Chiesa di S.Romano a Roma Le campane sono il simbolo e lo strumento principale dell’annuncio. La loro visibilità, particolarmente evidente all’apice del campanile, è quel che rende prossima la presenza della chiesa, anche alle persone lontane.Vuoi per la loro visibilità, vuoi perché se ne ode da lungi il suono. Così accade anche per la nuova chiesa di San Romano a Roma. Per quanto stretta tra le case del quartiere, la visibilità del castello delle campane è immediata. La loro collocazione particolarmente significativa, sopra una struttura a forma di portale, che diventa per questo stesso fatto l’elemento che introduce – non solo sul piano del movimento fisico, ma anche a livello simbolico – allo spazio della chiesa.
Fuse nella più antica fonderia oggi operante, con tecniche artigianali invariate sin dal medioevo, queste artistiche campane rispondono alle note musicali: La b, Re b, Mi b, FA, SOL b, La b, Si b e hanno un peso totale di circa una tonnellata e mezzo. Ogni campana è stata battezzata con un nome. La Maggiore, dedicata a san Romano, è intitolata “Redemptoris Hominis”; la Misericordia, dedicata a san Lorenzo, è intitolata “Dives in Misericordia”; la Maria, dedicata alla Madonna della Stella, è intitolata “Redemptoris Mater”; la Pina, dedicata a san Giuseppe, è intitolata “Redemptoris Custos”; l’Agnella, dedicata al Buon Pastore, è intitolata “”Pastores Dabo Vobis”; la Poverella, dedicata al beato Luigi Palazzolo, è intitolata “Redemptoris Missino”; l’ultima, la Stellina, dedicata alla Vergine, è intitolata “Novo Millennio Ineunte”. Tutte le altre iscrizioni, le dediche in latino, così come le immagini, sono state studiate da don Giuseppe Marciante e dai suoi collaboratori, mentre la composizione artistica è stata curata dagli scultori Marinelli, nel laboratorio dell’antico opificio. Per l’occasione della dedicazione, la Fonderia Marinelli ha fuso anche un bassorilievo in bronzo che è stato consegnato a S. Em. Card. Camillo Ruini, sul quale, oltre all’immagine di S. Romano Martire, viene ricordato il cinquantesimo del suo apostolato.
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