LE SCHEDE


INVITO AI PARROCI

I BENI CULTURALI DELLA CHIESA sono la componente più importante nell’ambito del nostro patrimonio artistico culturale: non solo per il valore più importante in assoluto, inteso come ricchezza materiale, ma singolarmente come la più vasta testimonianza della cultura, del pensiero e della creatività dell’Uomo. Quindi un valore inestimabile e irripetibile ancor più se conservato nel suo contesto storico e ambientale naturale, perché meglio così può esserne compreso il significato nella sua interezza, compreso quello di "strumento di aiuto di quella nuova evangelizzazione di cui il Santo Padre parla in tutti i suoi contenuti".
Patrimonio dunque che va protetto come dovere primario di noi Italiani che ne siamo i "depositari" e come diritto di impedire che vada disperso per l’incuria del tempo o peggio ancora per mancanza di attenzione e quindi tutela. Il contributo di ogni singolo concorrerà alla conservazione e quindi all’arricchimento dei beni che ci appartengono per storia e tradizione: oltre che nel senso materiale, ancora più nell’insieme di tutti quei valori spirituali che contraddistinguono la nostra creatività ben nota in tutto il mondo che fa del nostro Paese meta ambita di visite turistico-culturali, uniche e affascinanti. Fonte necessaria d’ispirazione per la nuova Architettura.

(Gjlla Giani, architetto)

PROGETTO CHIESA DI SAN GIUSEPPE A BRONI (PAVIA)

UNA TRASFORMAZIONE RADICALE

SCHEDA 2051

Località: Broni (Pavia)
Nome della chiesa: San Giuseppe
Caratteristiche: trasformazione di un capannone in chiesa
Oggetto segnalato: mancano ancora campanile, vetrate, pittura murale
Promosso da: Nedy Vestidello Campora
Nome Parroco: don Mario Bonati

La chiesa di San Giuseppe a Broni (Pavia).
Dall’alto: la nuova facciata di mattoni; il presbiterio;
il modello di sagrato col previsto campanile.

Il capannone di un artigiano fu per alcuni anni l’ambiente in cui si celebrava la Santa Messa. Un altare e un ambone di legno, due banchi e alcune sedie costituivano l’arredo. Il lascito di una parrocchiana consentì di trasformare il fabbricato in chiesa, seguendo un progetto steso gratuitamente dall’Arch. Pietro Campora. Fu costruita una facciata con portico, sul fianco della navata. Il portico è formato dal muro della nuova facciata e da quello esistente; ha tre accessi: due laterali e uno centrale maggiore. La luce, oltre che dai tre accessi, scende da lucernari. I muri degli edifici confinanti e prospettanti sulla piazzetta-sagrato sono rivestiti in mattoni ed è stata rifatta la pavimentazione del sagrato. Manca ancora il campanile previsto nel progetto.
Il presbiterio è in marmo chiaro, è previsto un altare in marmo di Carrara bianco con formelle di terracotta e un ambone dalle stesse caratteristiche.
La parete di fondo attende di essere completata con una pittura o un mosaico.
Le vetrate, opera dello stesso architetto (anch’esse donate) presentano la Trinità e la creazione del mondo. Un’altra serie di vetrate (non ancora eseguite) illustreranno la vita di S. Giuseppe.

 

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