L’ARMONIA DEL COLORE


Pietro Carlo Pellegrini ha trasformato un’architettura vernacolare in un edificio che unisce all’impianto naturalmente razionale la comodità armonica del design contemporaneo.

Forte dei Marmi. La ristrutturazione di una casa di pescatori.
Progetto Pietro Carlo Pellegrini, architetto.

Se il luogo, Forte dei Marmi, è assurto al rango di quasi – nobiltà vacanziera, l’origine è povera. Come quella di questa casa, nata come residenza di pescatori. La ristrutturazione si pone al pari con l’evoluzione della città: quel
che era essenzialità sparagnina diventa razionalità costruttiva, grazie alla reinterpretazione architettonica che fa,
autenticamente, “di necessità virtù”, e dimostra la coincidenza delle restrizioni imposte da fattori esogeni con l’interesse di un godimento maturo dello spazio per fini abitativi.
Il loggiato è l’aspetto nodale di questa transizione, da un passato intriso di ristrettezze a un presente in cerca di una sistemazione improntata a essenzialità intesa come espressione di ragionevolezza.
I piedritti del loggiato sono in legno e si allineano sul lato lungo dell’edificio, generando lo spazio di incontro tra interno ed esterno, ove l’ombreggiatura delle fronde diventa schermatura a incannucciato che ingentilisce con un misurato gesto – quasi un educato vezzo stilistico – il volto esterno dell’edificio.
Che è un parallelepipedo con tetto a capanna dall’apparenza gracile: quasi fosse una scatola di fiammiferi ingigantitasi a dismisura.

Ma il giardino che precede il fabbricato gli aggiunge un “quid” di estetica in più, che rende inutile l’ulteriore aggiunta di abbellimenti: qui contano le proporzioni, l’understatement formale, la congruenza con le specifiche finalità abitative. E l’apparente gracilità è superata dall’elaborazione degli interni che, pur nel semplice rettangolo di base, risultano articolati grazie alla realizzazione di una chiara divisione tra zona giorno e zona notte, con pareti in vetro bianco latte e legno di acero, sorrette da profilati in ferro verniciati di color crema: una soluzione che permette alla luce di scorrere carezzevole sulle superfici cospargendole di ariosità.

Il soffitto, che segue l’andamento del tetto a capanna, è anch’esso rivestito in pannelli di acero con struttura in ferro. La cucina, realizzata in acero su disegno, è un unico blocco che, con la sua forma ellittica si pone come momento di dinamicità tra le pareti.

La pavimentazione è tutta in pietra di Beaunotte, caratterizzata da qualità cromatiche coerenti col resto dell’ambiente.
E la rigidità ortogonale si stempera nella soffice texture di tonalità chiare e pastose.

L.S.

 

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