Le pareti: quinte per ogni giorno

 
Tratto da:
Modi di vivere N°29
Case da sogno
Quinte per ogni giorno: le pareti

Servizio Simone C.A. Reggiori
Foto Davide Sommariva
Le pareti ricoperte di piastrelle rimandano ad atmosfere mediorientali, come gli appartamenti dell’harem nel palazzo del sultano ad Istambul: atmosfere seducenti di una cultura lontana. In realtà l’uso delle piastrelle ha un’antica tradizione anche nella nostra cultura, basta pensare alle produzioni toscane, provenzali o siciliane. L’uso delle piastrelle sulle pareti è però sempre stato legato per lo più ai locali di servizio. Nella casa proposta in queste pagine, le piastrelle bianche con disegni blu costituiscono una presenza importante e creano una trama sottile che fa da sfondo all’essenzialità dei mobili. L’insieme compositivo è molto ricercato: gioca sull’incastro sapiente di quattro motivi geometrici diversi. Le piastrelle, oltre ad essere esteticamente piacevoli, hanno il pregio di essere facilmente lavabili: una peculiarità positiva, specialmente intorno ai camini….

Servizio di Mara Capelloni
Foto Roberto Martelli
Quando si ripristina una vecchia casa, ci si ritrova inevitabilmente a dover adattare esigenze moderne a strutture antiche. Non sempre è facile, ma un’attenta ristrutturazione può dar vita a risultati particolarmente suggestivi, come in questo intervento fatto dall’architetto Marsilio Comodini su un’antica costruzione umbra. Le originarie aperture ad archi sono state mantenute anche se, per esigenze di spazio, interrotte da pareti di recente costruzione.

Gli archi
L’arco è una struttura muraria curva, appoggiata su muri o pilastri, che per la sua forma è in grado di scaricare al meglio sugli appoggi i carichi a cui viene sottoposta, grazie al reciproco contrasto tra i suoi elementi. Perché questa azione possa svolgersi con la massima efficacia, i mattoni che compongono l’arco devono essere a forma di cuneo oppure cuneiformi devono essere i giunti di malta tra un mattone e l’altro (sotto l’azione del peso, i mattoni tendono ad abbassarsi e quindi a distruggere l’arco: la forma a cuneo vanifica questa tendenza). L’arco ha origine antichissima: basti pensare agli acquedotti sostenuti da archi, alle Arene e al Colosseo. Il tipo più comune è l’arco “a tutto sesto” la cui forma è quella di una semicirconferenza (la sua altezza, detta “saetta”, è la metà della sua larghezza, detta “luce”), c’è poi quello “a sesto ribassato” in cui l’altezza è una parte della larghezza, l’arco gotico “a sesto acuto” in cui l’altezza è notevolmente superiore alla larghezza, l’arco Tudor, usato nelle costruzioni inglesi, l’arco “angolare” e “angolare tronco” in cui la figura geometrica disegnata è un triangolo o un trapezio. Per costruire un arco bisogna ricavare una nicchia nella muratura d’appoggio per assicurare all’arco una buona base; quindi bisogna costruire una centina (in legno curvato, in legno e mattoni, in legno e malta) che segua il profilo voluto dell’arco e che lo sostenga durante la fase di presa della malta e della sua maturazione fino a consolidamento avvenuto. Quindi si procede con la posa dei mattoni cuneiformi, le cui superfici laterali sono sempre allineate al centro ideale dell’arco, e li si lega con buona malta (ideale quella formata da una parte di cemento e due di sabbia fine); come in ogni costruzione di mattoni, i giunti tra un filare e l’altro devono essere sfalsati, pena la comparsa di pericolose lesioni verticali lungo i giunti allineati e il pericolo di crollo. Particolare importanza ha l’elemento centrale dell’arco, detto il mattone “di chiave”, in quanto è quello su cui si regge tutto il sistema di spinte contrapposte all’origine dalla particolare capacità strutturale dell’arco: per questo ha talvolta dimensioni maggiori e, un tempo, era decorato con simboli professionali dell’architetto o dei muratori, con stemmi della famiglia o con la data di costruzione dell’edificio.

Le piastrelle sulle pareti sono una valida alternativa sia estetica che funzionale all’intonaco e alla carta da parati.

La loro presenza tende già ad arredare l’ambiente in cui sono inserite: bisogna perciò evitare di appesantirlo inserendo troppi mobili e suppellettili. Archi a tutto sesto, a sesto acuto o ribassato, archi a 180 gradi o porzioni di archi: un’apertura di questo tipo costituisce sempre un irresistibile invito ad entrare.

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