L’Abruzzo: la chiesa è al centro della città


CARITAS IN VERITATE

Lettera Enciclica del Sommo Pontefice Benedetto XVI°

8 luglio 2009

Dedichiamo la copertina all’Abruzzo, che con le sue lacerazioni diventa un test: saremo capaci di organizzare
una ricostruzione ragionata, rapida e ben pensata?
Presentiamo le tecniche di avanguardia che si possono mettere in campo per consolidare e ricostruire i
monumenti storici, nei contributi del Prof. Arch. Massimo Ricci, del Prof. Ing. Duilio Benedetti, dell’Arch. Salvatore
Tringali: ognuno aggiunge con la propria esperienza un tassello per comporre il complesso mosaico di interventi
che devono essere sapienti, informati e calibrati.
Le nostre pagine sia cartacee che on-line sono aperte ai contributi e alle esperienze e testimonianze che
il mondo professionale si sente in dovere di comunicare.
Le chiese d’Abruzzo, paradossalmente, sono state "riscoperte" dopo il terremoto: il mondo si è reso conto,
ha sottolineato quale patrimonio di fede, di civiltà e di architettura giacesse in questa regione, al punto
che The New York Times ha avvertito come, se non si agirà in modo adeguato per salvarlo, si corra il rischio
di perdere una parte sostanziale della tradizione e dell’anima dell’architettura europea. Ora, su questo terreno,
a noi tutti, spetta metterci al lavoro con ordine e con senso di responsabilità. Per questo evidenziamo
l’appello che da queste pagine lancia il Prof. Arch. Paolo Portoghesi, per sveltire il sistema di certificazione,
consentendo che i professionisti abilitati possano agire con maggiore autonomia.

La chiesa delle Anime Sante a L’Aquila.

(Foto di Giuseppe Maino)

Un’altra novità balza all’occhio: l’industria della prefabbricazione ha raggiunto livelli di qualità comparabili con quelli dell’edilizia tradizionale. Assolegno, che riunisce anche i produttori di prefabbricati lignei, è in grado di garantire edifici duraturi e al top del rendimento energetico: un incontro presso la nostra sede con il Presidente, Dr. Paolo Ninatti, sottolinea questa disponibilità.
In parallelo con la commozione generale che ha accompagnato gli eventi – drammatici e luttuosi – in Abruzzo, è riemerso ancora il dibattito sulla qualità delle chiese nuove. Anche questo pone in evidenza quanto il tema dell’architettura delle chiese è profondamente sentito da tutti.
È opportuno rilanciare il dibattito su come avvicinarsi al progetto della chiesa: dopo il moderno, il minimalismo, dopo l’astrattismo, dopo le insicurezze del ’68 e la crisi della tradizione progettuale apertasi nel corso del XX secolo. Il risultato del concorso per i progetti pilota della Conferenza Episcopale Italiana sono illustrati da Mons. Giuseppe Russo: ne anticipiamo la pubblicazione. Sono un autorevole contributo alla cultura del progetto oggi.
Mentre la nuova Concattedrale di Houston in Texas offre lo spunto per ragionare sul problema dell’approccio
al progetto. Tale Cattedrale, almeno nelle sue linee generali, è stata concepita secondo una tendenza "neoromanica".
In realtà, come mette in rilievo il critico statunitense Nikos Salìngaros, pur su un impianto tradizionale, risente molto della tecnologia e del disegno architettonico contemporaneo: ma in modo gradatamente evolutivo, non traumaticamente estraneo e radicalmente nuovo. A differenza della Cattedrale di Oakland, in California, che abbiamo pubblicato sul nr. 86/2009 di CHIESA OGGI architettura e comunicazione, concepita da Craig Hartman dello studio Skidmore Owings & Merrill secondo un approccio decisamente high tech.
La vicinanza geografica e la contemporaneità cronologica consentono un proficuo confronto tra questi due esempi – entrambi di grande qualità, frutto di autentico impegno condotto con sapienza e maestria.
Proprio perché non sono "esperimenti" più o meno artigianali, bensì progetti studiati a fondo da équipe di grande professionalità, apriamo su questi due progetti un dibattito pubblico e invitiamo il lettore a intervenire inviando il proprio commento via e-mail: sarà pubblicato in un apposito spazio nel sito <www.chiesoggi.it> e sarà ripreso sui prossimi numeri della rivista.
La chiesa è al centro della città, è protagonista della comunità, con i suoi valori e la sua architettura ed è giusto che tutti contribuiscano con la propria cultura e sensibilità per renderla tale: protagonista.

Giuseppe Maria Jonghi Lavarini, architetto


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