La tutela come impegno comune

MUSEO DELLA CATTEDRALE DI FERRARA
Sorto nel 1929 per iniziativa dell’Associazione cittadina “Ferrariae Decus”, dedita alla conservazione e alla valorizzazione dei beni culturali del luogo, il Museo della Cattedrale di Ferrara è gestito dalle Autorità civili, sulla base di un’intesa con il Capitolo della Cattedrale. È ubicato nella ex chiesa di San Romano, recentemente restaurata. Ce ne parla il Direttore, Dr. Anna Maria Visser.

Il Museo della Cattedrale è stato costituito nel 1929 dal Capitolo della Cattedrale, dal Comune di Ferrara e da “Ferrariae Decus”, l’Associazione culturale cittadina nata nel 1906 e che tuttora continua la sua attività di salvaguardia dei beni culturali per il decoro della città. La data di fondazione lascia presupporre una relazione tra istituzione del Museo e primo Concordato… Proprio così. Come del resto il trasferimento del Museo nella ex chiesa del convento di San Romano, restaurata proprio in funzione museale, è un frutto del secondo Concordato e dell’impegno per la preparazione del Grande Giubileo del 2000. La precedente sede del museo non era più funzionale, non rispondeva più ai criteri di sicurezza e di agibilità. Si tenga presente che nel Museo vi sono opere di valore assoluto, quali la “Madonna della Melagrana” di Jacopo della Quercia e molte altre. Da quando si è trasferito nella nuova sede, questo è diventato uno dei musei più frequentati della città, con 11.000 visitatori nel corso dei primi mesi dell’anno: un bel successo considerato che finora è stato aperto soltanto 5 ore al giorno. Si può dire che la visita al Museo della Cattedrale rappresenti una vera riscoperta delle radici della città: e molte persone sono tornate più volte. Malgrado l’importanza delle opere esposte, molti si erano dimenticati di questa collezione. Ci illustri un poco la sede del Museo… Il complesso dell’ex chiesa e convento di San Romano sorge sulla piazza che si apre lungo il fianco sinistro della Cattedrale.


Il complesso dell’ex chiesa di San Romano. Qui sopra, sullo sfondo, si vede il fianco sud della Cattedrale. Cosmè Tura, “Madonna Annunciata”, 1469: particolare delle ante d’organo esposte nella parete centrale dell’aula della ex chiesa.

L’antico edificio subì notevoli danni nel corso della seconda guerra mondiale. Un lato del chiostro andò distrutto e venne parzialmente ricostruito negli anni ’50. L’intervento attuale ha completato la riedificazione del lato danneggiato, con la costruzione del secondo livello ancora mancante. Il percorso di visita del museo comincia proprio dall’ala ricostruita del chiostro, continua al piano superiore, ove sono esposti i codici miniati, e poi nella sacrestia della chiesa, ove è in vista il Tesoro della Cattedrale (reliquarii, calici, arredi sacri), si conclude nell’aula della chiesa, ove è disposto il nucleo fondamentale delle opere: sculture romaniche, opere pittoriche, arazzi di epoca rinascimentale. Il Museo è di proprietà comunale ma le opere sono di proprietà ecclesiastica. Come mai? Non tutte le opere sono di proprietà ecclesiastica. Già nel ’29 si raccolsero assieme alle opere del Tesoro della Cattedrale, diverse opere di proprietà comunale a soggetto religioso, quali l’ambone altomedievale di Voghenza (la prima sede vescovile del territorio di Ferrara) e alcune sculture del Maestro dei Mesi. Da allora la collezione è rimasta composta in parte da opere di proprietà comunale, in parte da opere del Capitolo della Cattedrale. Tra il Comune di Ferrara e il Capitolo, nel 1999 è stata firmata una convenzione che prevede il deposito presso il Museo, per dieci anni, delle opere di proprietà della Cattedrale. Ogni tre anni vi sarà una verifica della validità della convenzione. Il Comune si impegna alla conservazione delle opere e alla conduzione del Museo secondo i più avanzati criteri museologici. Le opere rimarranno nelle rispettive proprietà e resta inteso che nell’occasione di celebrazioni particolarmente solenni, previo un congruo preavviso al direttore del Museo e con tutte le cautele necessarie , alcuni oggetti potranno esserevtemporaneamente riportate nella Cattedrale. Tra Capitolo e Comune vi è stata collaborazione anche nella definizione dell’organizzazione museale? Decisamente sì. Il Capitolo ha seguito con molta attenzione l’organizzazione del percorso museale, dando precise indicazioni. Per esempio, l’ingresso al museo attraverso il chiostro è stato voluto per consentire una scoperta graduale del luogo e delle opere esposte. L’ingresso nella ex chiesa, dove è collocata la parte più rilevante delle opere, viene così preparato nel migliore dei modi. Come è stata organizzata l’aula della ex chiesa? È stata divisa in tre settori, quasi tre navate, da due serie di quinte. Al centro di questo cannocchiale ottico sono collocate le ante dell’antico organo della Cattedrale, dipinte nel 1469 da Cosmè Tura, con immagini dell’Annunciazione e del Miracolo di San Giorgio Martire, che è il santo patrono della città. Naturalmente molte opere devono essere restaurate, con l’intervento congiunto della Soprintendenza, del Comune e del Capitolo, e vengono attentamente conservate. Il Museo dispone di otto arazzi: quando è stato aperto soltanto due potevano essere esposti; oggi, dopo che i tessuti sono stati lavati e rinforzati, sono tutti esposti. I codici miniati sono stati oggetto di disinfestazione e vengono conservati in un ambiente a umidità controllata. Quest’anno vengono restaurate le formelle lapidee della duecentesca Porta dei Pellegrini o dei Mesi, esposte in una zona laterale della ex chiesa. Nel complesso la dotazione di opere del Museo è assai ricca. Ci aspettiamo che non appena sarà possibile dargli maggiore pubblicità, l’interesse tra il pubblico non mancherà di crescere. (L.S.)


Scultura “Madonna della Melagrana” (1406), di Jacopo della Quercia. Le sale espositive. al centro vediamo le formelle duecentesche della "Porta dei Pellegrini o dei mesi", a sinistra i locali della ex sacrestia dove sono esposti gli oggetti liturgici.

MUSEO DELLA CATTEDRALE DI RAVENNA
Indirizzo: Via San Romano, Ferrara
Consiglio di Gestione: Mons. Danillo Bisarello (Presidente), Don Renzo Benati, Prof. Berenice Giovannucci Vigi, Dr. Gaetano Sateriale (Sindaco di Ferrara, rappresentato dal Vicesindaco Avv. Tiziano Tagliani), Dr. Anna M. Visser, Direttore del Museo della Cattedrale Progetto e arredi: Arch. Maurizio Bernardi, Arch. Clara Coppini
Progetto strutture: INTECH srl Ing. F. Mascellani Progetto
impianti: Studio STEP, Ing. A.Torti, Ing. M.Vallieri, Ing. P. Zambelli Arredi,
assistenza allestimento: Réponse Italia srl (Ravenna)
Disinfestazione opere: SO.DI.RA. srl (Ravenna)
Servizi fotografici: Pietro Benedetti

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