Le campane e l’acustica del campanile

L’installazione di un concerto di campane rappresenta una pietra miliare nella storia di un edificio religioso. La realizzazione di un’opera quale quella qui presentata, comporta non poche difficoltà tecniche che devono essere affrontate con perizia e dovizia di dettaglio per far sì che l’installazione sia ampiamente soddisfacente non solo dal
punto di vista dell’affidabilità e della sicurezza ma anche per ciò che riguarda le proprietà foniche. La sua purezza e la ricchezza timbri è l’essenza delle campane della Pontificia Fonderia Marinelli, che da oltre mille anni dà voce al bronzo.
Questo concerto si compone di cinque campane, che suonano le note SI, re, mi, MI e SOLb. Il loro peso complessivo è prossimo agli 800 kg.
Il campanile nel quale sono installate, innalzandosi sulla struttura in cemento armato della chiesa, ha comportato la necessità di prevedere particolari accorgimenti sia dal punto di vista strutturale che acustico in ragione della sua configurazione piacevolmente ardita. E’ stato necessario prevedere una struttura di supporto, realizzata in acciaio, che fosse in grado di distribuire in maniera ottimale le sollecitazioni generate dal moto “a distesa” delle campane sui punti di ancoraggio. Questo accorgimento, che di per sé garantisce il contenimento dei problemi di interfaccia causati dall’inserimento di un sistema oscillante di tali dimensioni su una struttura esistente, non era tuttavia sufficiente a garantire la sicurezza e l’affidabilità di tutto il sistema. Per rispondere a tale fondamentale requisito, un’altra esigenza nella progettazione della struttura è stata quella di assicurare una rigidezza strutturale tale da ridurre a valori
trascurabili le deformazioni in corrispondenza dei supporti delle campane, al fine di diminuire le sollecitazioni sui cuscinetti di rotolamento, garantendo intervalli di manutenzione più lunghi ed evitando potenziali problemi di rottura dei supporti stessi.

Il campanile in calcestruzzo armato e la cella
campanaria: un enorme strumento musicale dove
il suono riverbera e dal quale si diffonde.
S. Em. Card. Camillo Ruini con i fratelli Marinelli dopo
la consacrazione della chiesa di S. Felicita.

Sicuramente, però, la sfida più motivante è stata quella con le leggi dell’acustica.
Infatti, sia la configurazione dell’edificio che la sua struttura in cemento armato, che è noto essere uno dei migliori conduttori sonori tra i materiali architettonici, rendono il complesso molto simile a una enorme cassa armonica con notevole riverberazione. Come recita la totalità dei manuali tecnici sull’argomento, questo può essere visto come un pregio o un difetto a seconda delle caratteristiche della sorgente sonora di cui si dispone e dell’effetto desiderato ma a livello generale, senz’ombra di dubbio, si può affermare che tale circostanza impone che il suono della sorgente sia purissimo. Non solo, occorre evitare che il suono venga “contaminato” durante la sua propagazione all’interno dell’edificio da effetti dovuti alla riflessione delle onde sonore su superfici dell’edificio stesso con la conseguente generazione di distorsioni e battimenti. Effetti analoghi possono aversi se non si provvede ad isolare adeguatamente
la struttura portante le campane dall’edificio in ragione della diversa risposta della struttura in cemento armato all’eccitazione imposta dal moto a distesa delle campane. In relazione a quest’ultimo punto, è stato effettuato uno studio mirato sulla disposizione e la selezione dei supporti antivibranti affinché la loro frequenza caratteristica di
funzionamento fosse tale da isolare il castello di sostegno. La stessa cura si è prestata allo studio degli accessori elettromeccanici del castello consci che, da quella posizione, anche il tintinnio di una moneta sarebbe stato avvertito dai fedeli.
Il risultato ottenuto è stato pienamente soddisfacente, come verificato ed apprezzato il giorno dell’inaugurazione
alla presenza di S. Em. Card. Camillo Ruini che ha officiato una celebrazione solenne. In quella occasione, le campane hanno iniziato il loro gioioso suono a festa.

Ing. Francesco Prazzo
Consulente Tecnico Strutturale

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