LA VOCE DELLE DIOCESI

Dal 2 aprile 2010, giorno di inizio dell’ostensione della Sindone, riapre al pubblico il Museo diocesano del capoluogo piemontese.
Inaugurato nel dicembre 2008, è stato poi chiuso per lavori di ampliamento.
Ora si possono ammirare i risultati degli scavi archeologici degli ultimi anni. Situato nella chiesa inferiore della Cattedrale, il Museo documenta, come ha osservato l’Arcivescovo, S.Em. Card. Severino Poletto“quanto di meglio la Chiesa torinese ha saputo creare in venti secoli di storia al servizio della fede e della carità, attraverso il genio di numerosi artisti, pittori, scultori e architetti.”
Sono state portate alla luce le sepolture dell’antica area cimiteriale, le tombe cappuccine, i cunicoli-ossario. Oltre alle sepolture (tra le quali molte della famiglia reale) è visibile la stratificazione complessa dell’abside e della cripta della chiesa del Salvatore; è anche osservabile il tracciato dell’abside paleocristiana di San Giovanni. Nel complesso, con i reperti ascrivibili alla chiesa di Santa Maria, vi sono ora nuovi reperti riguardanti le tre chiese paleocristiane che si sono sovrapposte sul luogo della Cattedrale attuale.Hidetoshi Nagasawa: nel segno della Croce. Arte antica e contemporanea a confronto è il titolo della mostra organizzata dalla Galleria San Fedele di Milano (dal 23 gennaio al 6 marzo 2010) per ricordare la vita e l’opera del gesuita Matteo Ricci a quattro secoli dalla sua scomparsa. La mostra è stata interamente dedicata alla croce vista come simbolo del religare, cioè del tenere assieme, del tracciare linee di congiunzione.
P. Andrea Dall’Asta S.I., Direttore Galleria San Fedele, che con Ede Palmieri (Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Milano) e il Prof. Francesco Tedeschi (Storia dell’Arte Contemporanea, Università Cattolica di Milano) ha curato l’esposizione, ha scritto “Questo concetto è fondamentale per comprendere lo stile di padre Matteo Ricci, per il quale la missione non si traduce in una strategia di conquista o nell’occupazione di un territorio, ma in una relazione di reciproca accoglienza e amicizia…”
Come ha ricordato p. Carlo Casalone S.I., Provinciale d’Italia della Compagnia di Gesù, “Matteo Ricci nel XVII secolo gettò un ponte culturale tra Oriente e Occidente.Non si tratta di un’esposizione di carattere storico ma della testimonianza del desiderio della Compagnia di Gesù di dialogare oggi con le culture diverse.
Hidetoshi Nagasawa, artista orientale, si è confrontato sul tema della Croce, riflettendo su una testimonianza del passato proveniente dalla chiesa di San Fedele…” E p. Giacomo Costa S.I., Presidente della Fondazione Culturale San Fedele di Milano, ha spiegato: “Con la commissione di un’opera moderna a un importante artista orientale desideriamo entrare nel vivo del dibattito che ha caratterizzato l’attività del missionario: la dimensione dell’incontro fra culture, fedi, linguaggi tra loro diversi e lontani. Se p. Matteo Ricci è stato così attento verso l’amicizia – Dell’Amicizia è il titolo di un suo celebre scritto – è perché ha compreso come lo stile missionario debba incarnarsi in una relazione di profonda fiducia… nella capacità di cogliere e valorizzare.” La croce di Hidetoshi Nagasawa è in marmo bianco di Carrara, composta da otto braccia ognuna delle quali poggia da un lato a terra e dall’altro tende verso l’alto, a segnare l’unirsi tra cielo e terra, in una dialettica tra l’alzarsi e l’abbassarsi, tra la pesantezza e la leggerezza. La croce astile in rame dorato, della prima metà del XVI secolo, oggi in San Fedele, proviene dalla chiesa di Santa Maria della Scala (che sorgeva dove ora sta l’omonimo teatro): nei suoi medaglioni lavorati a niello e bassorilievi domina il tema della
salvezza dell’uomo, con scene di carattere soteriologico.La Mostra d’Arte Sacra Contemporanea Humana Passio, che ha avuto luogo a Bologna dal 20 febbraio al 28 marzo 2010, è stata curata da Giuseppe Bacci e da S.E. Mons. Carlo Chenis ed è stata realizzata dalla Fondazione Staurós Italiana Onlus, ha presentato per la prima volta opere della Collezione del Museo Staurós d’Arte sacra contemporanea del Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso (Teramo). Da anni la Fondazione Staurós Italiana promuove iniziative di dialogo con il mondo delle arti figurative e, in particolare, le rassegne delle Biennali d’Arte Sacra e il Museo Staurós (la cui Collezione annovera oltre 1.000 opere) che raccoglie l’esperienza di un trentennio nel campo dell’alleanza auspicata dal Concilio Ecumenico Vaticano II tra Chiesa e arte: in questa occasione le opere della Collezione Staurós sono uscite dal proprio spazio espositivo per celebrare il 50mo anno di presenza passionista nella città felsinea, dopo aver già varcato i confini nazionali ed essere state ammirate nella città belga di Scherpenheuvel, famosa per il suo Santuario mariano. “Arte sacra in luogo sacro”: così si è caratterizzata l’esposizione che ricordava anche il fondatore del Museo Staurós, p. Adriano Di Bonaventura nel primo anniversario della sua scomparsa. I Passionisti approdarono a Bologna nel 1959, operando in particolare nella Certosa. La sofferenza
dell’uomo è la sofferenza di Dio, la passione dell’uomo è passione per Dio. Humana Passio ha ospitato le opere di Enrico Accatino, Roberto Almagno, Paolo Annibali, Ugo Attardi, Manlio Bacosi, Carlo Bertocci, Floriano Bodini, Lorenzo Bonechi, Bruno Bordoli,
Aldo Borgonzoni, Remo Brindisi, Ennio Calabria, Paola Campidelli, Pedro Cano, Stefano Cantaroni, Pietro Cascella, Tommaso Cascella, Angelo Casciello, Piero Casentini, Guglielmo Achille Cavellini, Bruno Ceccobelli, Lorenzo Ceregato, Marco Cingolani, Giuliano Collina, Primo Conti, Claudio D’Angelo, Lin Delija, Pasquale Di Fabio, Antonio Di Fabrizio,
Stefano Di Stasio, Marcello Ercole, Angelo Fabbri, Stefania Fabrizi, Gigino Falconi, Giuseppe Fiducia, Giannetto Fieschi, Lino Frongia, Raul Gabriel, Omar Galliani, Alessandra Giovannoni, Giuliano Giuliani, Trento Longaretti, Carlo Lorenzetti, Pompilio Mandelli, Enrico Manfrini, Franco Marrocco, Andrea Martinelli, Luciano Massari, Umberto Mastroianni, Luigi Enzo Mattei, Marino Melarangelo, Francesco Messina, Marcello
Mondazzi, Gian Marco Montesano, Mario Nanni, Ottorino Nonfarmale, Achille Pace, Luigi Pagano, Mimmo Paladino, Nello Palloni, Vito Pancella, Luca Patella, Alessandra Pennini, Italo Picini, Concetto Pozzati, Carlo Previtali, Pino Procopio, Salvatore Provino, Paolo Radi, Oliviero Rainaldi, Ascanio Welcome Renda, Nicola Salvatore, Sandro Sanna, Enrico Savelli, Ruggero Savinio, Jacopo Scassellati, Loreno Sguanci, Guido Strazza, Alberto Sughi (nella foto, la sua opera), Oleg Supereco, Matteo Tenardi, Joe Tilson, Alberto Timossi, Marco Tirelli, Tito, Santo Tomaino, Ernesto Treccani, Francesco Trovato, Wladimiro Tulli, Barbara Tutino, Sergio Vacchi, Valentino Vago, Felice Vanelli, Velasco, Vanni Viviani.

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