La sublimazione della materia nel gesto


La scultura in legno e la ricerca

Vivo, espressivo, significativo: il legno è materiale di per sé eloquente, ricco di accenni, capace di racchiudere memorie e di infondere suggestioni.Ma su questa eloquenza intrinseca, l’artista sa aggiungere immagini fantastiche, nella densità della materia sa scoprire la levità della luce, all’opacità delle fibre sa sommare la allusiva trasparenza dell’immaginario.
In quest’opera di trasformazione della materia, da cui estrae segreti inusitati con rinnovata maieutica della creatività, maestro è Roberto Milan, artista udinese e figlio d’arte. Formatosi nel laboratorio di tradizione familiare, accumula un notevole bagaglio di esperienze, di tecniche, di segreti antichi a cui aggiunge un’inesausta ricerca e un convinto impegno che lo portano a raggiungere nuovi vertici espressivi.
“Il legno – ha scritto il critico d’arte Vito Sutto – ha un suo linguaggio e l’artista con gli strumenti entra nell’essenza di esso, parla il verbo tattile di chi componendo, cucendo, svellendo, incidendo, lacerando, diventa sempre più artefice decisionale di questa essenza….
Ora Milan supera ogni aderenza e qualsiasi mediazione culturale e storica (i forti richiami all’utilizzo del legno nel territorio storico della Controriforma, per esempio) per formarsi un’idea pura, per decidere quando e come intervenire sul cedro, sul tiglio, sul frassino e sulla quercia, perché questo ha un suono, quello un colore, quell’altro un odore, ma su
tutto e su ogni sensazione, vince la percezione dell’artista, che esclama la vittoria del legno attraverso differenti percorsi, ma con chiarezza logica ed espositiva che non cadono mai in contraddizione”.

L’artista Roberto Milan.
“Essenza”, 2000, legno di tiglio, vetro di Murano e
ferro; altezza 73 cm.

E’ un’opera, quella di Milan, ove si ritrovano radici antiche e tensione di slanci nuovi: in questa dialettica si ravvisa un impeto che costituisce uno stimolo visivo continuo, un pungolo attento e rinnovato di fertile attività creatrice: “All’interno dell’esperienza artistica di Milan – scrive Roberto Tirelli – si trovano molteplici motivi ispiratori che successivamente
prendono forma e sollecitano forti emozioni in chi vede. E’ una comunicazione di valore che crea la fisicità di una costruzione tutta particolare, di uno stile che si rivela personalissimo…. In alcune delle più recenti e significative creazioni, Milan compie un salto di qualità notevole entrando nel novero dei più significativi artisti contemporanei in Friuli in una disciplina come quella della scultura che attende nuove rivelazioni e che recentemente è stata protagonista
di un accentuato travaglio culturale. Soprattutto la scultura lignea ha bisogno di raggiungere nuovo prestigio e apprezzamento anche al di fuori dell’ambiente locale.Milan è in grado di sostenere questa sfida perché ha assunto delle modalità espressive che l’hanno avviato a essere ricco di talenti per educazione al modellare la non facile materialità del
legno. Incoraggiarne la ricerca diventa allora una più generale rivalutazione della espressione scultorea del nostro tempo e nello spazio del Friuli…”.

“Tenace resistenza”, 1998, legno di tiglio e bronzo;
diametro 45 cm.
“Discreta flessione”, 1998, legno di tiglio e vetro di
Murano; altezza 180 cm.

Sono osservazioni importanti: vi sono tradizioni locali che diventano caratteristiche e qualificanti. Ma è importante che accanto alla consuetudine, per quanto di qualità, si accosti anche la ricerca del nuovo, l’aggiornamento, l’adozione del linguaggio contemporaneo anche per la ricca manualità consolidata nel tempo, anche per un materiale solidamente
radicato come il legno. E questo gusto per la ricerca che in Roberto Milan appare evidente, originale, personalissima, viene riconosciuto come cifra altamente qualificante da tutti. Lo stesso Presidente della Provincia di Udine sottolinea
come in Milan si unisca “la passione per l’antico con il gusto per l’innovazione. E’ un autore interessante per tecniche e forme, per disciplina, per costanza”. Insomma, si può dire che con l’opera di Milan la scultura lignea trovi un nuovo inizio e si apra a una autentica rinascita.

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