa di Maria SS. Annunziata. La moderna chiesa inaugurata negli anni Trenta si trova all’incirca sullo stesso sito della più antica chiesa di uguale titolo, già distrutta dai terremoti del 1783 e del 1908 e di cui è possibile vedere parte del muro perimetrale e dei frammenti di un probabile lavabo in marmo rosso dietro gli ambienti dell’attuale sacrestia. L’interno rivela altre testimonianze settecentesche in alcuni elementi. Posta sopra l’altare maggiore si trova la grande tavola raffigurante l’Annunciazione, opera del messinese Antonio Catalano il Vecchio, un apprezzato pittore della scuola di Polidoro da Caravaggio che lasciò molte opere tra Messina, la Sicilia e Malta tra il ‘500 e il ‘600. Il grande quadro fu commissionato dall’allora parroco Don Coletta Sartiano e dipinto nel 1598. La pittura, dai tratti decisi, marcati, presenta un angelo di grande vigore che irrompe sulla scena con aria imperiosa, raffigurazione della divina autorità e una Maria dolcemente sottomessa, in atteggiamento di grazioso consentimento. Il colore del fondo è chiaro dietro l’angelo, scuro dietro l’immagine di Maria. MARIA SS. ASSUNTA A CASTELL’UMBERTO (ME)
Caratteristiche tecniche: 33 canne divise in 5 campate disposte a cuspide. MARIA SS. DEL ROSARIO, CONVENTO DI S. DOMENICO IN SORIANO CALABRO (VV) Sopra: l’immagine completa del dipinto. A destra: due particolari. Località: Soriano Calabro (VV). La tela è dipinta a olio (cm 203 x 270) e raffigura Maria SS. del Rosario. È databile presumibilmente al secolo XVII ed è collocata nello storico convento di S. Domenico in Soriano Calabro, via S. Domenico, nel territorio della Arcidiocesi di Mileto- Nicotera-Tropea. Non si hanno notizie certe sulla data di esecuzione, né sull’autore né sul commiettente. Anche se non è identificato, l’autore sembra appartenere ad ambito culturalemeridionale, forse siciliano. L’iconografia è quella LA CHIESA DI BARANZATE DI BOLLATE (MI) La chiesa di Baranzate di Bollate come appare oggi, circondata da palazzi. SCHEDA 02001 Località: Baranzate di Bollate (MI) Edificata nel 1957 su progetto degli architetti Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, questa chiesa è subito diventata uno degli esempi classici dell’architettura moderna. La sua linea pulita, l’idea semplice e geniale che la informa (copertura sostenuta da quattro pilastri che consentono di lasciare le pareti esterne libere da pressioni strutturali), ne fanno un’opera esemplare che è continuamente meta di visite di architetti, studenti e turisti da ogni parte del mondo. Le pareti di cristallo sono rette da un’intelaiatura metallica e costituite da vetri a “sandwich” che contengono pannelli di polistirolo. In questo modo si è ottenuta una semitrasparenza opalina di notevole efficacia. Tale soluzione tuttavia non ha resistito con efficacia nel tempo: il polistirolo presenta molteplici fessurazioni. I materiali oggi esistenti consentirebbero di rifare totalmente le vetrate ottenendo l’effetto di semitrasparenza voluto all’origine dai progettisti, con efficacia, sicurezza e durabilità assai maggiori. Insieme a questo la chiesa necessita di un restauro generale, per verificare lo stato di conservazione dell’intelaiatura metallica e la conservazione delle superfici in cemento. Questa chiesa venne costruita in economia, con un bilancio di 30 milioni di lire dell’epoca. Data la sua importanza nella storia dell’architettura moderna la cifra prevista per il restauro appare anch’essa relativamente contenuta. |