L’ascensore. Il valore aggiunto della sicurezza e dell’estetica


L’ASCENSORE. IL VALORE AGGUNTO DELLA SICUREZZA E DELL’ESTETICA

“Est modus in rebus”: c’è una misura nelle cose. L’antico motto latino esprime una saggezza difficile, perché è più facile esagerare, estremizzare, “gridare” che non mediare, modulare, armonizzare. In tutti i campi: e quindi anche in quello del progetto architettonico e delle installazioni tecnologiche, le quali sono l’inevitabile prolungamento e completamento degli edifici, delle città e dei panorami dei nostri giorni.

Un ascensore nel verde
Abbiamo scelto di illustrare in copertina il nuovo, complesso e articolato impianto ascensore realizzato in un sito privilegiato quale Villa Carlotta, sul lago di Como, perché si tratta di un caso esemplare, in cui natura, architettura e tecnologia vanno a braccetto: le lucide superfici riflettenti dei cristalli con sublime mimetismo assumono il colore delle foglie e ne rimandano le immagini, facendo della presenza del nuovo impianto qualcosa di consono all’ambiente.
Consistenza materica e disegno dell’installazione fanno sì che la rigidità dei piani ortogonali e la precisione delle linee lungo le quali si sviluppano i meccanismi, lungi dal contrapporsi in modo antagonistico al verdeggiante giardino ricco di
aromi e di colori, vi si posino con delicatezza: con “misura”, appunto. È un ascensore en plain air, un esempio
di come ovunque, non solo nelle città, non solo accanto ai muri, gli impianti elevatori possano rendere la vita migliore a chiunque, superando le barriere di ogni genere.
Se in un contesto così particolare, e per conseguenza così tutelato sotto il profilo paesaggistico e architettonico,
è possibile installare un nuovo impianto ascensore, a maggior ragione impianti simili potranno essere collocati accanto o entro edifici esistenti: siano essi di pregio storico o no.

Al centro del progetto
Questo è il principale messaggio che non ci stancheremo mai di ripetere: l’ascensore, nato come strumentazione operante nel campo dell’utilità ed evolutosi poi quale mezzo per “l’abbattimento delle barriere architettoniche”, raggiunge la piena maturità col divenire elemento di grande significato progettuale. Non a caso l’Ing. Giacomo Elias, Presidente Ente Villa Carlotta, ci ha detto: “Lungi dall’impattare negativamente, l’impianto ascensoristico aggiunge un
quid di modernità che non stona con i giardini”. La presenza dell’ascensore quindi ha una importante finalità estetica
ed architettonica. Qualcosa che in molti edifici nuovi, particolarmente alcuni centri commerciali ma anche diversi condomini, risulta ben evidente: appare nitido lo slanciato sviluppo verticale del vano ascensore che acquista anche la
funzione di emblema del livello della tecnologia di cui si giova la costruzione.
Quanto più si mostra lucente ed efficiente l’ascensore, tanto più la costruzione nel suo complesso ne riceve, di riflesso,
un’aura di alta prestazione.

Installazioni in edifici esistenti
E il discorso vale anche per gli edifici datati e privi di elevatore: le tecnologie più avanzate consentono di realizzare
installazioni in ogni circostanza e, in questi casi, ne trae giovamento non solo l’estetica e l’accessibilità degli edifici, ma anche il loro valore venale, che può aumentare in misura superiore ai costi degli interventi.
Quella degli ascensori è tecnologia ben consolidata: funzionano da decenni, sono sicuri e longevi.
A differenza dei motori termici, i motori elettrici che li muovono sono silenziosi e non disperdono calore: sono più efficienti e per conseguenza non si “consumano” con la stessa rapidità.
Efficienza e sicurezza sono le due categorie che informano progetto e realizzazione dei raccordi verticali: oggi sono tanto più importanti, quando i livelli tecnologici raggiunti sono di vertice.

Aggiornamento e sicurezza

Non a caso le più recenti disposizioni di legge (v. il Decreto 23 luglio 2009 sul Miglioramento della sicurezze degli impianti
ascensoristici anteriori alla direttiva 95/16/CE) portano ai livelli di prestazione più elevati tutti gli ascensori: non solo quelli di recente realizzazione, ma anche quelli che hanno già diversi anni di servizio.
Questo Decreto costituisce un punto di svolta importante nella gestione del patrimonio ascensoristico nazionale e l’importante intervista dell’Ing. Giovanni Varisco ne pone in evidenza alcuni dei principali aspetti nel contesto del mercato italiano che, com’è noto, è quello più importante in Europa.
Come riferisce il Dr.Michele Mazzarda, Presidente nazionale ANACAM, l’Italia conta su un parco ascensori tra i più sicuri
in Europa, ma tra i circa 700 mila impianti installati prima del 1999 diversi hanno componenti obsoleti.

Come gestire gli impianti
Nel suo intervento, il Presidente nazionale di ANACI, Dr. Pietro Membri, spiega come debba comportarsi chi ha la responsabilità degli impianti: i proprietari e gli amministratori di immobili.
L’importanza dell’innovazione è evidenziata, sia per il buon funzionamento degli ascensori, sia, più in generale, per la
salute dell’industria italiana, anche dall’Avv. Maria Antonietta Portaluri, Direttore Generale Federazione ANIE.
Quelle contenute nel Decreto sono disposizioni tese a garantire, oltre alla sicurezza, la massima facilità d’uso di
questo strumento che, particolarmente in Italia, ha una diffusione quasi universale (si parla di oltre 70 milioni di corse/persona al giorno, qualcuno dice 100 milioni).

Un mix tra tecnica e arte
Con le nuove disposizioni si entra nella logica in cui sicurezza e confortevolezza vanno assieme. Estetica e tecnologia sono l’una il completamento dell’altra, e l’ascensore è un autentico oggetto di design industriale: prodotto in serie, è personalizzato attraverso mille accorgimenti che possono arrivare alla realizzazione di pezzi unici, frutto di un sapiente
mix tra tecnica e arte.
I numerosi esempi di ascensori, scale e tappetimobili, che presentiamo su queste pagine, sono intesi anche a essere di
ispirazione: perché chi dispone di queste i
nstallazioni sappia mantenerle sempre ai massimi livelli non solo di efficienza, ma anche di accoglienza e di valenza estetica, poiché sono queste le “porte”, gli elementi che generano il primo impatto sul visitatore e quindi “dicono” molto sia dell’edificio, sia di chi lo abita; e perché chi deve progettare o costruire sappia dare il giusto peso a queste installazioni, dalle quali tanta parte del valore dell’edificio dipende.
Sì, c’è una misura nelle cose e nella qualità delle case e degli edifici in generale. L’ascensore ne è una delle espressioni più evidenti, in ogni contesto: nel giardino come nel condominio, nel centro commerciale come nel palazzo per uffici.

Giuseppe Maria Jonghi Lavarini, architetto

 

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