La porta è un simbolo

Servizio di Nausicaa Ferrini

Un soggiorno in tipico stile tirolese con soffitto con travi in legno antico. Antica è anche la porta dipinta a mano e l’armadio che contiene piatti e bicchieri.
(Realizzazione Höffinger)

Nella storia delle diverse culture, religioni e civiltà, la porta raccoglie in sè valori, contenuti e simboli. Di particolare importanza è il significato di soglia, una vera e propria sosta fra due opposti, interno esterno, dentro fuori, sacro profano, conosciuto e incognito. E’ un non luogo che garantisce un passaggio, da uno stato all’altro. Per varcare una soglia è necessaria una certa purezza di intenzioni, del corpo, dell’anima, che è indicata per esempio dall’obbligo di togliersi le scarpe per entrare in una moschea o in una casa giapponese. In numerose tradizioni la soglia del tempio, del santuario è intoccabile. Bisogna fare attenzione a varcarla con un solo passo, senza toccarla con il piede; ci si prostra a volte davanti ad essa e la si bacia. Oggetto dell’architettura e dell’arredamento, la porta diventa in casa importante elemento d’arredo, estetico e funzionale.

Un ex-opificio in un’antica zona milanese è stato trasformato in un elegante loft in cui al livello inferiore, mostrato dall’immagine, sono posizionate la zona soggiorno e quella notte, mentre l’area pranzo con la cucina sono di poco sopraelevate, salendo i pochi gradini che si scorgono. Tanto legno e ferro sono i materiali utilizzati per creare un’atmosfera il più possibile naturale, secondo i dettami del viver sano. Il legno dei mobili e della porta, entrambi realizzati su disegno, è massello di ciliegio trattato a cera, quello che ricopre i pavimenti è teak verniciato ad acqua. L’impressione è di grande armonia e fa pensare ad un gusto minimalista d’ispirazione giapponese. Di grande impatto visivo è la porta scorrevole in legno e vetro satinato che costituisce una sorta di grande vetrata interna che separa la più intima zona notte dal resto della casa. Dall’alto: porta scorrevole a scomparsa (Eclisse); zona notte che comprende futon e tatami, (Urushi); lampada ad incandescenza (Foscarini).

Era un piccolo magazzino di soli trenta mq sui Navigli milanesi, ma dopo essere stato ristrutturato su progetto dello Studio Parea di Milano, è diventato un piccolo gioiello. Si è data grande importanza alla scelta dei materiali per cui fresche stoffe e aerei veli si contrappongono al rude mattone, al ferro e alla pietra. Le piccole dimensioni del monolocale sono state sfruttate anche verticalmente con la creazione di tre livelli. Una suggestiva porta in ferro battuto e vetro si apre sul piccolo bagno. Nelle tre foto: poltroncina in ferro battuto con cuscini in tessuto di cotone ecrù, (Cantori); pavimento “I Sassi del Piave” rosso Verona e rosa antico, (CottoVeneto); ringhiera in ferro battuto (Ind.i.a.).

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