LE SCHEDE

MARIA SS. ANNUNZIATA A S.ALESSIO IN ASPROMONTE (RC)

Sopra: veduta della Chiesa. A lato: “Annunciazione”, scuola di A. da Messina.

SCHEDA 02002

Località: S. Alessio in Aspromonte (RC)
Nome della Chiesa: Maria SS. Annunziata
Nome del Parroco: Bruno Peter Chelangwa
Oggetto segnalato: Dipinto dell’Annunciazione
Caratteristiche: Tavola dipinta a olio, opera di Catalano il Vecchio, 1598.
Costo di intervento: non indicato
Segnalato da: Arch. Maria Rosa Fascì (Reggio Calabria)

Sant’Alessio in Aspromonte è un comune di circa 500 abitanti, nella provincia di Reggio Calabria, composto dal centro e da case sparse. Il territorio, kmq 4,16 – confina con quelli dei comuni di Laganadi, Reggio Calabria, Santo Stefano in Aspromonte. L’abitato è in pendio sul fianco destro della media valle fiumara di Gallico, a 567 m di altezza. I primi registri parrocchiali dei matrimoni in S. Alessio risalgono al 1590. La chiesa di Maria SS. Annunziata si trova al centro del paese. Nel 1561 S. Alessio, che gravitava attorno alla parrocchia di S. Anna, fu incendiato dai Turchi, i pochi abitanti furono costretti ad abbandonare il vecchio sito, quasi completamente distrutto, per trasferirsi nella parte alta, sotto i contrafforti dell’Aspromonte, intorno alla chiesa di Maria SS. Annunziata. La moderna chiesa inaugurata negli anni Trenta si trova all’incirca sullo stesso sito della più antica chiesa di uguale titolo, già distrutta dai terremoti del 1783 e del 1908 e di cui è possibile vedere parte del muro perimetrale e dei frammenti di un probabile lavabo in marmo rosso dietro gli ambienti dell’attuale sacrestia. L’interno rivela altre testimonianze settecentesche in alcuni elementi. Posta sopra l’altare maggiore si trova la grande tavola raffigurante l’Annunciazione, opera del messinese Antonio Catalano il Vecchio, un apprezzato pittore della scuola di Polidoro da Caravaggio che lasciò molte opere tra Messina, la Sicilia e Malta tra il ‘500 e il ‘600. Il grande quadro fu commissionato dall’allora parroco Don Coletta Sartiano e dipinto nel 1598. La pittura, dai tratti decisi, marcati, presenta un angelo di grande vigore che irrompe sulla scena con aria imperiosa, raffigurazione della divina autorità e una Maria dolcemente sottomessa, in atteggiamento di grazioso consentimento. Il colore del fondo è chiaro dietro l’angelo, scuro dietro l’immagine di Maria.

MARIA SS. ASSUNTA A CASTELL’UMBERTO (ME)

Nell’immagine:Cassa lignea e canne dell’organo.

SCHEDA 02003

Località: Castell’Umberto (ME)
Nome della Chiesa: Maria SS. Assunta
Nome del Parroco: Don Antonino Mastrolebo
Oggetto segnalato: Organo a canne
Caratteristiche: Esecuzione di Annibale Lo Bianco del 1710
Costo di intervento: e 66.726,47
Segnalato da: Giuseppe Fazio, Castell’Umberto (ME)


L’organo a canne, opera di Annibale Lo Bianco, proviene dalla antica matrice del borgo di Catania. Molti conservano ancora il ricordo di quando questo strumento venne trasportato e rimontato nella nuova chiesa assieme a una cassa lignea che allora rispondeva al gusto estetico del tempo (1939) ma che oggi mortifica la bellezza dello strumento. Da circa 30 anni l’organo non viene più usato per problemi tecnici e da allora è andato ammalorandosi. Oggi lo si vorrebbe rimettere in uso, non solo per le funzioni liturgiche, ma anche per concerti e per corsi di studio metodici e professionalmente aperti a tutti (giovani e adulti) per cominciare a conoscere o perfezionare la capacità di suonare questo prezioso strumento.

Caratteristiche tecniche:

33 canne divise in 5 campate disposte a cuspide.
Tastiera unica a finestra.
Diatonici in osso, cromatici in noce annerito.
Pedaliera siciliana.
Somiere maestro del tipo a tiro, a 8 stecche.
Mantice in legno del tipo a lanterna, non originale.

MARIA SS. DEL ROSARIO, CONVENTO DI S. DOMENICO IN SORIANO CALABRO (VV)
SCHEDA 02004

Sopra: l’immagine completa del dipinto. A destra: due particolari.

Località: Soriano Calabro (VV).
Nome della Chiesa: Convento di San Domenico.
Nome del Parroco: P. Germano Procopio, O.P.
Oggetto segnalato: Dipinto su tela raffigurante Maria SS. del Rosario
Caratteristiche: Tela databile presumibilmente al XVII secolo;
pessimo stato di conservazione, con distacchi di colore diffusi.
Costo di intervento: non preventivato.
Segnalato da: Arch.Vincenzo Giannini di Soriano Calabro (VV).

La tela è dipinta a olio (cm 203 x 270) e raffigura Maria SS. del Rosario. È databile presumibilmente al secolo XVII ed è collocata nello storico convento di S. Domenico in Soriano Calabro, via S. Domenico, nel territorio della Arcidiocesi di Mileto- Nicotera-Tropea. Non si hanno notizie certe sulla data di esecuzione, né sull’autore né sul commiettente. Anche se non è identificato, l’autore sembra appartenere ad ambito culturalemeridionale, forse siciliano. L’iconografia è quella
tradizionale: nella parte centrale è rappresentata la Madonna che sorregge il Bambino con sopra due angeli sorreggenti una corona di fiori e circondata da santi dei quali due appaiono, come vuole la tradizione, inginocchiati in primo piano. La tela presenta infine una cornice ricca di medaglioni raffiguranti le scene del Rosario. Essa è soggetta a vincolo dalla Soprintendenza B.A.A.A.S. di Cosenza.
Lo stato di conservazione della tela è pessimo; presenta infatti la pellicola pittorica sollevata in diversi punti e cadute di colore diffuse dovute all’errata custodia (la tela è rimasta per parecchio tempo piegata in più parti. L’opera, che potrebbe possedere un alto valore storico artistico, versa in questo stato nonostante l’ultimo intervento di restauro conservativo con il quale è stata rifatta l’intelaiatura (1980). Si richiede l’intervento di uno sponsor per effettuare un intervento di restauro e conservazione.

LA CHIESA DI BARANZATE DI BOLLATE (MI)

La chiesa di Baranzate di Bollate come appare oggi, circondata da palazzi.

SCHEDA 02001

Località: Baranzate di Bollate (MI)
Nome della Chiesa: Martiri Misericordiae
Nome del Parroco: Don Carlo Chiesa
Oggetto segnalato: L’intera chiesa compreso il muro di recinzione
Caratteristiche: Struttura in cemento armato precompresso, pareti in cristallo opacizzato.
Costo di intervento: £. 1.500.000.000
Segnalato da: Dr. Arch. Bruno Morassutti (Milano)

Edificata nel 1957 su progetto degli architetti Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, questa chiesa è subito diventata uno degli esempi classici dell’architettura moderna. La sua linea pulita, l’idea semplice e geniale che la informa (copertura sostenuta da quattro pilastri che consentono di lasciare le pareti esterne libere da pressioni strutturali), ne fanno un’opera esemplare che è continuamente meta di visite di architetti, studenti e turisti da ogni parte del mondo. Le pareti di cristallo sono rette da un’intelaiatura metallica e costituite da vetri a “sandwich” che contengono pannelli di polistirolo. In questo modo si è ottenuta una semitrasparenza opalina di notevole efficacia. Tale soluzione tuttavia non ha resistito con efficacia nel tempo: il polistirolo presenta molteplici fessurazioni. I materiali oggi esistenti consentirebbero di rifare totalmente le vetrate ottenendo l’effetto di semitrasparenza voluto all’origine dai progettisti, con efficacia, sicurezza e durabilità assai maggiori. Insieme a questo la chiesa necessita di un restauro generale, per verificare lo stato di conservazione dell’intelaiatura metallica e la conservazione delle superfici in cemento. Questa chiesa venne costruita in economia, con un bilancio di 30 milioni di lire dell’epoca. Data la sua importanza nella storia dell’architettura moderna la cifra prevista per il restauro appare anch’essa relativamente contenuta.

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