LE SCHEDE

a cura di Gjlla Giani

I Beni culturali della Chiesa sono la componente più importante nell’ambito del nostro patrimonio artistico culturale: non solo per il valore più importante in assoluto, inteso come ricchezza materiale, ma singolarmente come la più vasta testimonianza della cultura, del pensiero e della creatività dell’Uomo. Quindi un valore inestimabile e irripetibile ancor più se conservato nel suo contesto storico e ambientale naturale, perché meglio così può esserne compreso il significato nella sua interezza, compreso quello di “strumento di aiuto di quella nuova evangelizzazione di cui il Santo Padre parla in tutti i suoi contenuti”. Patrimonio dunque che va protetto come dovere primario di noi Italiani che ne siamo i “depositari” e come diritto di impedire che vada disperso per l’incuria del tempo o peggio ancora per mancanza di attenzione e quindi tutela. Il contributo di ogni singolo concorrerà alla conservazione e quindi all’arricchimento dei beni che ci appartengono per storia e per tradizione oltre che nel senso materiale, che si è detto, ancora più nell’insieme di tutti quei valori spirituali che contraddistinguono la nostra creatività ben nota in tutto il mondo che fa del nostro Paese meta ambita di visite turistico – culturali, uniche e affascinanti.

LE SCHEDE

CHIESA DI S. NICCOLÒ DI MIERT IN MONTEFREDDO DI BAGNAIA, PERUGIA

SCHEDA 2003001

Nelle foto: Questo è quanto rimane della chiesa e dell’affresco, dopo il recente crollo del tetto.
L’affresco fotografato dieci anni fa, quando ancora c’era il tetto.
L’affresco si presenta oggi molto più sbiadito rispetto a dieci anni fa.

Località: Montefreddo di Bagnaia, Perugia
Nome della Chiesa: S. Niccolò di Miert
Nome del Parroco: Non segnalato
Oggetto segnalato: La chiesa stessa
Caratteristiche: Edificio del XIV secolo pericolante, con affresco attribuibile a Pietro Perugino
Costo di intervento: Non indicato
Segnalato da: Eros Furiani, S. Mariano di Corciano (PG)

La chiesa si trova al limite di un bosco in Montefreddo di Bagnaia nel Comune di Perugia presso la frazione Capanne. E’ una costruzione che risale alla metà del XIV secolo, secondo quanto indicato da Pompeo Pellini nella “Storia di Perugia”, e occupa una superficie di 50 mq. Il 27 luglio del 1365 nella zona si svolse un’importante battaglia. Una compagnia di ventura formata da soldatesche in prevalenza inglesi da tempo spadroneggiava in Umbria e Toscana con ricatti e razzie. Nel 1364 la città di Perugia riuscì a stornarne la minaccia grazie alla costituzione di una milizia popolare appoggiata dal capitano di ventura Anichino Mongardo. Ma l’anno successivo la compagnia degli inglesi ritornò e rinnovò il suo ricatto. Richiamati i giovani alle armi e riconvocato l’Anichino, che con la sua compagnia si acquartierò presso Bagnaia, questa volta Perugia diede battaglia. Sconfitti gli inglesi, l’anno successivo, stando a un documento reperibile nell’ex archivio dell’abbazia di Pomposa, da cui la chiesa dipendeva, questa venne dedicata a S. Niccolò di Miert per celebrare la vittoria. La muratura dell’edificio è in conci di travertino locale squadrati con riporti in mattoni usati per le riparazioni. Sulla facciata era collocato un portale in pietra calcarea che è stato rimosso e ricollocato nel cortile della villa settecentesca di Bagnaia. Le sottrazioni di cui è stata oggetto hanno accelerato il degrado.

Confronto tra un particolare della Crocifissione (Firenze, S. Maria Maddalena dei Pazzi, 1496) col volto della Madonna di Bagnaia:è ipotizzabile che anche quest’ultima sia attribuibile al Perugino.

Il tetto è crollato in anni recenti, lasciando allo scoperto le mura. La facciata, deturpata dall’espianto del portale, è pericolante. Un pezzo di architrave in mattoni è quasi completamente staccato e minaccia di cadere. Notevoli le opere contenute: nei muri interni vi sono alcune urne etrusche. La parete verso valle presenta una finestra alta con architrave in pietra calcarea scolpito a basso rilievo. Soprattutto vi si trova un affresco che risalirebbe ai primi anni del ‘500, raffigurante una Madonna in trono con Bambino e santi. Il volto della Madonna presenta evidenti somiglianze con quello della s. Scolastica dipinta dal Perugino su una tavola conservata nell’Abbazia di S. Pietro. Questa, ed altre ragioni lascerebbero ipotizzare che l’autore dell’affresco sia lo stesso. Già dieci anni or sono, prima del crollo del tetto, l’interessamento di Eros Furiani, come egli stesso riferisce, aveva portato a promesse di interventi conservativi: ma questi tuttora non sono stati compiuti.

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